Il latte materno protegge il benessere del neonato e la sua salute futura. (pag. 57 -58)

Il latte materno fornisce al neonato incredibili vantaggi, a partire dagli anticorpi che lo difendono dall’attacco di virus e batteri.

L’organismo della mamma ha fabbricato degli anticorpi, che, attraverso al latte, fornisce al suo piccino;

questi anticorpi sono quelli che si sono sviluppati nell’organismo della neo-mamma già prima della gravidanza, grazie alle vaccinazioni che ha ricevuto e in base alle infezioni spontanee che ha superato.

Il colostro fornisce una grande quantità di globuli bianchi, ne contiene un milione per millilitro.

Quando il colostro si trasforma in vero e proprio latte, il loro numero diminuisce.

A mano a mano che il bimbo cresce ne ha sempre meno bisogno, questo perchè si costruisce da solo le sue difese, e il latte che assume comunque ne contiene un numero elevato.

Alcuni enzimi agiscono anche in modo indiretto contro i germi.

Pensiamo al Lisozima che, oltre a distruggerli, favorisce il giusto equilibrio tra i batteri “buoni” e quelli “cattivi” presenti nella flora intestinale.

La Lattotransferrina è una proteina che fissando il ferro lo toglie ai germi che non potranno moltiplicarsi.

Il latte materno contiene molti enzimi, il cui compito è quello di facilitare la digestione e l’assorbimento delle sostanze nutritive.

Montata lattea

Montata lattea è una definizione che ci fa pensare seni turgidi e pieni di latte;

questa sensazione però non si ha subito dopo il parto, ma dopo tre o cinque giorni;

in questo lasso di tempo, nel corpo della neo- mamma avvengono delle modificazioni ormonali.

Dopo il parto e l’espulsione della placenta il livello degli estrogeni e del progesterone si abbassa molto.

Questo calo segna l’inizio di produzione di un altro ormone: la prolattina, da parte dell’ipofisi, una piccola ghiandola situata alla base del cervello.

La prolattina, come suggerisce il nome, stimola la produzione del latte materno.

Il bambino succhiando dal seno, stimola le terminazioni nervose del capezzolo che ordinano all’ipofisi di produrre la prolattina che, a sua volta, sollecita le cellule della ghiandola mammaria a produrre più latte.

E’ così che durante la poppata si avvia un meccanismo per cui più il bambino succhia, più si forma il latte.

Durante le prime poppate, il bambino agisce d’istinto, guidato dal vostro odore, dal calore del contatto con la vostra pelle.

Basterà sfiorargli la guancia per attrarre la sua attenzione al seno e istintivamente aprirà la bocca per cercare il capezzolo.

Trascorso il primo periodo, il bambino si abituerà a succhiare dal seno materno. Da ora in poi la produzione del latte dipenderà da quanto succhierà il bambino, maggiore sarà l’avidità con cui succhierà, maggiore sarà la produzione di latte. Più spesso lo attaccherete al seno, più presto il latte si formerà.

Allattate il piccolo ogni volta che vuole. Può capitare che il bimbo chieda il seno molte volte durante il giorno, questo è normale finchè la produzione di latte non si regolarizza; questo è anche un modo naturale di stimolarne la produzione.

Alla fine della poppata può accadere che i seni non si svuotino del tutto. Se la mamma lo desidera può liberare il seno e conservare il latte in frigo per una eventuale poppata in caso di sua assenza.

COME SI FA

La spremitura delle mammelle consiste nel massaggiare delicatamente il seno premendo più volte con il palmo della mano verso il basso fino all’areola.

Premete a fondo sul bordo dell’areola, schiacciando su e giù. Non dovete strizzare il capezzolo, il latte non sgorgherebbe.

Evitate l’aggiunta con latte artificiale nel biberon , potreste compromettere la produzione naturale del latte, fino ad interromperla del tutto.

Date uno sguardo anche all’articolo dedicato ai “Benefici dell’allattamento per la madre“.