Il corvo e la volpe

Chi si compiace di falsi elogi, di solito lo sconta e se ne pente, pieno di vergogna.

Il corvo aveva rubato da una finestra un pezzo di formaggio; appollaiato sulla cima di un albero, era pronto a mangiarselo, quando la volpe lo vide e si mise a parlargli così:

– Che lucentezza hanno le tue penne, coevo! Che nobile portamento è il tuo! e che volto! Se avessi na bella voce, nessun uccello sarebbe superiore a te!

Allora, quello sciocco, mentre voleva esibire la sua voce, lasciò cadere dalla bocca il formaggio, che la volpe astuta fu pronta ad afferrare con i suoi avidi denti.

Solo allora il corvo ingannato deplorò la sua stupidità.

Con questa storia si dimostra quanto vale l’intelligenza; l’astuzia vale più della forza

Fiaba breve di Fedro
Fiaba breve di Fedro

Chi era Fedro

Scrittore latino vissuto a Roma, 15 a.C.- 55 d.C., schivo di origine tracia, fu liberato da Augusto.

Scrisse 5 libri di favole in versi ispirandosi a Esopo.

Analizza il testo

  • Quali difetti umani rappresenta il corvo?
  • Quali pregi umani rappresenta la volpe?
  • Quali insegnamenti compaiono nella favola?

Struttura della favola

  • situazione iniziale
  • sviluppo della vicenda
  • conclusione
  • morale, in cui l’autore spiega al lettore l’insegnamentodella favola, quindi è una morale esplicita, come in questa favola. Può non esserci e deve essere dedotta dal lettore, sarà quindi una morale implicita.

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