Il cielo a casa mia

Il cielo a casa mia

il cielo a casa mia

Questa è la storia della mia amica Elisa. Nel lontano 1965 a Golfo Aranci Elisa viveva in una piccola casa di pescatori in riva al mare. La sua casa era proprio sulla spiaggia, circondata da barche, reti da pesca, e arnesi vari che i fratelli maggiori e il padre usavano per andare a pesca.

Ogni domenica io e la mia famiglia, carichi di ogni tipo di vettovaglie, ci recavamo la in quella piccola casina in riva al mare, per trascorrere la giornata con loro.

Andavo d’accordo con Elisa, unica figlia femmina di quella grande famiglia;

eravamo coetanee, felici di poter trascorrere del tempo insieme, soprattutto lei che in quella occasione aveva il permesso di intrattenere noi ospiti, me in particolare, invece di dover sbrigare le faccende domestiche come faceva di solito. Era sempre molto taciturna, era bionda con gli occhi azzurri, carnagione chiara, come tutti gli altri in famiglia, caratteristiche diverse da tutti gli altri sardi che conoscevo.

Questo è un suo componimento che fece per descrivere la sua casa:

“Nella mia casa di pescatori, in riva al mare, c’è una grande

stanza dove si vive di giorno, con un grande

camino in cui la mamma cucina.

Appese al soffitto ci sono le reti da pesca, che io e la mamma 

rammendiamo ogni giorno.

Di sopra ci sono tre stanze, una grande dei miei fratelli con quattro lettini,

una della mamma e del papà, una piccina per me, con una piccola

finestra sempre aperta, giorno e notte, in estate e in inverno.

In un piccolo cesto conservo le conchiglie più belle che

i miei fratelli mi portano in dono.

Nella mia casa mangiamo solo la sera, quando il babbo e i miei fratelli

tornano a casa con il sacchetto

 di pane e il pesce pescato.

Siamo tutti poveri ma il mio babbo ha gli occhi azzurri, la mia mamma ha

gli occhi azzurri,

i miei fratelli hanno gli occhi azzurri, io ho gli occhi azzurri e

anche il gatto ha gli occhi azzurri. 

Quando siamo seduti a tavola, nella nostra casa sembra ci sia il cielo.”

Mi ricordo che chiesi a mio padre di fare qualche cosa per chiudere quella finestra

nella stanza di Elisa, mio padre lo fece con grande piacere, e non solo quello.

I miei genitori fecero di tutto per migliorare la loro vita, anche quello che facevamo

normalmente ogni domenica era un modo per far trascorrere serena la domenica

a quella grande famiglia, con cibo di ogni genere che mia madre cucinava con

grande passione e amore.

Quando ci vedemmo l’ultima volta per salutarci Elisa mi volle fare un regalo.

Lei aveva dei bellissimi capelli lunghi , biondi, e ci divertivamo a fare le

pettinature l’una all’altra, quando eravamo insieme; quel giorno si fece la treccia,

prese le forbici e se la tagliò per regalarmela.

Non avrei mai immaginato una cosa del genere, non avrei mai voluto accettare,

ma lo dovetti fare per non ferirla.

Andai via con quella treccia in mano dispiaciuta. La usai per fare una parrucca

alla mia bambola che chiamai Elisa.

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2 Risposte a “Il cielo a casa mia”

  1. Che fine ha fatto Elisa? avete più avuto modo di vedervi?
    bellissima amicizia.

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