Cappuccetto Rosso | Fiabe Brevi -

Questa è la fiaba di “Cappuccetto Rosso”.

C’era una volta una bambina, chiamata Cappuccetto Rosso per via del cappuccio rosso che indossava.

Viveva con la sua mamma e il suo papà in una casina ai margini del bosco.

Un giorno la sua mamma le chiese di andare a trovare la nonna, che era malata e che abitava in una casina aldilà del bosco. La mamma, dopo aver dato alla sua bambina un cestino pieno di cose buone da portare alla nonna, le raccomandò di non passare per il bosco per evitare di fare brutti incontri, ma di seguire il sentiero principale.

La piccola Cappuccetto Rosso rassicurò la mamma dicendole che non sarebbe entrata nel bosco e disse alla mamma di stare tranquilla.

La bambina salutò la sua mamma e s’incamminò, portando con se il cestino da portare alla nonna.

Mentre camminava spensierata e allegra tra il cinguettio degli uccellini, vide spuntare tra i fili d’erba dei bellissimi fiorellini. Decise di raccoglierne un mazzetto per regalarli alla nonna malata.

Così mentre camminava e raccoglieva fiori non si accorse che era ormai entrata nel bosco.

Si guardò intorno e si rese conto che a quel punto non le conveniva più tornare indietro per passare dalla strada. Decise di proseguire, dimenticando la raccomandazione della mamma.

Mentre era assorta a raccogliere fiori, all’improvviso da dietro un albero spuntò fuori un grosso lupo chele chiese:

Bella bambina chi sei e dove vai?-
Cappuccetto Rosso rispose:
– Sono Cappuccetto rosso, vado a trovare la mia nonna che abita nella casetta bianca fuori dal bosco, è malata poverina e le porto questo cestino pieno di cose buone, vive la da sola povera nonnina.

Al sentire quelle parole al lupo venne una idea e la salutò frettolosamente e se ne andò di corsa in direzione della casa della nonna.

Il lupo arrivò a casa della nonna prima di Cappuccetto rosso: arrivato li bussò alla porta. La nonna rispose e chiese : “Chi è”

Il lupo con una vocina sottile le rispose: “Nonna sono io, sono la tua piccola Cappuccetto Rosso, ti ho portato un cestino di cose buone”.

“Entra pure piccola mia, la porta è aperta” rispose la nonna che era a letto.

A quelle parole il lupo con un balzo saltò dentro la casa e si avventò sulla nonna, mangiandola tutta in un solo boccone.

Il lupo furbo e non ancora sazio, decise di aspettare anche quel bocconcino della bambina che stava per arrivare.

Si mise la camicia da notte della nonna, la cuffia e s’infilò nel letto ad aspettare l’arrivo di Cappuccetto Rosso, il suo bocconcino preferito.

Poco dopo anche Cappuccetto Rosso arrivò a della nonna; si avvicinò all’uscio, che era già aperto,

chiamò la nonna: “Nonna, nonnina, sono io sono arrivata”:

“Entra pure, la porta è aperta”- rispose il lupo con un filo di voce.

La bambina entrò, posò il cestino sul tavolo e si diresse verso la nonna;

“Vieni, vieni qui vicino a me piccina mia!” le disse il lupo.

La piccola si avvicinò alla nonna e, incuriosita dal suo aspetto, iniziò a farle tantissime domande.

“Nonna che braccia lunghe hai!!” e il lupo abbracciandola a se rispose: “Sono per abbracciarti meglio nipotina mia”.

La piccola chiede ancora: “Che orecchie lunghe hai!”

-“Sono per sentire meglio la tua vocina” le rispose.

-“Che bocca grande hai, e che denti aguzzi!!” osservò la piccolina.

Mentre il lupo le rispose: “Sono per mangiarti meglio, bocconcino mio”, la mangiò in un boccone.

Sazio e con la pancia piena il lupo si addormentò.

Dal bosco arrivò il cacciatore che era solito fermarsi a far visita a quella vecchina.

Bussò alla porta semiaperta, chiamò ma nessuno gli rispose: guardò dalla finestra e vide il lupo addormentato, con la pancia gonfia e con la cuffia della nonna in testa.

A questo punto il cacciatore capì che in quel pancione poteva esserci la nonna, fu per questo che decise di ucciderlo. Sparò un colpo e aprì la pancia del lupo da cui uscirono fuori nonna e nipotina.

Il cacciatore aveva ucciso il lupo cattivo e aveva salvato le due povere sventurate.