1|Hans nella grotta delle Sibille

                       

  La Leggenda di Hans nella Grotta delle Sibille     

Hans nella grotta delle Sibille               

Hans era un giovane tedesco che viveva in un Castello, nei pressi di Colonia.

Affascinato dalla storia e dai racconti leggendari, trascorreva molto tempo nella biblioteca di suo padre a leggere.

Tra i vecchi libri, impolverati e logorati dal tempo, ne trovò uno che lo incuriosì più degli altri. Era la storia di un uomo, chiamato Guerino Meschino che, per sapere chi fossero i suoi genitori, si recò sul Monte Regina per consultare una Sibilla.

La storia racconta infatti che Guerino, originario di Damasco, non avendo una famiglia e quindi non essendo di nobile discendenza, non potè sposare la figlia dell’imperatore di Persia, di cui si era perdutamente innamorato.

Fu proprio per la sua situazione che fu soprannominato Meschino. Cercò ovunque i suoi genitori senza riuscire a trovarli. 

Un giorno, mentre era in viaggio a Tunisi, incontrò un Mago che gli consigliò di recarsi nel regno sotterraneo della Sibilla Alcina, sul Monte della Regina, vicino Norcia.

 

Dalla fata avrebbe sicuramente avuto le risposte che desiderava.

Dopo un lungo e difficoltoso viaggio giunse in cima al Monte Regina dove c’era l’ingresso della grotta.

Varcato l’antro della caverna, si trovò davanti ad una grande porta di metallo. 

Hans nella grotta delle sibille

 

Bussò ripetutamente, fino a quando non vennero ad aprirgli tre meravigliose fanciulle che lo guidarono per le gallerie e lo condussero al cospetto della Sibilla Alcina, nel suo fantastico palazzo sotterraneo.

Guerino spiegò alla Sibilla che era stato consigliato di recarsi da lei per chiederle di aiutarlo a ritrovare la sua famiglia.

La fata incantatrice gli disse:

 “Io ti aiuterò a ritrovare i tuoi genitori, a patto che tu doni il tuo corpo e la tua anima al demonio”.

L’uomo, che non si aspettava una richiesta del genere, prese del tempo per riflettere.

Nessuno aveva spiegato a Guerino che quegli antri misteriosi e quelle caverne erano considerati l’accesso all’oltretomba, abitati da divinità buone e cattive, e soprattutto che Alcina aveva forma demoniaca.

Alla Sibilla Alcina si rivolgevano i romani nell’poca monarchica e nel primo periodo della Repubblica per avere consiglio, ma i responsi erano quasi sempre tristi, infatti presagiva sconfitte, calamità e carestie.

Nel suo soggiorno presso il regno della Sibilla Guerino potè rendersi conto del pericolo in cui si trovava.

Si accorse che tutte le magnifiche creature da lui incontrate si trasformavano, il sabato sera, in serpi, in vermi, in insetti, per riapparire il lunedì più belle di prima.

Spaventato Guerino Meschino lasciò quel luogo infido, e se ne tornò da dove era venuto.

 

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