Biancaneve

Questa è la Fiaba di Biancaneve e i sette nani.

In un antico castello viveva una giovane regina, bella e buona.

Desiderava una bambina con gli occhi neri come l’ebano e con le labbra rosse come il sangue; il suo desiderio presto fu esaudito e mise al mondo una bambina bellissima che chiamò Biancaneve.

La buona regina però, dopo aver messo al mondo la piccola, morì.

Qualche anno più tardi il re, suo padre, si risposò con una donna molto vanitosa e cattiva.

Ogni giorno si specchiava e chiedeva allo specchio: -Specchio delle mie brame, dimmi chi è la più bella del reame? – Ogni giorno lo specchio le rispondeva: – Mia regina la più bella sei tu!-

Questo durò fino a quando Biancaneve non divenne una fanciulla bellissima.

A quel punto lo specchio, interpellato con la solita domanda, rispondeva: -Mia regina la più bella sei tu, ma Biancaneve lo è assai di più –

Nell’udire queste parole la regina cattiva decise di far uccidere Biancaneve, per tornare ad essere la più bella.

Chiamò un servitore e gli ordinò di portare Biancaneve nel bosco e di ucciderla e, per essere sicura della sua morte, gli chiese di portarle il suo cuore.

Il vecchio servitore che aveva visto nascere e crescere Biancaneve, alla quale era molto legato, non aveva coraggio di ucciderla.

Per ubbidire a quel cattivo comando, portò Biancaneve nel bosco, le disse le cattive intenzioni della matrigna e la lasciò libera nel bosco. Il servitore uccise un capriolo e portò il suo cuore alla malvagia regina.

Biancaneve era sola nel bosco, triste e sola, incominciò a camminare tra gli alberi.

Quando era quasi buio, intravide una casina piccina; si avvicinò, bussò, ma nessuno rispose.

Guardò dalla finestra e vide una tavola apparecchiata e tanti disordine.

La porta era aperta e decise di entrare.

Vide che sulla tavola c’erano sette piattini e sette bicchieri; decise di fare un po di ordine e mentre cantava e fischiettava allegra rassettava quella piccola casina; ora tutto brillava, ma lei era stanchissima,; salì al piano di sopra e vide una stanza con sette lettini, uno vicino all’altro e si sdraiò di traverso e si addormentò.

Era già sera e i piccoli abitanti della casa facevano ritorno dal lavoro nella miniera di metalli preziosi.

Entrando in casa si accorsero subito che c’era troppo ordine e capirono che era entrato qualcuno.

Saliti in camera videro quella meravigliosa fanciulla addormentata nei loro lettini.

Biancaneve aprì gli occhi e salutò i nanetti con un grande sorriso. La fanciulla raccontò loro la sua triste storia. Preoccupati, i nani le chiesero di rimanere da loro. Biancaneve accettò di rimanere a vivere con loro in quella casina nel bosco.

Come ogni mattina, anche l’indomani i sette nani si recarono al lavoro, ma prima di uscire di casa ad uno ad uno si presentarono a Biancaneve; Mammolo, Brontolo, Eolo, Pisolo, Gongolo, Dotto e Cucciolo, il più piccolo le passarono davanti in fila per salutarla e le raccomandarono di non farsi scoprire dalla matrigna cattiva.

La regina cattiva, intanto, al castello, interrogava il suo specchio magico che le rispondeva sempre che la più bella era sempre Biancaneve. Per questo capì che la fanciulla era viva e decise di andarla a cercare. Per non farsi riconoscere si travestì da vecchietta e prese un cesto di mele rosse , tra cui ne nascose una avvelenata da dare a Biancaneve.

Cammina , cammina nel bosco la vecchietta vide quella casina nel bosco; bussò e Biancaneve le rispose. La vecchia, con la scusa di venderle dei nastri per i capelli, la fece scendere. Biancaneve incuriosita scese e la vecchietta le propose di assaggiare quella mela: – assaggia questa mela, è rossa e succosa, senti quanto è buona!!-

Biancaneve che non sospettava nulla, diede un morso a quella bella mela, e immediatamente cadde a terra come morta.

Tornati a casa i nani fecero di tutto per farla rinvenire, ma niente, Biancaneve era morta.

La adagiarono in un letto di cristallo, tra i fiori nel bosco, sembrava che dormisse.

Passò di li un giovane principe che si fermò incantato difronte la principessa; nel sentire la triste storia di Biancaneve si commosse e si chinò per darle un bacio.

Con quel bacio la fanciulla riaprì gli occhi e si ritrovò tra le braccia di quel bel principe.

I nani, che l’avevano vegliata fino allora, erano felicissimi, e il principe innamorato della bella fanciulla decise di portarla via con se sul suo bel cavallo bianco per farla sua sposa.

Dopo aver salutato e ringraziato gli amici nani, i due giovani salirono sul cavallo e al galoppo si diressero verso il castello per incominciare una nuova vita insieme, felici.

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