Ciao Signori Bambini

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Scaramacai: Ciao Signori bambini, io sono Scaramacai.

Se permettete, oggi vi voglio raccontare la storia della mia vita.

Scaramacai: ciao signori bambini


Sono nato dentro alla grancassa dell’orchestrina, che suonava al circo “Girotondo”,

un circo meraviglioso con gli elefanti, i leoni, gli uomini volanti, i cavalli bianchi, le foche ammaestrate, le scimmie che ridono per niente, l’orchestra col maestro diplomato, e sette pagliacci che prendevano gli schiaffi.


Il commendator Sberla, il padrone del circo,

Scaramacai: ciao, signori bambini

 

dava gli schiaffi ai pagliacci e anche agli altri,

meno che al domatore Patroclo, perchè lui era amico dei leoni.


Erano le dieci di sera e l’orchestrina suonava ” Amami Alfredo, amami quanto io t’amo”,

per accompagnare i movimenti dell’uomo volante Astor e di sua moglie,

la donna volante Parisoletta, che quasi quasi non si vedevano nemmeno, tanto erano in alto,

sul trapezio che dondola, lassù dove il circo sembra la cupola di una chiesa.

Proprio nel momento dell’esercizio pericolosissimo, quando l’orchestra attaccò,

a bassa voce, la melodia d’amore, dentro alla grancassa risuonò il mio primo strillo.

Per coprire il mio pianto l’omino della grancassa si mise a battere dei gran colpi e

rovinò così l’effetto della melodia che va sussurrata solo con i violini. 

Il distinto pubblico si mise a ridere, io saltai fuori dalla grancassa con un bell’inchino

e il commendator Sberla si arrabbiò.

Ma dall’alto del loro trapezio, Astor e Parisoletta mi sorrisero,

benchè gli avessi rovinato il numero.

Credo che l’uomo e la donna volanti fossero il mio papà e la mia mamma,

tanto è vero che, finito lo spettacolo, proposero subito di prendermi con loro sul trapezio

come un figlio, ma purtroppo, sul libro del destino, c’è scritto a pagina 3:

” I pagliacci non possono avere ne babbo e ne mamma,

Il direttore del circo farà rispettare quest’ordine”.

Così rimasi solo e il commendator Sberla, ancora arrabbiato, disse:

“Lo chiameremo Scaramacai perchè fa rima con guai” e subito i sette pagliacci

mi fecero cerchio intorno e, per canzonarmi, cominciarono a cantare:


Io son Scaramacai
combino sempre guai!…


Crebbi fra i piedoni degli elefanti e le zampe nervose dei cavalli e

questo mi fece diventare molto svelto. 

Quando Astor e Parisoletta se ne andarono dopo aver litigato col commendator Sberla,

io non ebbi nemmeno il tempo di di piangere perchè dovevo pensare a pulire

le gabbie dei leoni, a strigliare i cavalli, a dare da bere agli elefanti.

Ciao Signori bambini, venite  a trovarmi al Circo, io sono qui che vi aspetto. 

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