Leggenda del ciclismo italiano
Gino Bartali e Vincenzo Nibali
due grandi campioni del ciclismo italiano a confronto.
Il ciclismo è uno degli sport che maggiormente appassiona e che, con il passare degli anni, si è più evoluto tecnologicamente.
Nel corso degli anni diversi campioni si sono succeduti, tra essi voglio ricordare Gino Bartali, ciclista professionista tra il 1934 e il 1954, sino ad arrivare al giovane campione dei nostri tempi, Vincenzo Nibali.
Dagli anni 40-50 ai nostri giorni l’evoluzione della tecnologia, unita all’allenamento e alla dedizione, che ha accompagnato la carriera dei vecchi e nuovi campioni, ha aiutato molto lo sforzo fisico, in modo da sfruttare al meglio le capacità personali.
Se Gino Bartali, detto Ginettaccio, vincitore di tre giri d’Italia e di due tour de France, potesse parlare con il campione d’Italia 2016, Vincenzo Nibali, detto lo squalo, potrebbe avere uno scambio di idee.
- B.:” Ti faccio i miei complimenti per aver vinto il Giro d’Italia 2016.”
- N.: “ Grazie , ma anche io ti devo farti i complimenti, tu sei stato un grande campione, hai affrontato maggiori difficoltà rispetto a me. La tua bicicletta era molto più pesante della mia.”
- B.: “si lo so, voi avete le bici in carbonio, le nostre erano molto più pesanti”.
- N.: “ era proprio di questo che ti volevo parlare…!
Tu non sei stato solo un grande campione, ma anche un eroe”.
- B.: “non so di che cosa vuoi parlarmi”.
- N.: “ So che hai percorso per un anno intero 185 chilometri al giorno avanti e indietro tra Assisi e Firenze…!”
- B.: “La sai anche tu questa cosa? Non mi piace parlarne, ho un bel ricordo di quei tempi, anche se difficili e pericolosi”.
- N.: “ Devi esserne orgoglioso invece, perché con la tua forza e coraggio hai salvato 800 persone”.
- B.: “ Si lo so e sono felice per averlo fatto, lo rifarei”.
- N.: “ Si, lo credo e ti presterei la mia bici molto più leggera e veloce, con questa riusciresti a fare quasi il doppio dei chilometri, sfruttando al meglio la tua grande forza”.
- B.: “ Ti ringrazio, ma non so se questa è una buona idea, la tua bici è molto più leggera della mia, ma non avresti potuto nascondere tutti quei documenti nei tubi della tua bici ultraleggera”.