La Fata Morgana

Questa è la storia di una bambina di nome Liana, sei anni appena compiuti.

 

la fata Morgana

La sua modesta casina, in cui viveva con la mamma, il papà e la sua cara nonnina, si trovava in aperta campagna, nei pressi di un piccolo bosco.

Quel bosco era da sempre per la piccola un luogo misterioso e inesplorato. Sua nonna le raccontava storie bellissime e affascinanti di piccoli esseri che abitavano quei luoghi, e di una casina che si trovava tra la fitta vegetazione, oramai disabitata da tanti anni.

La mamma le aveva sempre vietato di inoltrarsi da sola nel bosco, e lei fino ad allora non lo aveva mai fatto.

Liana era sempre sola, era abituata a giocare in solitudine, nei pressi della sua casa non c’arano famiglie con figli della sua età. Forse annoiata, si diresse in direzione del bosco, e senza neppure rendersene conto, si ritrovò a girare nel bosco, a raccogliere bacche di corbezzolo, belle, rosse e saporite.

Le sue tasche erano ormai piene e così decise di riempire il cappello che aveva in testa, e pensò:

-Chissà quanto sarà contenta la nonna, con queste bacche potrà preparare una delle sue buone marmellate- e felice continuò a camminare, pensando di tornare a casa.

Cammina ,cammina, tra quei folti alberi, non riusciva più a capire in quale direzione fosse la sua casa. Spaventata, stava per mettersi a piangere quando, alzando lo sguardo, vide la casina del bosco.  Pensò: -potrò entrare per riposarmi un poco, poi riproverò a riprendere il cammino per tornare a casa. –

Mentre, stanca, saliva la scaletta scricchiolante della piccola casa, l’uscio si aprì e comparve una donna, che sorridendo, disse: – Ciao piccola, da dove vieni? Non ti conosco.-

-Sono  Liana,  sono stanca, ho camminato tanto, non riesco più a ritrovare la strada per tornare a casa. Mi puoi aiutare?-   Si certo, piccola, entra, riposati un po’ e poi vediamo come ti posso aiutare.- Rispose la donna

La bambina entrò, quella casina le apparve subito molto accogliente, ordinata e pulita.

La donna le disse di non avere mai avuto figli e che lei era una fata. Il suo nome era Morgana.

La fata Morgana era una fata buona e anche molto moderna. Infatti nel retro della piccola casa c’era un piazzale circolare in cui era parcheggiato un piccolo elicottero rosso.

Quello era l’unico mezzo con cui la fata ogni giorno si recava al lavoro.

Era scesa la sera, la mamma a casa era preoccupata perché non riusciva più a trovare la sua piccina e più si faceva sera più saliva l’ansia e la disperazione.

Anche Liana si preoccupava , perché sapeva di aver fatto una cosa che le era stata proibita, e pensava a quante volte le avevano detto di non allontanarsi da casa da sola.

La fata Morgana le promise di portarla a casa l’indomani mattina.

La notte la piccola dormì tranquilla, sorvegliata dalla fata buona, che vegliava su di lei, mentre a casa la mamma e la nonna si tormentavano al pensiero di sapere che fine avesse fatto la loro piccola bambina.

Fortunatamente, la notte finì presto, appena si fece giorno la fata Morgana svegliò la sua piccola ospite, la fece salire sull’elicottero e via più veloce del vento si diresse verso la città.

Volarono in alto, sopra alle colline e poi sopra ai grattacieli e poi giù, l0elicottero atterrò sul tetto di un grattacielo. –Vieni, piccola, scendi, prima di andare a casa ti voglio far vedere dove lavoro.-

Entrarono dentro al palazzo. Era un deposito di giocattoli. Magnifico, ad ogni piano c’erano giocattoli di ogni tipo e per tutte le età.

La bambina rimase incantata nel vedere tante belle cose e quasi quasi non si ricordava più della sua mamma che l’aspettava a casa angosciata.

La buona fata Morgana  mentre risaliva sull’ elicottero per riaccompagnarla a casa, disse a Liana che presto l’avrebbe riportata in quel palazzo a giocare, e le promise che non avrebbe mai più giocato da sola. La bimba l’ascoltò in silenzio, meravigliata e contenta per quella bella sorpresa.

Ora però il suo unico desiderio era tornare a casa e raccontare tutto alla sua mamma.

In pochi minuti giunsero a destinazione. Atterrarono sul campo di fronte la casa di Liana, e, mentre ancora le pale dell’elicottero giravano,  la mamma e altre persone del vicinato si diressero verso di  loro, mai avrebbero pensato che a bordo ci potesse essere la piccola Liana.

Meravigliati, ma contenti per la bella sorpresa, accolsero la bella signora, e ascoltarono tutti i suoi racconti con attenzione. Prima di riprendere la sua strada, la fata buona promise alla sua piccola amica e alla mamma che presto sarebbe tornata a prenderle con l’elicottero per portarle in quel magnifico palazzo pieno di giocattoli.

La fata Morgana mantenne la sua promessa e tornò a prendere le sue amiche, non una sola volta, ma tante volte. Questo fece si che la vita di Liana e della sua mamma cambiasse totalmente.

La piccola Liana potè conoscere altre bambine e giocare con loro, non rimase mai più da sola.

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