Diversamente mamma: al supermercato

Diversamente mamma: al supermercato un’zione semplice e scontata diventa lezione di vita per un figlio e non solo per lui.

E’ metà mattino di una giornata calda di mezza estate.

Sto entrando al supermercato e mi trovo davanti una coppia, poco più che quarantenni che, rivolta verso l’entrata, guardando alle mie spalle, incitano il figlio, munito di carrello, ad entrare.

Sento nelle loro voci un tono festoso come se stesse per accadere qualcosa di entusiasmante.

La mia curiosità mi porta a voltarmi, anche per non ostruire il passaggio.

Si tratta di un ragazzo simpaticissimo, diversamente abile, che con grande gioia si fa largo spingendo il carrello della spesa, dirigendosi verso l’entrata del supermercato. Ha un’aria allegra e soddisfatta, sbadatamente va verso i genitori che lo aspettano al reparto di frutta e verdura.

Sembra quasi che sia il carrello a guidare lui e non il contrario.

Mi saluta cordiale e mi sorpassa al volo, accolto dalla gioia dei suoi accompagnatori, che presumo siano i suoi genitori, giovanissimi e pronti a dare a tutti una lezione di vita.

Il ragazzo sbadatamente, probabilmente attirato dalle risate di un bimbo paffutello di poco più di otto mesi, va a sbattere con il carrello della giovane mamma; le chiede scusa e sorridendo al piccolino e facendogli delle moine si dirige verso sua madre.

Da quel momento inizio a capire che quei genitori sono li per insegnare al loro ragazzo a fare la spesa.

Non voglio essere indiscreta ma sono li anch’io e non posso fare a meno di notare la simpatia di quel momento tanto serio e impegnativo.

La mamma ordina al figlio di iniziare a prendere le pesche.

Lui si dirige verso le pesche esposte nelle cassette e inizia a leggere i cartellini dei nomi con i prezzi. Legge: “Pesche noce, pesche gialle, pesche……” sospira e fa “sono tutte pesche… quali prendo io?”

La mamma lo accentua dicendo: “Sei tu che fai la spesa, decidi tu e guarda anche il prezzo, fai attenzione!”

Lui si fa più serio e pensieroso, guarda il padre, quasi per avere un suggerimento.

Il papà gli strizza l’occhio e gli indica una cassetta di pesche; il ragazzo torna di nuovo ad essere sereno, sorride al padre e gli fa l’occhietto; s’infila il guanto senza che nessuno glielo abbia suggerito, prende tre sacchetti e mette in ognuno due pesche, li chiude soddisfatto.

La mamma però lo riprende: “Perchè hai preso tre tipi di pesche? potevi prendere solo quelle che piacciono a te!”

Indicando i sacchetti ad uno ad uno dice:” Queste sono le tue perchè costano meno di tutte e tu vuoi sempre risparmiare; in questo sacchetto ho messo le pesche gialle che mi piacciono tantissimo perchè sono buone; ho preso due pesche noci per papà perchè mi ha fatto l’occhiolino e mi ha indicato queste; Vero papà?”

Dicendo questo si gira verso di me, guarda il mio sacchetto di pesche e dice: “Anche a te piacciono le pesche che piacciono a mio padre!” Mi sorride, mi fa l’occhiolino e si presenta come farebbe una persona ben educata. Sorridendo dice alla mamma: “E’ bello fare la spesa, ho anche due nuovi amici!” indicando me e il neonato nel carrello della spesa.

Trascorro circa mezz’ora all’interno del supermercato, girando da un reparto all’altro; giunta alla cassa trovo di nuovo la famigliola che ha terminato di fare la spesa. Ci salutiamo. Loro escono davanti a me e quel giovane ragazzo va verso il passeggino con il bimbo paffutello che abbiamo visto poco prima, addormentato, lasciato da solo li all’ombra di una colonna di cemento.

Lui si gira verso il padre e gli dice preoccupato:

“Papà me lo prendi? Perchè la sua mamma non è qui con lui” e dicendo queste parole si guarda intorno per cercarla; guardo anche io ma non la vedo. Mi dirigo dentro al negozio, faccio un giro veloce e a un certo punto sento dietro di me dire: “Non c’è, non c’è, non la vedo!” E’ il ragazzo che mi ha seguita all’interno del supermercato, anche lui, come me, ha notato quella mamma incontrata al banco frutta poco prima.

Torniamo fuori, il piccolino ignaro di quello che gli sta accadendo, è li ancora addormentato sotto lo sguardo attento di quei due genitori, che presi dal momento, non si erano neppure accorti dell’assenza del figlio, intelligente e sensibile che ha voluto attendere l’arrivo delle forze dell’ordine che si sono prese cura di quel tesoro paffutello e sfortunato.

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