Il complemento di termine indica la persona, l’animale o la cosa su cui termina l’azione compiuta dal predicato.
Risponde alla domanda a chi? a che cosa?
E’ introdotto:
dalla preposizione a semplice o articolata ( alla, alle, agli…) Es.: Bisogna mettere delle toppe al maglione;
La preposizione a non compare davanti ai pronomi personali atoni: mi. ti, gli, le, si, ci, vi, loro, che hanno di per se valore di complemento di termine (ame, a te, …)
Es.: Ti manderò un telegramma (manderò un telegramma a chi? a te = ti)
Anche davanti al pronome relativo cui la preposizione a può essere omessa o espressa, e ha comunque valore di compl. di termine.
Es.: La persona a cui ha affidato i figli, è affidabile.
Il copl. di termine può dipendere da:
-un verbo intransitivo o transitivo: Es.: Paolo ha regalato i suoi occhiali a Maria;
Quel libro appartiene a Laura;
-un aggettivo come: caro, fedele, grato, contrario, idoneo, pronto, utile, simile…
Es.: Abbiamo bisogno di uomini pronti a tutto.
-un nome derivato da uno degli aggettivi indicati: es.: Luigi ha ottenuto l’idoneità alla terza media.
ATTENZIONE: Mi, ti, si, ci, vi, le: compl. di termine o compl. oggetto?
Per fare l’analisi logica quando incontriamo i pronomi personali atoni mi, ti, si, ci, vi, le, dobbiamo capire se si tratta di C. di T. o di C. Ogg. Questo lo possiamo capire se possiamo sostituire mi, ti, si, ci, vi, le con a me, a te, a sè, a noi, a voi, a lei, siamo difronte al compl. di termine. Se invece non possono essere sostituiti siamo difronte al compl. oggetto.
Filippo mi ha chiesto un favore = Filippo ha chiesto un favore a me ( compl. di T.)
Filippo mi ascolta = Filippo ascolta me (Compl. Oggetto)
Non mi piace il tuo nuovo look= Il tuo nuovo look non piace a me.