Senza categoria

Tra moglie e marito non mettere il dito. Ma tra mamma e figlio mettici pure tutta la mano!

| figli, moglie, neomamme, Senza categoria

Premessa:

ieri ero in fila alla posta e davanti a me c’era una coppia. Quando è stato il loro turno, la moglie ha fatto una mega parte al marito perché aveva dimenticato a casa un bollettino da pagare.
L’ha preso a male parole lì davanti a tutti e lui zitto.
Io mi sarei sotterrata, invece tutti gli altri non si son fatti né in qua né in là.
E anche una volta usciti nessuno ha commentato.

Ma se la partaccia fosse stata fatta dalla mamma al figlio?
Ve lo immaginate???

Non credo occorra che vi faccia esempio dei 153 possibili commenti a favore di uno o dell’altro.

Perché è assodato che dare giudizi travestiti da consigli alle neomamme, è uno degli sport che saranno ammessi alle prossime olimpiadi dato l’immenso successo e frequenza nella popolazione femminile.

Tutte si sentono autorizzate a dirti : “ma come non gli prepari il brodo fresco ogni mattina con la luce delle sei mentre il gallo canta???”
“Ma come non lo fai dormire nel lettino Montessoriano?”
“Perché non gli fai il bagno con l’amido?”

Ma ci avete fatto caso che invece è passato di moda dare consigli alle neomogli?

E nessuna che ti dica: “ma come non friggi mai? A tutti gli uomini piace il fritto!”
“Ma come lo mandi a dormire sul divano perché russa?”
“Perché non gli compri il bagnoschiuma Supermanstraficoemaledetto? Guarda che sarebbe contento!”

Notate la differenza?

Alle prime domande si risponde sempre, alle seconde, se venissero fatte, si fanculizzerebbe.

E per me figlio e marito son privati uguale, non so per voi.

E sapete secondo me come mai è passata questa moda di impicciarsi delle giovani mogliettine inesperte? Perché tanti non si sposano! E allora le sputasentenze rimangono fregate perché se non ti vedono con velo e l’abito bianco non possono dirti :”Hehe!!! Contenta oggi eh?!!! Ma devi impegnarti perché sennò il matrimonio diventa la tomba dell’amore!”
E quindi le ragazze che poi diventano donne, pian pianino si fanno la loro vita di coppia e nessuno rompe loro le palle.

Invece quando diventi mamma è un po’ come il famoso battito di ali di farfalla che provoca di tutto.

Io sono stata molto fortunata, ma me ne hanno raccontate di tutti i colori. E allora faccio una proposta:
che ne dite se invece di diventare mamme restiamo incinte a vita? Un po’ come le compagne che sono eterne fidanzate!?
Ma non per davvero non preoccupatevi! Nove mesi incinte (in) e poi incinte (out). Le freghiamo tutte! Nessuna coccarda di nascita, nessun annuncio. Non abbiamo partorito, abbiamo spostato di stanza nostro figlio! Io sono incinta out da cinque anni per esempio.

Scherzi a parte, ce la facciamo a far smettere certi sproloqui?

Perché non si sa come mai tra moglie e marito non mettere il dito, ma tra mamma e figlio metteteci pure la mano e tutto il braccio!

0 comments

Le mamme e…le stagioni.

| Senza categoria, stagioni

Care Mamme,

cosa state pensando in questo momento? I love estate, w il caldo, w il sole, w tutto? Quanto manca a Natale? Che i fiori stanno cadendo? Oppure che giurate di aver visto qualche fogliolina ingiallirsi?

Orsù, ditemi che stagione amate e vi dirò chi siete.

Le Estatiane: amano l’estate a 360°. Amano il caldo, i non malanni (!), il sole, il mare se stanno al mare e pure la città se abitano in città. Amano tutto, perfino il sudore quasi costante, la macchina rovente e le zanzare. Perché se ci sono le zanzare è estate e se è estate non c’è scuola, ci sono ferie prolungate proprie o del consorte e soprattutto non hanno mai freddo. Possono uscire fuori casa esattamente con gli stessi vestiti con cui stanno in casa, non si congelano quando escono dalla doccia, non devono asciugarsi i capelli, le lavatrici si asciugano in un puff e stirare non è necessario perché tanto dopo un minuto è tutto sgualcito!!!!! Non è una scusa!!!! Veramente!!!!

Le Primaveriane: scovano un bocciolo in mezzo alla neve e quasi quasi potrebbero essere assunte per l’impollinazione se ci fosse uno sciopero delle api. Tendenzialmente sono romanticone che si esaltano per le tonalità e le sfumature delle rose che hanno in giardino. Non seguono il calendario tradizionale, ma quello “fioristico” delle loro piante: sanno in che mese o quindicina siamo, sulla base delle piante e delle loro fasi di crescita. “Vedi il mio gelsomino ora proietta un’ombra a forma di cercopiteco obeso? Ecco vuol dire che siamo nella prima quindicina di maggio. Ad aprile invece è a forma di teiera.” Ah.

Le Autunniane: non amano veramente l’autunno, ma quel che comporta: inizio della scuola, fine del sudore e delle zanzare, avvicinamento dell’inverno e soprattutto aumento della superficie del corpo da coprire e quindi la possibilità di smettere di stare in apnea. Quelle asociali gioiscono per la fine della stagione di spiaggia, parchi, acquapark e varie, che le costringono alla frequentazione di altri. In autunno ci si rinchiude e a casa mia invito chi voglio.

Le Inverniane: le persone più lontane dalle Estatiane. Se si incrociano per strada, puoi notare il fumo tra di loro come quando un cubetto di ghiaccio incontra una mano calda. Adorano la neve, il ghiaccio, il freddo. Praticamente Elsa di Frozen. Cominciano gli addobbi di Natale a ottobre, pianificano la settimana bianca mentre sudano sette camicie a luglio e non vedono l’ora di mettere stivali e cappottoni anche se di fatto, non soffrono mai il freddo; anzi le riconosci per il piumino aperto pure a gennaio. Gioiscono se c’è il temporale, il tornado, la valanga.

 

E voi che mamma-stagione siete?

Io manco a dirlo sono Estatiana e quindi neanche a dirlo, sono in depressione conclamata. Mettetevi una mano sulla coscienza e mettete tanti Like!!!!!!

0 comments

Emozioni come bambini. Senza Filtri.

| emozioni, no filtri, Senza categoria

Care Mamme,

Quest’estate la pensavo così, e lo penso ancora…

Stamani sono uscita per commissioni ed ho incontrato una mia lontana zia che si è trasferita in campagna per vivere come una volta. Dopo un po’ incrocio una mia compagna delle medie, di quelle – all’epoca, supercarine/supercorteggiate/superoche. Giro l’angolo e mi imbatto in una mia cara amica, con cui mi sento spesso, ma mi vedo mai. Nel frattempo compro il pane al negozio che frequento da una vita, i chewing gum ad un tabaccaio mai visitato e tornando alla macchina becco persino un mio zio.

In tutti questi giri, Giacomo ha detto a tutti la stessa cosa: “Sai che dopo vado al mare e stasera sono a cena dal mio amico Matteo?” Ognuno ha reagito a suo modo; sulla base del proprio carattere, ma anche e soprattutto del livello della nostra confidenza. A tutti però è scappato un sorriso e nessuno si è mostrato infastidito:

da bambini, non ci si comporta come ci si aspetta che ci si comporti o per come le emozioni vissute con quelle persone ci hanno plasmati.

Hai voglia di far sapere all’altro cosa pensi. Se sei contento, se sei arrabbiato, se sei triste. Ti interessa comunicare e basta.  Perché dai importanza a quello che provi e dai la possibilità di ricevere le tue informazioni, a tutti nello stesso modo, senza filtri.

Io invece, adulta, assolutamente il contrario.

Ero contenta ed emozionata perché avevo appena ritirato più di 200 foto dal fotografo e non vedevo l’ora di ordinarle per data, attaccarle, scrivere i commenti. Ma di tutte le persone che ho visto, l’ho detto solo alla mia cara amica.

Ho pensato che alla mia lontana zia non interessasse, con la mia compagna delle medie quasi ancora mi sentivo in imbarazzo, alle panettiere lo trovavo inopportuno e figuriamoci ad un negoziante sconosciuto. Mio zio ho pensato fosse troppo di fretta, come sempre.

Ma se invece avessi fatto come Giacomo? Se avessi fatto vedere a tutti le foto, facendo trasparire la mia emozione e la mia allegria? Libera? Pazza? Buffa? Egocentrica? Ganza?  Come mi avrebbero definita?

A volte bisognerebbe fare come i bambini: comunicare quello che ci importa dire fregandocene di quello che potrebbero pensare gli altri di noi.

E allora sapete cosa?

Stasera sono molto serena. Ho passato un we di cazzeggiamento con i miei tre amori. Niente stress, niente fretta, niente malumori.

Ho cenato con una buonissima pasta fredda che mi fa estate ; ho messo al centro del tavolo quei vassoi che girano, con tutti gli ingredienti, così ognuno l’ha condita a suo piacimento;

dopo cena abbiamo giocato con la pasta modellabile, con le costruzioni e abbiamo guardato i cartoni;

ora i bimbi dormono ed io finisco questo articolo e poi, mi metterò il telefilm che mio marito odia e che io guardo solo per l’attesa che i due protagonisti si bacino. Siamo già alla seconda serie, nessun bacio e ogni settimana penso che chi ha deciso i nomi dei personaggi, deve avere dei problemi seri.

Andrò a letto circa  a mezzanotte e prima mi metterò la canottiera sotto al pigiama. Perché alla pancia ho sempre freddo. Di notte anche a luglio.

Imposterò due sveglie, una alle 7.15 e una alle 7.30.

E adesso voi che siete arrivati fino qui, che mi conoscete benissimo, bene, di vista o per niente, cosa pensate?

Non sarebbe bello far trasparire le nostre emozioni e non tenerle troppo dentro?

Domattina entrare al bar e dire Buongiorno, oggi mi girano le palle.

Oppure, stanotte non ho dormito. O sono felice. O sono innamorata.

Così solo per far girare le emozioni. Come solo i bambini sanno fare. Così, senza filtri.

 

0 comments

Le Mamme e… L’uscita dalla scuola materna!

| Senza categoria

Care Mamme,

Siete andate a prendere i vostri bimbi all’asilo oggi? Fate mente locale sul vostro atteggiamento e facciamoci una risata… Leggete qua se vi riconoscete in qualcuna!

  • LA SPIA: arriva a cancelli già aperti, occhiali scuri pure se piove, rasente muro e non saluta mai nessuno. Va, preleva il figlio e se ne va.
  • LA CIACCIONA: è così chiacchierona che riesce ad attaccare bottone pure con la nonna di Beppino che ha detto solo 36 parole in vita sua. E 13 solamente a lei, davanti a scuola. Ha sempre un argomento da commentare, intorno a lei le persone si dispongono in circolo e quando tu arrivi non capisci se è svenuto qualcuno o se c’è un discorso di propaganda elettorale.
  • L’ABITUDINARIA-OSSESSIVA-ANSIOSA: arriva sempre alla stessa ora, parcheggia sempre nello stesso posto, ha sempre paura di fare tardi. Praticamente sono io. Ero abitudinaria quando andavo a scuola io e ora lo sono per mio figlio. Accetto psicofarmaci di sgamo quando tra un anno Giacomo comincerà le elementari e Aurora la materna!
  • L’ASOCIALE: arriva un po’ in anticipo, ma resta a metri e metri dall’entrata. Per un pochino aspetti che si avvicini, poi ti chiedi se sia veramente lei o un ologramma. E non si sa come, riesce a recuperare il pargolo rimanendo a più di tre metri sia da te che da tutte le altre mamme.
  • LA “ACCASO” O VAGA: arriva quando le pare, va via quando le pare, porta via il figlio o quello di un’altra. Ride sempre, non è mai al corrente su nessuna comunicazione, mai al passo con le stagioni. Parcheggia sempre in terza fila e fa quasi sempre un pezzo di strada contro mano.
  • L’INCAZZATA: la guardi e dici “Cazzo, devono averla chiamata da scuola che è successo un casino”. Ma non è mai successo un tubo. Fatto sta che quando ti passa accanto, la pelle ti diventa ghiaccio e fai il fumo dalla bocca come quando siamo sotto zero, anche se è il 15 di maggio.

E voi che mamme siete? Suggeritemi altre categorie!

0 comments

Tutta colpa dei denti

| denti, Senza categoria

Care Mamme,

Non so voi, ma io quando è nato Giacomo, ero un tantino imparanoiata. Principalmente perché ero abituata a ragionare in termini di causa ed effetto e quindi quando piangeva, doveva esserci UNA e inconfutabile spiegazione. O aveva sonno, o aveva fame, o aveva mal di pancia, o aveva bisogno di coccole. Quando però, la strategia per risolvere tutte queste cause non funzionava, allora arrivederci al mio cervello. Che con la scusa di andare a comprare le sigarette, mi abbandonava, sola con quel fagottino piangente e con le mie più folli paure ed altre sgangherate emozioni.

Perché una neomamma le pensa tutte.

Vi sentite delle madri degenere perché il giorno prima avevate raccolto il sonaglino da terra senza sterilizzarlo e allora pensate subito che vostro figlio potrebbe aver contratto un virus rarissimo guaribile solo con una pozione fatta dallo stregone che abita in cima al monte Stosbroccando.

Oppure vi ricordate di quell’articolo che avevate letto quando eravate incinte, della pericolosità di quel ragnetto di cui al momento non ricordavate assolutamente l’aspetto, ma in ogni caso era uguale sputato a quello che questa mattina camminava sul muro dietro alla culla di vostro figlio e che non siete riuscite ad acciuffare.

E se fosse stato quel micromillimetricomicroscopico goccino di gelato che gli avete fatto leccare sulla punta del cucchiaino????? Magari è allergico? Magari sta sviluppando delle reazioni gravissime???

Insomma. Ci siamo capite no?

Ma poi passano i giorni e il nostro cervello, stanco di vagare per la città, fa rientro a casa e insieme studiamo una strategia. Soprattutto capiamo che con i bambini piccoli, il 90% delle volte che piangono per più di un quarto d’ora, nessuno sa cosa stracavolaccio abbiano.

Cioè eliminate le cause ovvie, rimane la “bo”. In pratica ogni volta è un gioco a quiz con in palio la serenità del nostro piccino e ovviamente la nostra.

Giochiamo subito la telefonata da casa: il pediatra. Il quale pover’uomo, ci elenca tutta una serie di possibili cause non gravi (scatto di crescita, mal di pancia, inizio influenzetta…) e ci dice di richiamare se il problema persiste. (Non dopo 10 minuti eh?!).

E allora utilizziamo l’aiuto del pubblico: sentiamo mamme, suocere, amiche, cognate, vicine. Gli diciamo le opzioni del pediatra. La maggioranza dice scatto di crescita. OK. Ma non siamo convinte perché per loro, sarebbe dovuto essere scatto di crescita anche le altre 34 volte che le abbiamo interpellate.

Via dai, bruciamoli tutti ‘sti aiuti:  50 e 50. Eliminato il mal di pancia e qualche influenza che sta per sfogare. Rimangono la fame e i denti.

Considerando che il lato sinistro della nostra testa è ancora permanentato dal piccolo e dolce “ruttino” post poppata che PierLucreziuccio nostro ha appena fatto, a lettere cubitali, nella nostra mente, appare la scritta

DENTIIIIIIIIIIIIIIII!

Tutte noi li malediciamo, ci chiediamo perché non spuntino già quando il bimbo è in pancia, perché devono essere così tanti, perché dopo tanto stress cadranno e via così.

Insomma è tutta colpa dei denti.

Ma dopo anni ho capito che ‘sti poveri capri espiatori, ci salvano dalla pazzia. Perché quando una mamma non sa che cos’ha il suo piccino smatta. Ma se può dare la colpa a qualcosa allora è fatta.

E così sfanculandoli con la mente, torniamo tranquille dal nostro pargolo che come per magia, in pochi minuti si calmerà.

E voi che rapporto avete con i denti dei vostri bambini?

 

 

0 comments

Se sei felice, tu lo sai…sarai invidiata!

| invidia, Senza categoria

Care Mamme,

oggi parlo di una questione vecchia come il cucco, che però, nonostante la veneranda età, rompe sempre come se fosse una giovinetta. L’invidia.

Avete presente quelle persone che ti invidiano solo perché sei felice? Che se posti una foto col sorriso, pensano “fanculo”, se ti incontrano mentre ridi, mordendosi la lingua dicono “fanculo” e se vengono a sapere che ti è successo qualcosa di bello, urlano “fanculo”?!

Ovvio che se hai avuto una vita difficile o stai attraversando un periodo difficilissimo, mi auto mando a quel paese da sola per conto tuo. Ti passo pure un detto e non pensato fino in fondo “Accidente”,  nei giorni di ciclo guarda.

Però se la tua vita è nella media, sta cosa dell’invidia mi fa imbestialire.

Perché non è che ti ho fregato l’ultimo pc scontatissimo alla Mediaworld. Se sono felice, puoi esserlo anche tu. Non c’è un quantitativo limitato di felicità.
E se svolazzi di fiore in fiore perché non hai voglia di impegnarti in una relazione, poi non è che puoi rosicare se mi sposo.

Se vai in giro  a fare shopping, aperitivi, feste e chi più ne ha più ne metta e non studi una cippa lippa, non puoi odiarmi perché mi laureo.

Se dopo un’invernata coi bimbi malati, ci godiamo un pic nic, perché devi pensare le peggio cose su di me?

E chiacchierando e guardandomi in giro, di queste persone invidiate ce ne sono a bizzeffe.

Il brutto è che l’invidia secondo me è trasmissibile geneticamente e quando fai un figlio, se sei cresciuta invidiando, lo crescerai facendolo stare male per la felicità altrui anziché esserne felice.

Non è che sia Miss Cuore d’Oro eh?! Cioè non è che se leggo che qualcuno ha vinto alla lotteria mi nutro della sua felicità! Mi dispiaccio del fatto che non sia toccato a me! Però manco gli auguro cose brutte!

Ma mi sembra che oggigiorno siano tutti affaccendati a pensar male, più che a far bene. Piccole cose, mica chissà che.

Sempre meno persone che ti fanno passare avanti alla cassa se hai solo due oggetti;

Sempre meno persone che si fermano per farti passare sulle strisce;

Sempre meno persone che ti sorridono se incroci il loro sguardo per caso.

Ne stiamo perdendo così l’abitudine, che quando accadono ci stupiamo.

L’altro giorno ero al mare, sotto l’ombrellone, ed è passato il venditore di cocco. Non avendo un chiosco, ma dovendo muoversi, ovviamente deve far sapere che sta passando. E quindi urla.
Arrivato vicino a me, ha visto Aurora nel passeggino e mi ha chiesto “Dorme?” ed io “No no, grazie!” ed allora ha ricominciato con “COCCO BELLO, COCCO FRESCOOOOO!”

Poteva benissimo fregarsene e magari invidiarmi, lì seduta all’ombra a rilassarmi e lui a camminare nella sabbia rovente, affaticato e sudato. E invece no. Ha avuto un pensiero altruista nei confronti della mia bimba.Sono rimasta un bel po’ con il sorriso stampato sul viso. Non me l’aspettavo proprio.

Ma sapete una cosa?

Se l’invidia è trasmissibile geneticamente, i pensieri altruisti e positivi sono trasmissibili semplicemente con le parole e sono altamente contagiosi; diffondiamoli!!!

 

 

1 Comment

I superpoteri delle mamme

| bambini, Senza categoria

Care Mamme,

Quando partoriamo, insieme ad un fagottino di circa tre chili, ci affidano anche dei super poteri (che se volete saperla tutta, secondo me ci iniettano con quella puntura dolorosissima sulla coscia!).

Siamo delle vere e proprie SuperMamme! Non ci avete mai fatto caso?

Allora leggete qua:

IL SUPERUDITO (selettivo)

L’altra notte mi sono svegliata dal rumore del ciuccio completamente di silicone caduto in terra. Davvero. Mentre dormivo come un sasso.

Dite la verità che anche voi riuscite a percepire il minimo mugugno di vostro figlio e non sentite il vecchino che alle cinque di mattina si mette a buttare il vetro nella campana sotto la vostra finestra?

Riusciamo a capire ogni singola parola di un film tenuto al minimo per non svegliare i bambini, a comprendere la nostra amica al telefono mentre i nostri figli urlano/schiamazzano e giocano con giocattoli dai 9876 suoni ( e contemporaneamente urlare contro di loro) e persino a sentire il rumore del silenzio, perché quando i bambini sono soli in camera e lo sentiamo, non è mai niente di buono.

  • LA SUPERVELOCITA’

Grazie al rumore del silenzio che sentiamo col super udito, riusciamo a salvare l’insalvabile accorrendo dai bambini in meno di 6 secondi utilizzando la nostra super velocità.

Senza questo super potere, non riusciremmo a farci una doccia prima che il piccolino in bagno con noi nel seggiolone, abbia finito di buttare in terra tutte le 53 cose che abbiamo messo sul vassoio.

Dopo il primo anno dei nostri figli in cui compriamo solo on line, riusciamo a fare shopping, facendo slalom tra i reparti come una sciatrice olimpionica e afferrando quei tre-quattro capi che ci interessano con la rapidità e la precisione di un gabbiano che pesca un pesciolino in mezzo alle onde.

  •  IL SUPERBACIO

Questo è il mio preferito. Perché quando su una bua serve il nostro bacio, a me spuntano i polsini dorati, la coroncina con la stella e pure il mantello. Per fortuna niente body che ok il superbacio, ma supertette e superculo, nada.

  • LA SUPERFORZA (ariselettiva)

Porto una confezione di acqua dalla sala alla cucina (12 kg) e fiatone, sudore e mi dico “bimba mia vai un pochino in palestra perché qui…” e poi ti faccio rampe di scale e decine di metri sulla sabbia con la piccola 13chilenne. E al bisogno prendo in braccio anche il 21chilenne eh?!

  • LA SUPERCAZZOLA

Questo è il super potere libera tutti. Ti salva nelle situazioni più difficili, è il Jolly che ti fa chiudere una partita di carte e l’ultimo parcheggio all’ombra quando ci sono 40°. Certo ci vuole allenamento perché con la crescita dei figli, cresce anche la difficoltà di fare una storia plausibile o così lunga e incasinata da far soccombere i neuroni di nostro figlio.

Ad esempio a tre anni se nostro figlio ci becca a dire che la nostra vicina è una grande po..a, ce la caveremo dicendo che le piace molto Peppa Pig. Ma a cinque anni no. Ed allora parte la tiritera “No sai amore, lo sai il maiale è un mammifero – sai cosa sono i mammiferi amore? Ecco dunque praticamente lei è un mammifero perché è mamma e quindi siccome le piace il rosa e il maiale è rosa ho detto così, ok?”
Plausibile? Maddove! Ma l’effetto ipnosi da “Non ho capito una mazza”, farà capitolare il nostro piccino.

 

Insomma ecco spiegato come riusciamo ad arrivare a fine giornata.
Un super potere però ci manca, la SUPERVISTA.
Quella ce l’hanno fregata i nostri figli perché come trovano loro un minuscolo pezzettino di basilico nel fischiotto di pasta, nessuno mai.

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: mamma_bradipa Canale Youtube

0 comments

Numero verde per reclami di mamme sclerate

| mamme sclerate, Senza categoria

Care Mamme,

alzi la mano chi non ha mai avuto un momento di sclero con i bimbi. Tutte a braccia conserte eh?!. Ovvio.

Ora scommetto che se vi chiedo chi ne ha più di uno al giorno, alzerete tutte, due braccia.

Allora mamme non sante come me, l’altra sera ho guardato per tipo 10 secondi quel programma in cui quattro mamme si spiano a vicenda e poi bo, ho girato.

Mi son venuti i brividi. Ho pensato a me se avessi delle mamme a spiarmi quando sono in casa con i bimbi in quelle giornate in cui ci sono mille mila imprevisti.

Perché un po’ tutte noi, certi scleri non li faremmo in presenza di altri. A me ogni tanto parte lo sproloquio. Giro di stanza in stanza tipo pallina del flipper, blaterando cose che non c’entrano niente l’una con l’altra. Parto dai giochi in disordine per esempio; e riesco ad arrivare al problema della fame nel mondo in meno di un minuto. I miei figli ormai mi capiscono e continuano con le loro cose.

Io però mi sento sempre in colpa comunque.

Ed allora ho pensato che sarebbe bello se ci fosse un numero verde per reclami di mamme sclerate.

Dove ti risponde una voce rassicurante che dopo che le hai vomitato 5 minuti di casini giornalieri, ti dice “hai ragione, ma domani andrà meglio!”

Potresti parlare di tutti quelli che ti fanno incavolare senza dover pensare se conosce questo o quello, se ci rimane male, se esageri, se “Oh, ma non ti va mai bene niente!”.

I bambini non si sorbiscono parole dette a vanvera e noi rinasciamo.

Perché a volte ci sono gli imprevisti, a volte la stanchezza, a volte il pre/durante/post ciclo.

Perché quando dopo una giornata al mare con mille mila amichetti, 2 bagni da un’ora ciascuno, 4485829 chili di sabbia spiaccicata, lavata, scossa…3 spuntini, 1 pranzo, 6472829 “quanto manca per il bagno?” 4 cambi di costume, 938740257 “ho sete!”, un canotto e tante tante tante risate, arriviamo alla macchina e dopo aver augurato brufoli in fronte ai possessori dei motorini che mi costringono a 4738920 manovre, lui – il mio dolce amoroso frugoletto, mi fa: <<Mamma però se ci stiamo così poco io non sono molto felice>>, allora il tempo si ferma. Il cielo si scurisce. Gli alberi si piegano.

E io esplodo con un:

“COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA??????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

E per fortuna che il tragitto mare-casa è breve perché ho tirato fuori tutto il repertorio! Puntando su tutti quegli argomenti che mi diceva mia madre e che mi facevano imbestialire, alla “Sei un bambino molto fortunato che abiti al mare e bla bla bla”.

Ecco, se avessi avuto quel numero di telefono avrei detto ai bimbi di salire in auto, mi sarei appartata un attimo e ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh la liberazione!

Una specie di tasto “Reset” per mamme: telefoni, urli, ti sfoghi e dopo tre minuti sei pronta per risalire in macchina fresca come una rosa.

Secondo me sarebbe una buona idea, voi che dite?

Però se qualcuno lo inventa voglio i diritti eh?!

 

0 comments

Se c’è una Mamma c’è un Papà

| mamme, papà, Senza categoria

Care Mamme,

se voi ci siete, c’è anche un Papà. Perché vi do’ uno scoop: un bambino ha una mamma ed un papà.

Ora, non si capisce bene come mai, alcuni papà (che preferirei chiamare donatori biologici – D.B.-), contribuiscano al 50% alla procreazione e poi, per una legge fisica/chimica/matematica a me sconosciuta che alcuni chiamano “EgoismoStronzismo”,decidono che è meglio farsi i fatti propri che far parte della famiglia.

Quindi quando qualcuna dice “Sai mio marito MI aiuta con i bambini”, “Sai a volte ME LI guarda mentre faccio le faccende”, oppure “E’ a casa SOLO con i bambini??????? Ma che papà modello!”
Ecco, a quel punto mi incavolo. Ma mica con i D.B., no con quelli non c’è speranza.

Con voi mamme!!!!! Mamme sveglia!!!!! Quell’essere di sesso maschile con cui condividete la casa non è un commesso di Mondo Convenienza che dopo avervi montato la cucina, è rimasto per un caffè! E’ vostro marito nonché il padre di vostro figlio!

Quindi se vostro malgrado vi siete ritrovate con un papà a mezzo servizio, anzi facciamo pure a “un millesimo” servizio, è arrivato il momento di cambiare le cose.

Intanto dovete capire la causa della loro assenza pratica.

Visto che mi pare strano che vi siate scelte un compagno ameba, dopo aver fatto un’indagine sul territorio, ho scoperto che le motivazioni possono essere sostanzialmente tre:

  • Gli alieni: mentre eravate incinte, una notte, degli alieni con le orecchie a punta e la pelle verde, con un raggio aspirante, hanno portato via le capacità di fare il padre a vostro marito, per fare degli studi alien-psicologici. In questo caso, o trovate sulle Pagine Gialle il numero del centro Alienpsicologico e fate reclamo, o siete fottute.
  • Maledizioni: In ospedale, dopo aver partorito, vostro marito incontra una santona che lo maledice: “Se farai il padre, diventerai sonnambulo e di notte andrai nei night club vestito da donna a fare spettacoli sexy”. In questo, caso potete puntare sul fatto che la cosa stimola le vostre fantasie erotiche. Ma solo se non scoppiate a ridere mentre glielo dite.
  • Servizi Segreti: una volta che siete rimaste incinte, i vostri mariti sono stati contattati da una spia travestita da cespuglio che ha dato loro un biglietto che poi si è autodistrutto in cui c’era scritto << Non fare niente.>> Nel 23% dei casi,  una supercazzola delle vostre, in cui li convincete che si sono immaginati sia il cespuglio che il biglietto, potrà trasformare i D.B. in padri.

Adesso mamme smettete di leggere e fate continuare i D.B.

Sì. Dico davvero.

Forza.

Chiamateli un secondo.

 

 

Hei mariti/compagni ci siete?

Allora ascoltatemi bene. Con questo articolo ho appena salvato il vostro matrimonio. Ho sbombato alle vostre mogli delle scuse assurde per cui non fate una cippa in famiglia.

Vi ho appena regalato una vita come in Super Mario Bross. Usatela bene.

Muovete il culo e cominciate a fare i padri. Perché se c’è una mamma c’è anche un papà e non c’è nessuna scusa per non esserlo. Perché badate bene che una mamma non smetterà mai di fare la mamma, ma può sempre smettere di fare la moglie!

P.s. se pensate che i Papà siano un’invenzione, contattate mio marito.

P.s.2 sì lo so è un P.S. smieloso, ma quando ci vuole ci vuole!

 

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: mamma_bradipa Canale Youtube

 

0 comments

Ma ti è venuto o l’hai cercato???

| Senza categoria, venuto o cercato

Care Mamme,

Parliamo di un’altra domanda da aggiungere a quelle che non andrebbero mai chieste ed invece molti chiedono!

Nonostante tra Giacomo ed Aurora ci siano 3 anni di differenza, alcuni mi hanno posto la famosa domanda: “Ma ti è venuto o l’hai cercato?” Praticamente un po’ come ti viene un brufolo o come cerchi il calzino spaiato.

E lo stesso vale se rimani incinta e non sei sposata/under 30/hai già due figli/non lavori.

Ma io dico, come cacchio vi viene in mente di fare una domanda del genere?

“No guarda non lo volevo proprio per niente, l’avvisi te la zie Marietta ,Pinuccia e Germana che non hanno Facebook? Perché ho già fatto un post per tutti gli altri!” Eccerto! Una cosa così intima e familiare perché non dovrebbe essere dominio di tutti e soprattutto fare in modo che tutti, un domani, si ricordino questa cosa e così nei secoli dei secoli, il “figlioVenuto”, potrà sapere che mamma e papà non avevano pianificato il suo arrivo? Così nel caso in cui fosse stata la sorpresa più bella mai avuta, tutti potranno rinfacciargli che non era benvenuto e magari un ricordo di Facebook lo ricorda pure ai genitori. Una figata no? Sarà mica un trucco degli psicoterapeuti per avere pazienti a vita????

E quando dici che l’hai cercato ti  senti immediatamente ebete. A me è successo. Rispondi d’istinto, ma poi ti fermi e pensi “Ma come cacchiarola si permette?!” E il bello è che la tipologia di persone che fa queste domande, nel caso in cui tu risponda che l’hai cercato, non ci crede! Le vedi che si mordono il labbro mentre soffrono perché volevano coglierti sul fatto! E si arrendono solo se fai vedere loro dei filmati in cui tu ed il futuro papà, vi facevate una promessa di <<ricerca di un bambino>>. E se c’era il notaio presente era meglio. Vincete a mani basse se il notaio ve lo siete proprio sposato.

Insomma care mie pettegole…se incontrate una conoscente incinta non fate questa domanda, perché un bel giorno qualcuna potrebbe rispondervi: “Non preoccuparti di me, dimmi di te piuttosto…ma il cervello non t’è venuto proprio o l’hai cercato e non l’hai trovato?”

 

 

 

0 comments