Mamma Bradipa ironica

La scuola ai tempi del Covid

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Scuola 2020.

Faccio un breve riassunto da prima che iniziasse fino ad inizio ottobre. Poi il commento lo lascio a voi occhei?

Premetto che ho due figli che soffrono di rinite allergica e che frequentano rispettivamente elementari ed asilo.
Alla riunione delle elementari ci dicono che in caso di raffreddore allergico è possibile portare un certificato medico che lo attesti e così quando è stato il turno dell’incontro con l’asilo, non appena hanno detto “RAFFR..”, io ho alzato la mia bella manina e in un incrocio tra Elias e Tisini dei ragazzi della 3° C, ho preso parola e ho detto: “Per l’allergia posso portare il certificato vero?”

A quel punto sfodero già un bel sorriso che avrebbe accompagnato un “Benissimo”, ma mi rimane bloccato stile paralisi non appena sento la ben diversa risposta:

“ASSOLUTAMENTE NO”

Rimango basita e chiedo “In che senso” stile Verdone, quando in realtà avrei voluto dire “Sta scherzando vero???” oppure direttamente: “Dai uscite fuori, lo so che siete Scherzi a Parte!”

La mia referente dal canto suo rimane impassibile e parla riuscendo a muovere i muscoli della bocca lasciando immobile tutto il resto, tanto che se avesse detto “Mi fai le coccole?” Avrei pensato potesse essere il canino a pile di mia figlia.

Insomma: “Signora all’infanzia non vi è né distanziamento né l’uso delle mascherine pertanto sua figlia potrebbe sì starnutire perché allergica, ma essere potenzialmente positiva asintomatica e diffondere il virus tramite le goccioline dello starnuto stesso.”

PAUSA… LOADING…

“Sì vabbè, ma boia d’un mondo, Leopardi in confronto a te era Pollyanna fatta di funghetti allucinogeni che rideva h 24!!!! Allora pensiamo a tutte le catastrofi del mondo!!!! Pensiamo che non mettano più il fondo di cioccolata nel Cornetto Algida o che non diano più la Fletcher in tv e piangiamo tutto il giorno inginocchiati sui ceci guardando la D’Urso!!!!”

No perché allora poi mi viene il dubbio che al governo sembrino intelligenti, ma potrebbero essere idioti asintomatici a pensare che un bambino under 6 non faccia mai uno starnuto!

Nella realtà però ho risposto “Ah ok, allora non la manderò”.

Incanalo allora tutte le mie energie sulle elementari. Missione evitare di ammalarsi/di fare il tampone/ di stare assenti, più tempo possibile.

  • Prima di tutto vado in farmacia e compro l’integratore più gagliardo del mondo, quello che si narra abbia addirittura dato Geppetto a Pinocchio per togliergli gli acciacchi da burattino.
  • Compro la mascherina più mascherosa dell’universo, così galattica che se la lanci in aria apre un portale per parlare direttamente con il Ministero della Salute e con un filtro così filtrante che quello a cono degli assorbenti Lines, scanzati, questo è a DODECAEDRI!!!!
  • Allestisco una stanza di decontaminazione nell’ingresso, con gel, zona cambio, zona recupero vestiti usati, igienizzazione all’aria dello zaino (cioè lo lascio lì un po’ ;-)) e recitazione di scongiuri napoletano-tibetani.

Comincia la scuola e Giacomo prende il virus gastrointestinale dopo 5 giorni effettivi.
Come ogni anno.
Ormai da tre anni. L’anno scorso lo prese il terzo giorno, stiamo migliorando.

Uff che palle ora sta male, perde la scuola, poi lo prende anche la sorella ecc ecc.

Poi l’illuminazione: cazzo ma sarà mica un sintomo covid compatibile?????!!!!

Prendo la lista dei sintomi:

Raffreddore/naso che cola/starnuto se annusi il pepe/starnuto se guardi il sole/starnuto se ti strusciano una manciata di polvere sul naso.
– Tosse/tosse se ti sei strozzata con la caramella/tosse se il dottore ti dice “dai un colpo di tosse”/tosse se vuoi richiamare l’attenzione.
– Febbre sopra i 37.5, ma anche 37 mica va bene eh, via facciamo 36.8 massimo.
– Occhi rossi pure se ti ci sei infilata un dito dentro/ occhi lacrimanti pure se stai piangendo.
– Virus gastrointestinale/MAL DI PANCIA/diarrea pure se sei stato a pranzo da nonna e hai mangiato in un giorno quanto mangeresti in 5/ vomito pure se hai fatto 8 ore di tornanti in montagna.
-Rush cutaneo anche se è il rossetto a lunga durata di zia Piera che ti ha sbaciucchiato l’altroieri.

Morale: tampone fatto dopo nemmeno 15 giorni di scuola. (Negativo per fortuna)

Missione: fallita

Livello di sculo: pro

Livello di la vedo molto dura: ultrastellare.

Care mie, la verità è una sola. Si stava meglio quando c’erano i pidocchi.Almeno loro, non erano covid compatibili.

 

Se vi va, ho fatto anche la versione video! Qui sul mio canale https://youtu.be/NoWwBqzybIE

(L’autunno comunque è il periodo per antonomasia di virus e virussetti, vi lascio anche l’articolo che scrissi l’anno scorso ante Covid!)
https://blog.pianetamamma.it/diariodiunamammabradipa/non-aprite-quella-portiera/
P.S. nel frattempo Giacomo ha fatto un secondo tampone a fine ottobre per super raffreddore!

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Ma perché voi prima dei figli eravate SEMPRE felici??

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Allora ammettiamo che siate in giro con il vostro frugoletto neonato.

Avete dormito 8 ore in 8 giorni e benché sia estate, avete indossato un vestito di velluto perchè è l’unico indumento pulito che avete trovato in casa oltre all’accappatoio.

Incontrate una persona X, pensate voi al prototipo che vi infastidisce di più e fissatelo nella vostra mente.

Ora immaginate che vi dica:

“Ciao cara!!!!! Ma allora è nato!!!!! Ma allora adesso per te esiste solo la felicità, la beatitudine, la gioia, la gratitudine, l’apoteosi, il gaudio più immenso!!!!”

E tu rimani lì impalata, tra la voglia di piazzarle una testata in mezzo alla fronte e quella di urlarle in faccia un mega vaffanxxxx con tanto di alitata e sputacchi e con una forza tale che lo spostamento d’aria dell’onda energetica di Goku in confronto è una puzzetta di passerotto.

Con immane difficoltà non lo fate e balbettate: “Sì insomma per ora è un po’ dura…”.

La persona X sgrana gli occhi ed esplode: ” Ehhh ma che muso lungo! Hai una creatura sana e bellissima tra le braccia e ti lamenti?! Mahhh!”

Rimanete lì come una cacca. La persona X se ne va e voi tornate a casa con voi stesse, vostro figlio ed un senso di colpa così pesante che fa suonare il sensore dell’ascensore.

Ora io vorrei dire una cosa:

M prima dei figli voi eravate sempre felici?


No vero? Ed allora non è che un figlio è una gomma che cancella le emozioni negative e mai e poi mai più più piùissimo proverete tristezza/rabbia/paura.

Già si parte “con danno” come direbbe mio figlio in piena fase carte Pokemon, perché nasce il bebè e così per scherzetto, la natura ti regala il crollo ormonale, perché aver partorito, essere private del sonno e avere le puppe doloranti non era abbastanza.

Poi cambia tutto, perché bisogna assestarsi alla nuova vita, ritrovare un equilibrio col papà, magari il papà è geloso di mamma e bimbo o voi siete gelose di papà e bimbo, le coliche, le cacche straripanti, i consigli non richiesti ingeneranti ansia che esplode come la cola con la Mentos,  le prove per capire come cacchio si smacchiano i body dalla cacca straripante (mi raccomando levateli dalle gambe, fidatevi, n.d.r.), il ruttino, le gocce di vitamine e la zia Abelarda che vi chiama mentre stavate facendo il pisolino per dirvi che cominciano le nuove puntate di Don Matteo.

Come se questo non bastasse, la vita va avanti.

Magari vi si rompe la macchina e dovete spendere 500€ ,mica potete pagare in pannolini usati!

Vi casca un cassetto sul mignolino del piede, non è che ci poggiate sopra vostro figlio e magicamente il dolore sparisce!

Oppure pensiamo a cose tipo andare a fare la spesa prima e dopo i figli o andare al mare prima e dopo i figli. Persone X avete presente?

Quindi care neo mamme, tutte ‘ste persone X, ma pure Y e Z, non possiamo eliminarle, le troveremo sempre e soprattutto quando saremo stanche e avvilite. Però possiamo imparare a rispondere a tono alla loro domanda circa la nostra felicità! Come? Con un esercizio di burla e sdrammatizzazione, ovvio! Fate un’espressione seria e solenne e dite:

“Guarda ti rispondo con una frAse del celebre poeta erandonio: <<Nel cammino della vita, quando è grano, quando è calamita!>>”.

Me lo sono appena inventato, non ha alcun significato, ma sapete che figurone farete???!!!! E invece che col senso di colpa, tornerete a casa con orgoglio e gagliardezza stile emoticon con gli occhi a stella!!! Il sensore dell’ascensore non suonerà, ma dovrete entrare di profilo per riuscire a far passare tutta la vostra magnificenza!!!

E soprattutto potrete sghignazzare stile Muttley immaginando le persone X che passeranno la giornata a cercare il significato della vostra citazione su Google!

N.B: NESSUNO HA DIRITTO DI DIRCI COME DOBBIAMO SENTIRCI E SOLO NOI SAPPIAMO PERCHÉ CI SENTIAMO IN UN CERTO MODO! GIUDICATE MENO E OFFRITE IL VOSTRO AIUTO, CASOMAI.

 

Se l’articolo ti è piaciuto rimani aggiornato seguendo la mia pagina Facebook e il mio profilo Instagram 🙂 

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5 argomenti su cui è impossibile non ricevere consigli non richiesti

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Quando si diventa mamme, spesso, sembra di sbagliare qualsiasi cosa.

Ok ci sono gli ormoni, il cambiamento totale di vita, la stanchezza ecc ecc, ma a pensarci bene, la goccia che spesso fa traboccare il vaso dell’insicurezza, sono i commenti di quelle persone che ti devono criticare per forza.

Non ascoltano ciò che dici, ma partono dal presupposto che sia meglio il contrario di ciò che fai. Così, per il gene del “TiVoglioRompereLeScatolePerSport”.
Potremmo mandarle in tilt mettendo loro davanti due cloni che fanno contemporaneamente cose opposte, ma ahimè non è possibile.

Quindi? Quindi bisogna prenderne coscienza e farci una bella protezione psicologica imbellettata esternamente da “Sì sì hai ragione”, ma dall’interno indistruttibile di “Faccio come cavolaccio pare a me”.

Ci sono vari argomenti su cui queste tipologie di persone vanno a nozze e che non saranno d’accordo con voi a prescindere. Ne ho presi ad esempio 5:

Allattamento:

Se lo allatti al seno: “Sei sicura di avere abbastanza latte?”, “Non lo attaccherai troppo spesso?”, “Piange, perché non lo allatti?”. Se lo allatti al biberon: “Oh peccato che tu non possa vivere il meraviglioso periodo dell’allattamento”, “Non hai paura che non possa stabilirsi un vero legame tra voi?”, “Ah, non avevi voglia di fare qualche sacrificio eh?!”.

 

Vizi:

Se accorri mentre piange, dorme nel lettone e lo tieni in braccio ogni volta che lo desidera, lo vizierai per sempre. Se sta piangendo perché gli hai detto di no per un motivo validissimo, ama dormire a stella nel suo lettino e invece che in braccio se la spassa nella carrozzina, sei una madre che non ha voglia di prendersi cura di suo figlio.

 

Cibo:

Se fai lo svezzamento classico: “Ma lo sai che questo metodo è superato? Ma sei rimasta agli anni ’80!”, “Guarda che poi non esci più dal vortice delle pappine eh!”, “Ah se vieni a cena da noi, spero bene che tu lo faccia mangiare le stesse nostre cose, non fare l’antica!”. Se fai l’autosvezzamento: “Cosaaaaa???? Ma sei matta??? Ha bisogno delle sue pappette!”, “E’ pericolosissimo si può strozzare!!!”, “Ma cos’è tutta questa voglia di essere moderni???”

Nido:

Se il bambino va al nido, comprometterà per sempre il suo sistema immunitario ammalandosi troppo e sei una madre degenere perché non lo lasci ai nonni. Se non va al nido, sbagli, perché i bambini hanno bisogno di stare con i bambini e dopo diventerà un inguaribile mammone.

 

Malanni:

Se tuo figlio si ammala sempre: “Ovvio lo copri troppo!”, “Perché lo tieni sempre in casa!”, “Te l’avevo detto di non farlo uscire ieri!”. Se tuo figlio non si ammala mai: “Secondo me tuo figlio non sta bene perché i bimbi piccoli devono ammalarsi!”, “Poi vedrai che si ammala una volta fortissimo e son guai!”, “Non sarà mica per quegli integratori strani che gli dai?”

 

Morale della favola? Mamme ascoltate le vostre emozioni e fidatevi di voi stesse!

(Ovviamente rivolgersi al ginecologo-ostetrica-pediatra per ciò che riguarda l’ambito medico)

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Le mamme e la didattica a distanza (con video)

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Ebbene sì,

Dopo più di due mesi di scuole chiuse, anche io parlo di didattica a distanza.

Perché la giornata di chi lavora, di chi ha più di un figlio sopra i sei anni, di chi non ha una stanza per figlio e un mezzo tecnologico da affidare ad ognuno, è sicuramente difficile, a volte da urlo (anzi da urli va’!).

A tutto ciò bisogna sommare l’innaturalitá della situazione, degli insegnanti che devono stravolgere il loro modo di educare e dei bambini che devono impegnarsi e lavorare senza poterlo fare essendo guidati , incoraggiati e sostenuti di persona e senza ciò di cui più di tutto ha bisogno un bambino: amici con cui condividere le esperienze.

Purtroppo nessuno avrebbe voluto che ciò accadesse e chi mi conosce sa che da tempo abbraccio “la terapia della risata” quindi questo non è il luogo in cui affrontare certi discorsi in modo oggettivo o serio.

Ma per questo motivo ho aspettato tanto. Non riuscivo a capire come poter scherzare su una cosa così complessa e difficile per le famiglie e gli insegnanti, senza risultare offensiva. E mi venivano solo cose dette e ridette.

Poi l’altro giorno mentre inviavo i compiti alle maestre, ho cominciato a canticchiare “E penso a te” di Battisti…il resto, con un marito che dá spago alle mie follie e suona il pianoforte, è stato un gioco da ragazzi😝

Buona visione ed inviatelo a chi ha bisogno di sorridere😊

https://youtu.be/ai7vILaO9Fs

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La fase 2 NON è uguale al pre coronavirus (con video)

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Buongiorno mamme!

Oggi è il 4 maggio e stamani tirando su l’avvolgibile, una parte di me ha sperato di trovare il mondo “pre covid” anziché la fase 2 della pandemia.

Dopo mesi di isolamento e cambio di abitudini, da oggi inizia un altro periodo di adattamento.

È un concetto difficile da mettere in pratica, soprattutto per i bambini a cui dobbiamo continuamente rispondere “per adesso si può uscire, ma…” e “per il momento accontentiamoci”.

Noi genitori dobbiamo essere i primi a guardare con gioia i piccoli sprazzi di libertà ritrovata e non lasciarci abbattere – o peggio, sottuvalutare l’importanza di tenere duro.

Vi immaginate se considerassimo la fase 2 come la fine del coronavirus?

Se volete un piccolo assaggio di come sarebbe, guardate il video qui sotto!😝

https://youtu.be/OX7TeLChYxM

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Fase 2 (con video)

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Care Mamme,

È ufficiale! Dal 4 maggio comincerà la fase 2: una serie di piccoli grandi cambiamenti di passaggio, per una futura e si spera vicina “fase normalità”.

Ciò che non cambia sono i comportamenti virtuosi che abbiamo imparato a mettere in pratica in questi 2 mesi: distanziamento ed utilizzo della mascherina!!!

Sono sincera, vedere le foto di famiglie con le mascherine mi mette a disagio, ma visto che dovremo imparare a considerarla per un po’ come un accessorio così come cappello e giubbino, ho deciso di esorcizzare la situazione a mio modo😝

Beccatevi quindi questo video!

https://youtu.be/gCe7I8kzXNk

 

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Le mamme e la quarantena (con Video)

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Care mamme,

Le mamme e la quarantena

Come va la vostra quarantena?

Io ho attraversato varie fasi tra l’ottimismo più audace e la disperazione più totale.

Oggi ho provato a metterle insieme e ne è venuto fuori il video che segue.

Vorrei dirvi che è il frutto della mia “pazzia da reclusione”, ma come sapete bene, ero già fuori di testa in tempi non sospetti!

Sicuramente i mezzi a mia disposizione sono peggiorati ancora di più (questa volta si scorgerá anche il dietro le quinte) : meno tempo, meno spazio e meno stimoli esterni, ma tanto anche prima non è che fossi una supermegafantastic youtuber!

E questa reclusione mi ha resa ancora più bradipa!

Spero però di regalarvi lo stesso un sorriso in questo periodo difficile!!!

Buona visione!

https://youtu.be/CcdwRzBt-d8

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Non pensiamo a cosa non possiamo fare, pensiamo a cosa possiamo non fare!

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Ciao mamme,

Avete qualche dubbio sul titolo?

Errore? Sbornia? Pazzia? No, niente di tutto questo.

Ma credo che in questo momento molto difficile per il nostro Paese, ognuno debba fare la propria parte per sostenere le persone e la mia è quella di far sorridere o nel migliore dei casi far addirittura ridere qualcuno –  e in generale, distrarre un pochino le menti.

Veniamo quindi al dunque: in queste bellissime giornate primaverili, viene automatico pensare a cosa avremmo fatto se non fossimo stati in piena quarantena. Ebbene, questi pensieri non fanno altro che buttarci giù di morale, gettare sale sulla ferita e rigirare il coltello nella piaga.

Ecco che allora arrivo io, con triplo salto mortale e piroetta, che mi insinuo là tra i vostri pensieri, nel mezzo tra un pic-nic ed una festa di compleanno. E sapete perché? Perché è vero che non possiamo fare tantissime cose, ma possiamo anche non farne moltissime:

Voi mamme asociali ad esempio, che ogni giorno restavate in auto fino al suono della campanella ed indossavate occhiali scuri anche se pioveva, potete non dover avere a che fare con nessuno giusto?!?!?!

E voi mamme con più di due figli da portare in scuole diverse che dovevate fare le corse ogni mattina sparando i bimbi direttamente in classe con un calcio dato dall’auto in corsa, non dovete fare nessuna lotta contro il tempo giusto?!?!?!?!

E voi mamme pigre (io) che ogni mattina alle 9 sareste volute già tornare a letto perché la sveglia all’alba non faceva per voi, non dovete rinunciare alla vostra bradipissima calma giusto?!?!?!?!?!

Ma a parte queste particolari categorie, tutti noi possiamo evitarci di annusare il fiato di qualcuno che ha mangiato zuppa di cipolle con aglio sbriciolato mentre sorseggiamo il nostro caffè al bar, di partecipare a compleanni/cene/rendez vous di quei parenti che vi strizzano le guance e vi dicono che vi vedono bene con quei 6-7 chili in più… non dobbiamo stirare, truccarci, avere una manicure curata! E se ci viene un brufolo sul naso, nessuno ce lo vedrà perché indosseremo la mascherina!!!

Insomma, possiamo svegliarci la mattina e pensare alle cose belle che non possiamo fare o a quelle brutte che possiamo non fare!
E a tutte quelle belle che possiamo continuare a fare o che abbiamo finalmente il tempo di fare!

A voi la scelta!

Ricordatevi però che #riderefabene !

 

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Parto: la borsa per l’ospedale

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borsa parto

Si sa, la borsa di Mary Poppins è stata inventata dagli autori del film, dopo aver osservato quelle di un centinaio di donne. Perché nel pezzettino di cromosoma che da y porta a formare una x, risiedono le nostre capacità speciali, tra cui quella di far entrare in una borsa l’infinito ed oltre.

Ora, un attaccapanni ed uno specchio a figura intera no, ma tutto il resto decisamente sì. Ed oltre a tutto il necessario, va aggiunto un altro bel po’ di cose intitolate  “in caso di”.

Nella vita di tutti i giorni, riusciamo a passare inosservate grazie alla moda delle borse grandi, ma quando una donna è incinta tutto cambia perché verso il sesto mese dovrà cominciare a pensare alla borsa per l’ospedale.

Tutto diventa arduo perché dovrà contenere il necessario per noi prima-durante-dopo il parto, il corredino per il bambino e ogni cosa necessaria alla degenza;
comprenderete bene che la parte di “in caso di” si moltiplicherà di “n volte” dato che non sapendo bene a cosa andremo in contro, daremo ascolto alle nostre fantasie più angoscianti, facendoci portare cose che non ci servirebbero neppure se partorissimo in un posto sperduto di Nullolandia dove non c’è nulla di nulla.

Appare chiaro che se avessimo la magia di Hermione che nella sua mini borsetta fa entrare persino una tenda familiare, non sarei qui a discutere, ma purtroppo ciò non è possibile e oltre a noi stesse, dovremo fare i conti con amici e parenti che ovviamente vorranno dire la loro sulla composizione dei borsoni (sì alla fine non sarà solo una borsa, ma vari borsONI).

Tipo:

“Hai messo qualcosa di vecchio di una tua parente che ha avuto almeno 7 figli? Ti servirà per favorire la tua madre interiore!”

“Senti se ti dicono di portare 3 cambi, non dargli retta, almeno 12, 3 per ogni stagione. E non guardarmi male, lo so che partorirai a luglio, ma il clima sta impazzendo!”

“Mi raccomando portati i trucchi e dell’intimo carino che sennò diventi subito una partoriente noiosa e poco curata!”

“Ma che ti affanni a fare per la borsa? Starai talmente tante ore in travaglio che manderai tuo marito a casa a prenderti tutto con calma.”

Ecco.

E allora come si fa?

Per fortuna ai consultori ed ai negozi specializzati, sapranno dirci tutto quello che serve veramente! A noi poi, basterà aggiungere il nostro tanto amato “in caso di”!

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Il Natale delle Neo Mamme

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Ognuno reagisce all’atmosfera natalizia in modo diverso, sceglie se farsi trasportare dal periodo o se continuare il proprio corso come al solito, pensando semplicemente all’acquisto di qualche regalo.

Chi invece non ha possibilità di scelta è una Neo Mamma. A decidere non è lei, bensì una serie di Boss con cui deve avere a che fare: gli Ormoni, i Parenti e la Società.

Gli ormoni vi trasformeranno in due possibili modi:
nel primo caso vi renderanno la magica fata Stellastellina del Natale, vi faranno preferire vestiti bianchi, rossi e dorati, sostituire la parola BIANCO con CANDORE, COINCIDENZA con MAGIA, PAPÀ con BABBO. Vi faranno trovare deliziosamente meraviglioso qualsiasi addobbo o decorazione natalizia, anche la carta igienica con i pupazzi di neve o l’abominevole creazione con la pasta di sale di vostra nipote duenne. Vi faranno amare il prossimo, vedere il bello in tutti, persino nella zia Teubelia con le unghie ricurve che usa per prendere il tabacco da masticare tra una parolaccia e l’altra. Penserete che questo, con il vostro neonatino in braccio, sarà il miglior Natale di sempre, sognerete ad occhi aperti tutti i successivi Natale fino ai 18 anni, facciamo 20 già che ci siamo. Sarete fiere, propositive, entusiaste…porterete avanti il motto “A Natale puoi” inteso proprio nel senso che vi sentirete invincibili e vorrete salvare il mondo con l’ammore.
Nel secondo caso, il Grinch in confronto a voi è il fratello di Babbo Natale, saltereste volentieri questo periodo stucchevole dato che dormite due ore per notte, avete sempre un fagotto in braccio, non avete tempo per nulla -figurarsi per comprare i regali – e odiate tutti. Senza distinzioni. Da zero a cento anni, con una spiccata cattiveria verso quelli che vi dicono “Allora quanto è meraviglioso questo primo Natale col tuo cucciolo?” Meditate di trasferirvi in un paese dove non si festeggia il Natale,coe seconda opzione di boicottare la vita e la magia altrui noleggiando un furgone con megafono e urlare per le strade “Babbo Natale non esiste!!!!” E il motto “A Natale Puoi” voi lo continuereste volentieri con… Mandare a quel paese tutti.

Parliamo ora dei Parenti. Anche per loro troviamo due categorie: quelli che ti faranno sentire compresa e sostenuta e quelli che “Non vorrai mica mandare a rotoli tradizioni di anni per un bebè“. Nel primo caso tutto il periodo Natalizio filerà liscio, sarete supportate nel comprare i regali, negli addobbi e ovviamente non avrete nessuna incombenza per i pranzi e le cene…anzi no, cene bandite per quest’anno, “La sera sarai stanca ed è freddo per il bimbo“.

Oppure ci sono quelli che pretenderebbero tu li accompagnassi in quel negozietto tipico a 40 km da casa,  a comprare addobbi come l’anno scorso, che ti affidano responsabilità e compiti perché “Tanto quando dorme hai tempo“, o che non modificano di una virgola le riunioni familiari in tutti i luoghi e in tutte le ore perché “Così abbiamo sempre fatto e così sempre faremo“. Unica eccezione se il loro alluce valgo si fa sentire ed allora è tutto annullato.

L’ultimo Boss di cui vorrei parlare è la società. Nello specifico il mondo del commercio, della pubblicità e dello shopping. Perché se tu dalla disperazione della stanchezza ti fossi sniffata un po’ di mercurio cromo mentre disinfettavi l’ombelico del tuo pupetto e non ti ricordassi più che è il primo Natale di tuo figlio, non preoccuparti. Perché come entrerai in un negozio per bambini, sarai letteralmente sommersa dagli oggetti con su scritto “Il mio primo Natale“. Dal più classico bavaglino, alla tutina, al ciuccio. Ma non finisce qui: ovunque ti giri lo troverai. Anche nei negozi di articoli per la casa, sopra soprammobili o cornici. Per non parlare dei negozi di fotografia. Dove troverai la famosa scritta su ogni genere di cose: tazze, cuscini, calendari, palline di Natale, plaid, cover di cellulare eccetera eccetera.
Che bello è??????? Tutto molto magggico e cuccioloso vero????
Certo, se ormoni e parenti remano insieme verso la magic isola Natale!
Ma se così non fosse state tranquille, vostro figlio sarà felice anche se farà la pupù in un pannolino anonimo senza la scritta “Come è bello evacuare sia Vigilia che Natale!”

E voi come avete passato o passerete il Primo Natale da mamme?
Buon Natale a tutti!!!!!!!

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