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La “Mammamnesia”

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Care Mamme,

a volte mi capita, quando sistemo dopo cena mentre il Marito pensa ai bambini, di ritrovare cose in giro che avevo usato alle otto di mattina… Cioè più di 12 ore prima. Ogni volta, ancor prima che me lo facciano notare gli altri membri della famiglia, mi dico “Giulia cavolo, ma da stamani possibile tu non abbia avuto tempo? Sei veramente una disordinata-svogliata-bradipona bestiale!”

Non appena partorisco questo pensiero, premo il tasto Rewind del mio cervello e in un attimo, a super velocità, ripercorro tutta la giornata all’indietro e allora scopro che lascio tutto a metà, non per pigrizia, ma per amnesia. Nello specifico la “mammamnesia”, quella che colpisce la maggior parte delle mamme con bambini in età prescolare.

Ma facciamo un esempio pratico:

Per colazione Giacomo mangia quasi sempre pane e marmellata. Ecco che ieri sera, alle 21:00 vedo, lì abbandonato nell’angolo del piano della cucina, il barattolo di marmellata aperto, con il coltello ancora dentro.

Ogni volta mi stupisco di come sia possibile.

Ma poi ripenso alla giornata trascorsa e….

ore 8:00 Giacomo: “Mamma mi fai un panino con la marmellata?”

Vado in cucina.

Nel momento in cui sto spalmando il pane,  sento Aurora che piange e quindi utilizzando il coltello a mo’ di cazzuola, finisco il panino e lo “lancio” a Giacomo.

Corro in camera dalla piccola che stava cercando di chiudere una scatolina col suo ditino nel mezzo…

G.:”Mamma ho fatto cadere la marmellataaaaa mi dai uno tovagliolo che non riesco a prenderloooo”

Corro in sala.

A.:”Mamma neniiiii mamma quettooooo”

Io:”Aurora un attimo dò uno tovagliolo a tuo fratello”

Corro in camera.

G.”Mamma ho finito l’acqua me la riempi per favoreeee”

Corro in sala.

Sento Patapupin pum patatannnn!

Corro in camera.

Tiro su la scatola rovesciata dalla piccola

G.”Mammaaaaa ho un problema vieniiiiiiii”

Corro in sala.

Io:”Giacomo dimmi!”

G.:”Ehm non me lo ricordo!”

A.:”Mammaaaa popo’!”

Cambio la piccola, poi dobbiamo uscire e chi ripassa dalla cucina?!

Torniamo a casa.

 

Io: “A lavarsi le maniiiii, Aurora vieni che ti cambiooooo, Giacomo ti sei lavato le maniiiiii?!”…

Appoggio pane, latte e company sul piano da cucina e la marmellata viene nascosta…Apparecchio, mangiamo, nuova popo’ della piccola, addormenta la piccola, Giacomo vuole montare le costruzioni, sparecchia, (veloce perché vanno montate le costruzioni e aggiungendo ancora roba a coprire la marmellata), monta le costruzioni, carica la lavapiatti, non appena premi “On” ed ecco che sarebbe proprio il momento di sistemare il piano di lavoro, si sveglia Aurora, merenda per entrambi, spazza, raccogli i 8465930 giochi e giochini in terra, ah un po’ di tv (per loro eh!), prepara la cena che siccome viene fatta con cinquemila interruzioni, prepari facendoti spazio “spingendo più in là” quello che c’è nel mezzo, un po’ come quando nei film, devono estrarre un proiettile da un ferito grave e si fanno spazio sul tavolo…arriva il Marito, mangiamo, giochiamo e tatannnnnn! Sono le 21:00.

Ed ecco che la povera marmellata ha finalmente l’attenzione che si merita.

Minuto di silenzio e rispetto per la marmellata.

E per mia mamma, che la prepara con amore ogni estate con 5000°.

E a voi capita mai niente del genere???

 

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Art Bradipattack! Cornicette coi bastoncini dei ghiaccioli

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Oggi inauguro la rubrica di Art Bradipattack, cioè di tutti quei lavoretti fai da te, da fare con i bambini, e quindi fai con loro,che sono facilissimi da fare e soprattutto non richiedono troppa pazienza, abilità o precisione (dopo un minuto mi monterebbe il nervoso); anzi, più sono impiastricciati e meglio è perché potremo un domani, ricordarci di come erano piccoli i nostri figli e imbranate noi (per quanto mi riguarda lo sarò anche tra dieci anni, ma nel frattempo mi piace autoilludermi!)

 

Oggi parlerò di cornici.

Per chi non lo sapesse ancora, sono una maniaca delle foto. Anzi, una maniaca di quelle molto gravi.

Tanto per farvi capire, ad un anno e pochi mesi, Nocciolina diceva “cheese” ogni volta che mi vedeva col cellulare in mano.

Per fortuna che ora c’è il digitale sennò ero diventata povera da tempo e soprattutto, sarei stata denunciata per stalking dal fotografo.

Risvolto della medaglia, ne stampo pochissime.

Ogni tanto però mi prende voglia di vedermele lì subito, ed allora, anche se non vengono perfette, me  le stampo su carta comune e le uso per qualche lavoretto come biglietti di auguri o simili.

Siccome ho un marito che mangia un ghiacciolo al giorno 365 giorni l’anno, una sera ho pensato, io intanto li metto da parte…non vuoi mai…

E tatannnnnn! Bradipmucciaccia è scattata!

Ffffffffffffatto???????? Ah no, aspettate! Non abbiamo ancora cominciato…

Materiali:

  • Un marito che è maniaco dei ghiaccioli come la moglie delle foto.  Una quarantina di stecchini dei ghiaccioli
  • Tempere+pennelli o pennarelli
  • Foto stampate o foto digitali+stampante+carta
  • Cccccccolla vinilica (Cit.Mucciaccia)
  • Bambini vogliosi di impiastricciare, mamma vogliosa di scazzare e di non pensare a fare le cose “Per bene”.

Procedura:

  • Tingere gli stecchini, fare tingere altre 9845693790187509,999999 cose ai bambini in attesa che gli stecchini siano abbastanza asciutti (o aspettare il giorno dopo per continuare);

  • Incollarli come preferite: a quadrato, a rettangolo, a forme inventate;
  • Ritagliare le foto e incollarle agli stecchini
  • Decidere dove posizionare le cornicette (parte più difficile!)

E allora Buon Divertimento e alla prossima!

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Quando fuori c’è il sole e tu sei in casa

| famiglia, scarlattina, Senza categoria

Care mamme,

Attenzione! Quello che segue è un articolo ad alto contenuto mieloso e si rischiano crisi glicemiche o carie ai denti!

 

E’ capitato spesso, da quando ci sono i bambini, che qualche attività divertente e piacevole, saltasse a causa di qualche malanno.

Ecco quello che mi è successo in uno di questi week-end.

Avevamo in programma gite fuori sia sabato che domenica ed ero certa che domenica sera sarei stata nervosa e incacchiata come una vecchia zitella. Dispiaciuta per le cose divertenti che avevano perso i bambini,  per non aver “sfruttato” due bellissime giornate di sole primaverile e anche per non esserci svagati noi genitori.

Poi ho pensato, ma dai! Ho guadagnato due giorni in cui potrei ottimizzare, facendo lavatrici a rotazione, pulendo, riordinando, lavando, stirando…

..Col cavolo!!!!

Ma che Mamma Bradipa sarei stata? Perché dopo anni passati a sentirmi una pigra fannullona, mi sono stufata ed ho capito che io sono così e se sono così è perché è la miglior strategia che ho trovato per essere felice!

Quindi:

Non ho fatto nessuna lavatrice;

Non ho pulito nulla che non avrei pulito stando fuori tutto il giorno;

Non ho riordinato niente ed infatti la borsa con i panni dell’asciugatrice è ancora sul pianerottolo.

 

Abbiamo giocato tutti e quattro per due giorni interi, con bambini che come se sentissero questa fortuna meglio di me, sono stati sempre allegri e felici.

E domenica sera ero tutt’altro che arrabbiata. Ero felice perché quando si fa parte di una bella famiglia, si è felici anche quando fuori c’è il sole e tu sei in casa.

 Quindi mamme non bradipe, quando vi girano abbestia perché vi saltano dei programmi fantastici, invece che fare 664738 faccende, cogliete l’occasione per NON FARE NIENTE!

Per ridere, riposarsi, cantare, giocare e basta!

(Che poi oggi è già lunedì e arrivederci al relax!)

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Allattamento: sono fatti miei!

| allattamento, educazione, mamme, Senza categoria

Care Mamme ,

oggi vi faccio un indovinello:

qual è la domanda più gettonata che viene fatta da una persona di sesso femminile, ad una mamma con un lattante, subito dopo “che bello, come si chiama? Quanto tempo ha suo figlio?”

La domanda che ti fanno tutte: la vicina di casa, la tua ex professoressa delle medie, la cassiera del supermercato e perfino qualche perfetta sconosciuta?

La domanda alla quale non appena hai risposto ti rimane un senso di “machecacchioglienefrega” addosso?

LO ALLATTI TUUUUUUUUUUUU?????!!!!!!!!!!!!!!!!

 

E io proprio non ci arrivo a capire cosa cavolo gliene frega alla gente. Spiegatemelo se voi lo sapete.

Di quale informazione si arricchiscono e ricercano con tanta bramosia!

Solo io li considero fatti miei? Solo a me sembra una cosa privata?

Come se ti fermassero per la strada e ti chiedessero “Scusi ma lei è regolare o stitica?”

E non parlo di parenti, amici o conoscenti stretti, con cui una chiacchiera tira l’altra (e magari di cacca ne parliamo per davvero!)

Dico persone che ti salutano solo per educazione, ma con cui da anni non spiccichi parola o che addirittura proprio non conosci.

Per esempio una di quelle donnine tra i 70 e gli 80, impiccione e una via di mezzo tra “che sagoma” e “come me la spiccico di dosso questa”. Concentratevi. Ognuno di noi ne incontra periodicamente almeno una.

“Dio lo benedica, che guanciotte, lo allatta lei?”

Oppure le coetanee che ti hanno un po’ sulle palle. Tu e loro vi dicevate al massimo “ciao” con sorriso fintissimo. Poi partorisci ed allora si allungano automaticamente le “o” del Ciao che ti costringono per lo meno a fermarti.

“Ciao bella, ti vedo bene! Che bel bimbo! Ma quanto ha! L’allatti tu?”

Ma per lo meno, a queste due tipologie, di solito non gliene frega granché della tua risposta. Hanno proprio questa sfrenata curiosità punto e basta. Forse hanno una lista di persone a cui l’hanno chiesto e a 1000 vincono una trapunta matrimoniale o una trousse di trucchi.

La peggior categoria però è formata da quelle che gliene frega eccome.

Che pendono dalle tue labbra, per scattare con il commento appena tu pronunci la “S” di Sì o la “N” di No.

E se dici sì, il 90% delle volte te la cavi con un “Brava brava è il nettare degli Dei” (E comunque son fatti miei anche se approvi).

Ma se dici no. Se dici no!!!!!!!!!!!! Allora arrivano gli sguardi compassionevoli o punitivi e le frasi più o meno stronze: “No dai perché?” “Uh mi dispiaceeeee!” “No ma devi insistere!

Insomma, io dopo più di cinque anni, ancora non ho capito perché la gente lo chieda, ma su cosa sarebbe meglio rispondere, un’idea me la sono fatta e tiro in ballo addirittura Raz Degan!

Ve la ricordate quella famosa pubblicità?!

 

 

 

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Mr. Morbo Improvviso

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Care Mamme,

Non so se apparteniate alla piccola fascia di fortunate che hanno bambini che non si ammalano mai; io, neanche a dirlo, no. D’altra parte se da piccola ero malata 300 giorni su 365, che mi potevo aspettare?!

Infatti, ormai non ci spero neanche più di schivare virus e malanni vari (richiede troppa atleticità)… e sono votata alla morte da ottobre a maggio.

Tra le varie influenze, l’incubo più grande dei genitori è costituito da Mr. Morbo Improvviso che trasforma un bimbo sano in uno malatissimo in circa 7 minuti.

Nella sua forma più perversa, Mr Morbo Improvviso, lancia la “MALEDIZIONE DEL VENERDI'”, per la quale il giovedì tuo figlio è un fiore ed il venerdì mattina è moribondo.

E se proprio è incazzato, lancia la “MALEDIZIONE DEL VENERDI’ PRIMA DI UN SABATO E UNA DOMENICA DIVERTENTISSIMI”.

Per tutto l’inverno, non ho mai svelato i programmi libidinosi ai pargoli, se non all’ora in cui dovevamo cambiarci per uscire, perché poi, riuscire a convincerli, che stare in casa a riguardarsi è bello, richiede un dispendio di energia sovrumana e l’ideazione di giochi mirabolanti (ma mi raccomando tranquilli sennò sudano e bla bla bla).

Da una quindicina di giorni invece, complice il cambio dell’ora, avevo cambiato ottica, cominciando ad illudermi che ormai era avvenuta l’annuale svolta e avevamo archiviato batterioni e batteriucci, mettendo in conto magari un po’ di raffreddore e un po’di tossetta….ma quelle robe da due giorni di aerosol e passa la paura.

Ovviamente anche la programmazione dei week-end ha cominciato a cambiare: non si organizzano più attività al chiuso, ma pic nic, pranzi, gite e chi più ne ha più ne metta. E quindi, neanche a dirlo, molto, ma molto più divertenti.

Da Aprile,  mi sbilancio in rivelazioni dei programmi anche con 15 giorni di anticipo.

Per esempio domenica è programmata la Caccia alle Uova. La data è risaputa, sia perché abbiamo tinto le uova, sia perché P., non vede l’ora di parteciparvi da mesi.

L’abbiamo segnato sul calendario, P., ha disegnato un uovo al giorno corrispondente ed ha sospirato “Sarà il giorno più bello della mia vita!”

Quindi proprio ieri sera avevo messo in vista la coperta da pic-nic e lo zaino termico….

E secondo voi cosa è successo stamani?????????????????????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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TRENTANOVEETREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

(M’hai fregato bastardissimo morbo)

 

E voi…cosa avete in programma questo week-end?

 

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L’insostenibile secondo giorno

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Care Mamme,

come ve la cavate col ciclo? Io malissimo.

Nel senso che ce l’ho parecchio abbondante. E quando perdi taaaaaaaaaaanti liquidi, perdi anche la capacità di utilizzare qualche abilità mentale. Tipo la coordinazione, la riflessione, la concentrazione.

Ogni volta picchio ovunque.

Ogni volta sbraito prima di accendere il cervello.

Ogni volta mi imbambolo e combino meno del solito.

Ogni ciclo mi ripeto che la volta successiva sarà diverso e che non mi farò sopraffare .

Il primo giorno infatti, coltello tra i denti, mega pacco di assorbenti sotto braccio e sguardo fiero.

Arrivo a sera soddisfatta.

La mattina dopo (stamani), al suono della sveglia delle 7.15 penso “Vedi?! Stavolta ce l’ho fatta, sono in formissima” ma alle 7.17 ho già cambiato idea.

Non c’è niente che mi stimoli, che abbia voglia di fare, se non di stare a letto, mangiare e guardare tv spazzatura. Ma piccolo particolare, ho dei bambini.

Che proprio stamani, quando di solito mi sento una cacca quando li sveglio per la scuola mentre dormono come angioletti, sì proprio stamani che c’era assemblea e potevano dormire, si sono svegliati alle 7.19.

Che quando hai fretta passano ore a fare colazione (anzi colazioni), stamani trangugiano tutto in due minuti.

Che per spiccicarli dai cartoni devi spegnere la tv, stamani sembrava che non sapessero cosa fosse quella santa cosa rettangolare.

Anche il marito, che di solito non ostacola la mia Bradiposità, stamattina era pieno di zelo:  decide di cambiare la lampadina dello specchio del bagno.

Morale della favola, alle 8.19 la situazione era questa:

Marito abbarbicato sul pensile del bagno che mi chiede brugole di varie dimensioni;

Cinquenne che mi chiama ininterrottamente per appiccicare al muro il calendario su cui fare “le X” giorno per giorno… “mamma mamma mammaaaaaa….mettiamolo quiiiii…no qui è troppo alto, ah ma potrei tenerci sempre sempre una sedia sotto(e no eh!)…mamma ma se lo metti lì senza sedia mi farà troppo male il braccio a tenerlo così stesooooo”;

Quasiduenne che chiede ininterrottamente di dipingere con le tempere… “tempre tempre mammaaaa mammaaa tempre! Mamma neniiii! Mamma!”;

Io che vago da una stanza all’altra, con in una mano una brugola, nell’altra lo scotch, che richiamo la duenne che sta tentando di prendere da sola le tempere scalando l’armadio.

Insomma, fosse stato per me, oggi la mia giornata oggi sarebbe durata 4 minuti: due minuti di benessere in cui mi sentivo Wonder Woman, altri due minuti in cui ok ho sonno, ma dai faccio tutto da sola con calma, tanto i bimbi dormono, – e poi niente, è sera via si va a dormire.

In un modo o nell’altro comunque, a fine giornata ci sono arrivata.

Verso fine serata, addirittura, mi slancio in giochi pazzi con il cinquenne…

Ma se vi dico che perdo la coordinazione, non sto esagerando…

Guardate un po’ cosa ho vinto:

 

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Non dorme e non mangia? Spesso non è colpa nostra!

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Care Mamme,

Le persone giudicano. Le mamme giudicano. Prima di tutto se stesse.

E quando il loro bambino ha qualche comportamento che si discosta dal “BuonissimoBravissimoEducatissimo“, vanno in paranoia. E se non ci vanno da sole, ce le mandano le altre mamme che giudicano.

Io, Pigra e Fortunata, ho notato che a volte, per quanto uno si impegni, non c’è nulla da fare…

Ci sono mamme che hanno letto libri sulla nanna da quando hanno scoperto di essere incinte. Anzi, ingannavano l’attesa del risultato, leggendo un libro sulla nanna. Hanno 78589 cd di musiche rilassanti per bambini, da quelle strumentali, a quelle cantate, quelle africane, quelle islandesi, pure quelle sarde. Hanno fatto 5 corsi di massaggio neonatale rilassante, studiato le proprietà degli oli essenziali per facilitare il sonno e hanno provato ogni cosa per far dormire il proprio bambino. Ma soprattutto per dormire loro. Addormentarlo in braccio ninnandolo, saltellando, saltellando su una gamba sola. Nella culla, nel lettino, nel lettone. A luce accesa, luce bassa, a luce spenta. Con la mamma, con il papà, con mamma e papà insieme, con i nonni, gli zii e tutto l’albero genealogico.

Ma il bambino non dorme.

O dorme poco, o dorme a intervalli, o dorme agitato, o dorme con i piedi puntati nella tua schiena o solo i giorni dispari o solo quelli pari.

 

Ci sono mamme che girano le varie nazioni per avere frutta e verdura sempre di stagione, che le verdure solo dell’orto del nonno, che la frutta solo del frutteto di Mario, l’amico di nonno. Che si buttano in mare ed arpionano i pesci per averli sempre freschissimi. Che fanno la pasta fatta in casa, con la farina comprata direttamente al Mulino di Maurizio (Amico di Mario, l’amico di nonno). Che comprano solo cose con scritto “Bio“, “Bio super Bio“, “No guarda Bio come il mio nessuno” e che sanno talmente tante ricette bilanciate, sane ed appetitose, che se incontrassero i giudici di Masterchef, offrirebbero loro di condurre “Masterchef NewBorn”.

Ma il bambino non mangia.

O mangia solo “schifezze” o solo cose di un certo colore, o alcuni giorni non si sazia neanche con un bue con pure le corna e altri,  si nutre solo assaggiando minuscoli bocconcini.

 

Ci sono mamme che non dicono una parolaccia dal 2003, che chiedono scusa anche alla sedia su cui si sono sfracellate il mignolino del piede sinistro, che si sa, si premiano i comportamenti positivi e non si puniscono quelli negativi, che non urlano mai, che sono sempre sorridenti, gentili, pacate. Che in casa tutto è studiato per stimolare l’autonomia, l’educazione e i buoni sentimenti. Che la Montessori la chiamano amichevolmente “La Mary”.

Ma il bambino è una iena.

Non ha regole, urla, picchia, si rotola,si arrampica, sputa. Sarà autonomo? Macché.  Ma non vuole nemmeno farsi aiutare.

 

Care mamme,  la prossima volta che qualcuno vi giudica per il comportamento del vostro bambino, non vi fate il sangue marcio. Non è colpa vostra, ma del DNA! Per gli amici anche detto CULO.

P.s. le cose miglioreranno eh!

P.s.2 Veramente miglioreranno! Daje!

 

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Prima e seconda gravidanza

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In questo periodo, sui social, stanno spopolando gli articoli sulle differenze tra prime e seconde gravidanze. Una, due, tre volte ok, sono simpatici, ma 10,20 o 30 cominciano a essere pesanti e soprattutto mi fanno pensare: ma veramente fa così ridere che consideriate ben poco, la seconda pancia prima e il secondo frugoletto poi? Perché voler far ridere parlando di  “esperienze diverse” è simpatico, ma farlo raccontando “esperienze meno importanti” è un po’ triste e nella maggior parte dei casi poco realistico.
Per quanto mi riguarda non ho avuto di questi problemi.
Nessun problema di aver fatto il superservizio fotografico con il primo pancione e non per il secondo;
Nessun problema di aver ricamato i bavaglini al primo e non al secondo;
Nessun problema di aver fatto pilates per il primo e non per il secondo;
Nessun problema di essermi elettrizzata per lo svezzamento per il primo e non per il secondo;
Nessun problema di aver passato ore a leggere per il primo e non per il secondo;
Nessun problema di essere stata felice come una bambina quando entravo da Prenatal per il primo  e non per il secondo;
Nessun problema di aver comprato marche super care per il primo e non per il secondo.
E sapete perché? Non perché sono una madre perfetta…ma perché sono una madre pigra che i servizi fotografici, il pilates, i ricami e le letture, non li ha fatti nemmeno per il primo figlio!
Ma che mi sono emozionata allo stesso modo ogni volta che entravo in un negozio per bambini e che ho odiato lo svezzamento, con tutta me stessa, entrambe le volte.
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Giocare senza stress

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Care Mamme,
ecco qualche trucchetto per rendere attività apparentemente faticosissime, divertenti e rigeneranti.
Intanto parliamo di dipingere, incollare e fare pozioni.
Vi è mai capitato di sentire amiche mamme che imbrattavano casa, vestiti e quant’altro, in nome della creatività dei propri figli? E voi avete pensato che vostro figlio sarebbe stato creativo solo a scuola?😁😁
Ecco, se seguite qualche semplice istruzione, potrete farcela tranquillamente! Parola di mamma bradipa.
1) Pianificate l’attività
Se siete alle prime armi, non vi improvvisate. Rischiate di ritrovarvi tutti isterici e per niente soddisfatti.
– Se avete bambini particolarmente sperimentatori, fate l’attività subito prima del bagnetto, con la premura di preparare vestiti e phon, PRIMA di essere belli colorati.
-Pensate ad un posto dove i bambini non hanno accesso e che non sia scomodo per voi, in cui potete far asciugare le vostre creazioni (io di solito le metto sopra i pensili del salotto)
-Mettetevi tutti al tavolino, in questo modo eviterete che i bambini (soprattutto i più piccoli) possano spostarsi ed impiastricciare di tempere o di colla tutto quello che è a portata di manine.
-Utilizzate una tovaglia di plastica; se non l’avete, potete comprarla a metraggio: costa una stupidaggine e si pulisce in un attimo.
-Indossate degli abiti a cui non tenete particolarmente…eviterete di fare balzi da canguro se vedete arrivare verso di voi qualche schizzo.
– Se i bambini non amano grembiuli o simili, una vecchia maglietta di papà andrà benissimo.
2) Materiali
Se non avete in casa cartoncini o fogli molto grandi, mettete nella lista della spesa un rotolo di tovaglia di carta bianca: non costano niente e assicurano grande spazio di disegno. Inoltre una volta dipinte e asciugate, possono essere facilmente ritagliate ed utilizzate per i collage
– Utilizzate tempere “a dita”: si puliscono più facilmente e non si rischiano irritazioni.
– Per quanto riguarda la colla, fatela voi! Acqua, farina e un pentolino…basta scaldarla rimescolando di continuo…in cinque minuti avrete una colla inodore, della consistenza che preferite, super economica e che può essere conservata in un barattolo ermetico.
– Per fare le pozioni (o pasticci), utilizzate ingredienti di cucina facilmente reperibili e lavabili come farina, acqua, cacao, sale,zucchero,latte…
3) Divertitevi
 
Ricordate che non dovete creare dei capolavori! Solo ridere, rilassarvi e passare del tempo con i vostri bambini! Quindi giocate!!! E seguite i loro ritmi…le prime volte potrebbero resistere seduti solo pochi minuti e per noi mamme potrebbe essere frustrante…poche volte dopo potrebbero volerci stare anche un’ora quindi non preoccupatevi!
Quando sarete esperti, potrete utilizzare questi momenti per creare delle decorazioni per la camera dei bambini o per la casa. Ad esempio per Halloween,Natale o Pasqua.Avete mai pensato di dipingere la pasta?Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
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Età diverse, giochi uguali

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Il post di prima riguardo alle costruzioni,
mi ha fatto venire in mente di come per lungo tempo avessi trovato estremamente faticoso giocare con i miei bambini contemporaneamente facendo attività diverse. Durante le uscite all’aria aperta non c’erano problemi, ma si sa, l’inverno è lungo e le ore da trascorrere in casa tantissime. Mi sentivo stanchissima e soprattutto mi sembrava di non dedicare abbastanza attenzioni ad entrambi. Scordavo il super eroe che stavo impersonificando con P e le parole delle filastrocche che cantavo ad N.
Poi un giorno, Io e P stavamo disegnando in terra e N, che non aveva ancora un anno, cominciò a prendere i colori ed a disporli uno accanto all’altro, divertitissima.
Rimasi stupita di lei e di me: come mai era così contenta? Ed io come mai non avevo mai pensato di coinvolgerla? La risposta era la stessa: partecipare ai giochi di fratello e mamma era gratificante ed appagante!
Da quel giorno ho sempre cercato di creare dei momenti nei quali, seppur in modi diversi, facevamo tutti e tre lo stesso gioco.
(Costruire),Colorare con le tempere, incollare, leggere, cantare e ballare, fare foto e filmati, formare torri con cubi ecc, fare le pozioni ed i pasticci, cucinare, “riordinare”…
Ed il bello è che se si pianifica un minimo il tutto, si fa molta, ma molta fatica!
Come? Ve lo spiego nel prossimo post!
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