La pazzia della mezza stagione

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Quante mezze stagioni avete vissuto nella vostra vita?

Il doppio dei vostri anni direi. Fate mente locale su quelle dall’inverno all’estate e ditemi se non siete d’accordo.

D’accordo sul fatto che insieme al polline ed ai peli dei pioppi, a primavera, svolazzi la pazzia. Che si posa lieve e silenziosa, non appena il termometro comincia a superare i 20°.

Lasciamo perdere i maschi. Loro agiscono in base alla propria termo regolazione, quindi Caldo = mi spoglio, Freddo= mi rivesto. Mettiamoci pure che non devono fare il cambio di stagione, farsi i peli, darsi lo smalto e farsi mille paranoie sulla linea.

Ma le women. Che ve lo dico a fa.

Ci sono quelle che si lamentano per il caldo, ma che girano per partito preso col piumino. Fanculo se ci sono 24°, è appena finito marzo ed il loro cervello ha sempre freddo. Ma le riconosci perché sono nervose h24 (come dice la gente figa) perché sudano, il capello è appiccicoso ed il viso unticcio con cazzuolate di trucco qua e là.

Poi ci sono quelle che invece, da gennaio aspettano in gloria di indossare quella mise fantastica acquistata ai post saldi dei pre saldi di 3/4 di stagione ed al primo raggio di tiepido sole, le incontri con completi dai colori pastello e sandalo. Peccato che la pelle di quel verdognolo grigiastro post inverno, è tutt’altro che wow.

E quelle che devono stare fuori tutto il giorno? Si impegnano a mille per scegliere un outfit unico e giusto. Ma la mattina hanno un freddo assassino e da mezzogiorno in poi sono sudate come se fossero finite in una padella d’olio.

Le mie preferite, che invidio profondamente, sono “le formiche del benessere”. LORO non hanno mangiato e divaneggiato per un inverno intero. LORO, sono andate in palestra, hanno mangiato sano, si sono fatte le maschere, i massaggi. LORO, si mettono il costume ad aprile e sono fiche. E i loro occhi traboccano di soddisfazione mentre a te non resta altro che farti cascare la mascella come Sebastian de La Sirenetta.

Poi ci sono io e altre mille come me, che arrivate ad aprile, vorrebbero smontarsi come le PinyPon e levare il corpo flaccido e biaaaaanco, per indossare quello abbronzato e tonico di una 25enne in forma.

In ogni caso, questa mezza stagione, mette alla prova noi povere donzelle. Il primo sole che rintrona, le ansie da prestazione, la felicità delle giornate lunghe e la tristezza meteoropatica degli acquazzoni improvvisi.

E allora se vediamo una girl che sbraita e urla, andiamole incontro ed abbracciamola forte sussurrandole:

Anche io ho la mezzastagionite tranquilla. Arriverà l’estate

 

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Se non devono dormire, dormiranno

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Dear Moms (Oggi mi sento così, un po’ English),

dormire

Avete presente la Legge di Murphy? Quella per cui quel che può andare male andrà male?

Ecco, per noi mamme esiste sicuramente la “Legge di Mummy” secondo la quale tuo figlio dormirà quando non deve dormire e quando vorresti con tutte le tue forze che dormisse, sarà vispo come un grillo.

Mi riferisco al “tanto caro mi fu” pisolino pomeridiano che mia figlia quasi treenne ha abbandonato in modo cazzaro: cioè quando le salta il ticchio lo fa; che siano le 14, le 15, le 16, le 17 o perfino le 18; feriali o festivi, estate o inverno.

Quindi è ovvio che tutti i 64752398 giorni di pioggia in cui avrei pagato anche 3 orsetti gommosi per rilassarmi un quarto d’ora sul divano, mentre il seienne guardava un po’ di tv, lei cantava i Tre Porcellini-La Casetta in Canadà-Whisky il ragnetto….di nuovo I Tre Porcellini, prendeva 234 libri e li leggeva ad alta voce, ricominciava a cantare canzoni inventate. Tutto questo condito da tenere manatine sudaticce sulle mie guance ed intervallate da “Mamma ma dommi?”

Quando invece oggi, sole, zero impegni e pianificazione di un pomeriggio all’aria aperta comunicata (accidenti a me) ai pargoli, stamani si sveglia all’alba e 10 minuti prima dell’ora X, si addormenta. Ovvio.

Ma dai che vuoi che sia, riorganizziamo tutto il pomeriggio dai!!! Facile!!!!!

Facile perché Giacomo ormai vuole uscire, ma non volendo creare crisi diplomatiche tra fratelli, la butti sul tempo…”perché vedi amore, se guardi bene l’orizzonte, laggiù, lontano lontano, una nuvola c’è.” Ma lui ti risponde che potremmo portare tre tipi di giubbotti e ti vengono gli occhi a cuore e i sudorini sulla fronte.

Facile perché potrei ottimizzare e fare mille mila faccende!

Ma la fanciulla sta dormendo sul divano, perché davanti camera sua stanno spaccando un palazzo intero con il martello pneumatico di un gigante, ma della specie più alta di tutte.
E no, non posso puntellarla con i cuscini perché ha il vizio di mettersi seduta e lasciarsi cadere a peso morto.

 

Per fortuna San Bradiposità compensa la legge di Murphy e quindi invoco il Patronum Nonnesco per portare a fare un giro Giacomo (W i nonni) e me ne frego altamente delle faccende, dilettandomi qui con voi.

Ma la questione più importante è:

Quanto si arrabbierà Aurora al suo risveglio quando scoprirà che non potrà più uscire??????

 

Raccontatemi le vostre esperienze di Legge di Mummy e Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
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Le mamme e lo shopping per i figli

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abbigliamento

Anche se un giorno su due non sembra, la primavera è arrivata. Nei negozi di abbigliamento impazzano colori pastello, fiori, farfalle e tessuti leggeri. Quando una mamma vede per la prima volta una vetrina così agghindata, la modalità “mezza stagione” va automaticamente su ON. Ma ogni mamma lo sappiamo, è diversa; ovviamente anche in questo caso.

Le mamme “macchine da acquisti”: loro sono sono le fortunate estratte a sorte, che quando sono rimaste incinte hanno ricevuto in regalo il pacchetto corso pre parto + corso all’acquisto. Non sono mai impreparate, anche se in una fredda giornata di gennaio, improvvisamente arrivasse l’estate. Hanno SEMPRE tutto per tutte le occasioni e tutte le temperature, oggetti di qualità, acquistati a prezzi stracciati che non ti possono far nemmeno esclamare con sdegno “Eh, avessi tanti soldi da spendere, saprei fare anche io!” Per gli acquisti on line hanno un’applicazione che crea un ologramma ad ogni occasione da non perdere e negli store, si materializzano all’improvviso direttamente negli scatoloni dei nuovi arrivi. Oltre a questo, acquistano cose per anni ed anni a venire, grazie ad un algoritmo che calcola la crescita dei figli e le taglie con le relative pesantezze dei capi da acquistare.

Le mamme “solo on line”: da quando sono mamme, non entrano in un negozio di abbigliamento per bambini. Dover interagire con le commesse ed insinuarsi tra scaffali stretti, provoca loro l’orticaria. Anche loro posseggono l’app con ologrammi delle “macchine da acquisti”, ma oltre a questo, nel loro cervello sono mappati tutti i siti dei negozi e la vestibilità dei capi. Riconoscono un tessuto semplicemente toccando la foto sullo schermo e il corriere ormai le chiama per nome.

Le mamme “giorno per giorno”: loro sono acquistatrici seriali mimetizzate. Una maglietta un giorno che ancora ci sono 4 gradi, un pantaloncino mentre tu sei appiccicata al termosifone, un vestitino mentre tu infili i calzini dentro ai pantaloni; et voilà, esplode il caldo e loro hanno già tutto. E soprattutto non hanno un tracollo psicologico da improvviso conto in rosso da mega compere, perché sono quelle che ti dicono “Una cosina ogni tanto e neanche te ne accorgi” mentre tu stai leccando il cartone della pizza della sera prima come colazione.

Le “svuota negozio (con commessa)”: possono essere la gioia delle commesse o il loro peggior incubo. Questo dipende ovviamente da quanto sono rompiballe esigenti: ci sono quelle che dicono “mi servirebbero 5 magliette taglia 8 anni per maschio, di vari colori ” o quelle che “mi servirebbe qualche maglietta, ma non di quelle banali, un po’ sfiziose, di taglia dipende…7-8-9 anni dipende dalla vestibilità…me le può aprire?…Vede vede questa è 16/4 di cm più grande dell’altra… no ma poi non mi piace la tonalità…ma quello è il tessuto che cangia o è sporca? senta ma un tessuto un po’ più corposo? Scusi, ma questa è veramente bruttina…ma se invece di magliette vedessimo delle camicie???????”

Le mamme “svuota negozio (senza commessa)”: Anche loro possono essere la gioia o l’incubo delle commesse, ma questa volta solo per come lasciano il negozio: ci sono quelle che cercano le taglie, guardano e rimettono tutto in ordine e quelle che sembra stiano facendo il gioco della bandierina con ogni capo che maltrattano ad ogni manipolazione. in ogni caso, in testa hanno una check list di quello che serve. Con lo sguardo di ghiaccio, guardano, valutano, scelgono e  vanno alla cassa; con i soldi contati persino di centesimi.

Le mamme “apparentemente organizzate, ma in realtà cazzare”: Io. Ogni volta io. Per sempre io. Io che provo ai bimbi le cose dell’anno passato per vedere quelle che vanno o non vanno più di taglia. Io, che faccio il foglietto con le cose da comprare. Io, che fisso sull’agenda il giorno in cui andare in quel negozio preciso per comprare quelle cose precise, spendendo quella cifra precisa. Io quando alla fine faccio un conto mentale della spesa mi sento una Dea perché ho preso tanto e speso poco. Io, che torno alla macchina cantando e ballando perché sono il genio degli acquisti per i bambini-ma chi mi frega a me – yea so fare – yea faccio le tracce audio alla mia amica, gasata come se avessi risolto il Cubo di Rubik in sette secondi. Io che quando arrivo a casa  e tiro fuori le cose dai sacchetti per bearmi della mia bravura, mi accorgo che mi manca metà delle cose che avevo creduto di comprare. Io che spero che siano rimaste alla cassa (pagate). Io che mi accorgo con angoscia che sullo scontrino non compaiono. Io che devo tornare al negozio e vergognarmi come una ladra, perché scegliendo un vestito, avevo appoggiato circa 5 completini su una mensola e devo riportare delle cose per non spendere un botto e prendere quel mucchietto famoso; perché sennò sono fornitissima per luglio, ma non ho niente per maggio. Io, che torno a casa mogia mogia come un canino della Carica dei 101 nella neve, dubitando della mia intelligenza.

E niente. E’ quello che mi è successo ieri.

Ditemi che anche voi a volte fate delle cavolate e non siete tutte macchine da acquisti. E se necessario, mentite. Vi prego.

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Melassa, Ortica e le altre Me

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L’altro giorno mi è capitato che mi chiedessero di descrivermi.

Dopo alcuni istanti di riflessione, ho snocciolato due o tre frasi generiche e me la son cavata, ma la sera, mentre mi lavavo la faccia, mi sono resa conto che se vogliono che mi descriva, devono specificare da quale Me vogliono ricevere informazioni.

No so se capiti anche a voi, ma io sono FORTEMENTE  influenzata dagli ormoni. E la stessa esperienza, visione di film, opinione –  cambia nettamente se mi trovo in una fase o nell’altra.

emozioni

Ammettiamo per esempio che i bambini si ammalino; non che in certi giorni impazzi di gioia, ma sicuramente, sarebbe bene per tutti che accadesse quando sono Arianna.

Arianna è la me attiva, creativa e propositiva, che alberga in me per il minor numero di giorni  al mese (ovviamente). Lei è quella che mi fa scrivere molto, soprattutto cose ironiche e divertenti; quella che programma le faccende/commissioni da fare nella giornata sui Post It; che se piove ok, facciamo qualcosa di divertente o utile in casa, se c’è il sole è subito estate e se i bambini sono malati, si mette la tenuta da guerra e fa fuggire ogni batterio in 24-36 ore!

Arianna lascia il posto ad Ortica. Ortica rischia la rissa. Vomita tutte le cose che fanno imbestialire le altre quattro personalità per tutto il resto del mese; è arguta, furba, pungente; ma anche pesante, complottista e rimuginante. Se avete litigato con Me, ero di sicuro in questa fase. Se mi viene in mente qualche articolo, mi forzo e non accendo il pc. Meglio.
Ovvio che se si sono ammalati i bambini è colpa di qualcuno che ha attaccato loro qualche virus. Odio.

Per fortuna poi riprende le redini Giulia, che abbozza, pensa positivo, cerca conforto e lo offre e si sente felice e soddisfatta. Il suo forte è il bicchiere mezzo pieno: dopo tutto, meglio tosse e raffreddore che il virus gastrointestinale! Ma tutta questa positività aumenta in modo esponenziale gli zuccheri nel sangue e così, una bella mattina si sveglia Melassa.

Melassa è la sedicenne che alberga in Me. Che vede tutto in buona fede, che è romantica, infantile, ingenua. Che può godersi i suoi bambini che non vanno a scuola, Melassa può soffiare i loro nasini prima che siano grandi, Melassa passa le ore a guardarli e la sera Melassa piange persino alla pubblicità sulla stitichezza. Melassa è l’autrice di tutti gli articoli mielosi-teneroni-coccolosi.

Ma poi, come tutte le cose belle e romantiche, finiscono (oddio questa cosa quale me la sta pensando???) e arriva Lacrima, la più indesiderata. Lei si sente inetta, inutile, insoddisfatta, fallita, una madre inabile che ha fatto ammalare i bambini come una totale deficiente, una moglie pessima, una di quelle trasparenti che si ricordano solo quando si muoiono con “Era una brava ragazza”. Figuriamoci se Lacrima scrive. Non sa scrivere, non ha niente di interessante da dire, chiudiamo il blog e ciao.

Per fortuna, ho una buona dose di razionalità dalla mia parte e quindi mi sono organizzata nel cercare di tirare fuori il meglio di ME in ogni giorno del mese e così riesco quasi sempre a mantenere un comportamento adeguato anziché oscillare tra abbracci e vaffanculo. E per questo motivo, non avete mai letto niente di Ortica e Lacrima.

Ma se avete voglia di piangere o di crogiolarvi sull’inutilità della vita, mandatemi un messaggio ed un argomento, sarete accontentate nel più incazzoso e deprimente modo.

 

E a voi capita? Ditemi che non sono sola!!!

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Sei e Tre

| Mamma Bradipa tenera, Senza categoria

Qualche giorno fa, in un negozio di articoli per la casa, ci siamo imbattuti in una parete di candeline.
Tra pochi giorni sarà il compleanno di Giacomo, e quindi ci siamo messi a scegliere la più bella, optando poi, per un sobrissimo 6 gigante e pieno di glitter.

La duenne, che seppur intelligente quanto sua madre, non riesce ancora a capire che per arrivare a giugno debbano trascorrere ancora mesi, ha richiesto a gran voce la sua.

Mica vanno a male le candeline, mi son detta! Ed ecco scelto un 3, l’unico disponibile di color fucsia. Perché Aurora è nella fase in cui l’importante è che quello che cerchiamo sia di una nuance di rosa; rosa antico, rosa cocomero selvatico, rosa cipria… poi, può anche trattarsi di un Incredibile Hulk per dire… (sempre che qualche mente contorta abbia creato un Incredibile Hulk rosa).

Insomma, poco dopo, stringevo tra le mani due candeline: un Sei e un Tre.
Il Sei più grande e forte e il Tre più piccolo e delicato.

sei e tre

Sei e Tre sono gli anni che avranno tra poco.

Sei, gli anni che servono per andare alle elementari;

Tre, quelli per andare all’asilo.

Sei, quelli per cui tra qualche mese, non potrò più scrivere sul calendario, i regali di Natale che gli abbiamo comprato;

Tre, gli anni per cui le mattine saranno troppo silenziose.

Sei, gli anni che mi fanno ripensare alla mia prima cartella con le ciliegie rosse;

Tre, quelli di grembiulini finalmente a quadretti bianchi e rosa.

Sei, sono gli anni in cui comincio avere dei ricordi nitidi di me bambina;

Tre, gli anni che aveva Giacomo quando è nata Aurora.

Sei, gli anni “sufficienti”; ma sufficienti per chi?

Tre, gli anni con un + subito dopo, sulla scatola della maggior parte dei giochi.

 

La scuola comincerà a settembre, ma iniziano ad esserci chiari segnali di cambiamento.

Io non lo so se sono pronta. Credo che avrò un invecchiamento precoce.

E così, se per loro saranno Sei e Tre, per me, mi sa saran SESSANTATRE.

 

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Categorie di mamme

| Mamma Bradipa ironica, Top list

Ciao Mamme!

Qui trovate raccolti tutti gli articoli che riguardano tipi/categorie/stili di mamme! Per ironizzare e sdrammatizzare alcune nostre sfaccettature…

Vi riconoscete in qualcuna? Avete da suggerirmene altre?

Buona lettura!

 

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Le “Mamme Gufatrici”

| Mamma Bradipa polemica

Care Mamme,

ieri al supermercato, mi sono imbattuta per ben due volte, in quella categoria di mamme che ti fa venir voglia di toccare ferro e di recitare riti antisfiga: le Mamme Gufatrici.

Costoro, sono mamme con figli dai 6-7 anni in su, che adorano avvertire le mamme che hanno figli dai 6-7 anni in giù, della futura Apocalisse. Cioè quelle per cui, finché si ha un nanerottolo sbavoso va tutto bene, ma poi, sarà una Tragedia.

Ecco. Volevo comunicare il mio odio per la categoria.

E non lo faccio senza motivo. Ne ho ben 4:

  1. Se è vero per te, può non esserlo per me. Cara Mamma Gufatrice (MG), sai che non sono un tuo clone? Sai che potrebbero succedermi cose diverse? Sai che esistono cose come il DNA e l’esperienza? Sai che quando mi dici queste cose ti viene la bava alla bocca e lo sguardo assassino come se io fossi Mrs Tuttigliaspettinegatividelfuturo?
  2. Se è vero per te e poi sarà vero per me, non cambierà niente per me se me lo espliciti. Ammettiamo che sì, col passare degli anni la faccenda si complichi. Tu, esattamente, perché me lo dici? Così scarico un antivirus da installare nel cervello dei miei figli o una App chiamata “Meglioprimachedopo”?
  3. Empatia questa sconosciuta: sia che mi attenda un futuro roseo o uno color cacchina, tu, cara MG, sei empatica come un sasso. Anzi, magari, conoscendoli, qualche sasso empatico esiste. Perché io, esattamente, secondo te, dopo questa tua affermazione, come dovrei sentirmi? Dovrei iniziare a cantare e danzare come Julie Andrews in “Tutti insieme appassionatamente”, a baciare il pavimento ed a camminare con le mani a forma di cuore vivendo con gioia infinita anche i giorni di virus gastrointestinale????
  4. Evviva il sadismo. Diciamoci la verità: tu ci godi. Tu ci godi a dire certe cose, come uno che spoilera il finale di stagione della tua serie preferita fingendo di non farlo apposta. Tu speri che io scoppi a piangere, batta i pugni in terra e finisca la giornata soffrendo, vero?

Però care MG sappiate che vi ho scoperte. Perché voi avete non avete vissuto con entusiasmo i primi anni dei vostri bambini. Voi avete cominciato a lamentarvi ed a triturare le balls a chiunque, nel momento in cui avete letto il test positivo.

Sì perché voi avete sempre qualche bersaglio che è un passo indietro. E avete la missione di gufare il passo dopo.

E allora la gravidanza è un cammino di sofferenze costellata di nausee, gambe gonfie, emorroidi, insonnia e via così;

Il parto..il parto non ne parliamo…vi rimando direttamente qui a quello che avevo scritto qualche tempo fa su cosa non dire ad una futura mamma, e voi ovviamente dite tutto;

Sia che tu allatti al seno o che tu allatti con il latte artificiale, non avrai scampo. Nel primo caso ti trasformerai in una mucca dalle poppe doloranti e nel secondo ti sentirai un inutile essere che accudisce un neonato.

Con lo svezzamento non ti credere che le cose andranno meglio, perché o non mangeranno niente o mangeranno troppo;

E poi i terribili due, lo spannolinamento, l’asilo…

E allora sapete una cosa MG?

Sono una mamma avventurosa, preferisco farmi stupire dagli eventi e decidere se sono buoni o cattivi, senza anticipazioni.

La vostra cattiveria gratuita conservatela per schiacciarvi un brufolo sul naso o per pulire le fughe delle piastrelle del bagno.

E la prossima volta che mi incontrate, state zitte.

Penserò che siate musone e taciturne, ma almeno non vi fanculerò con la mente.

 

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I figli ci smentiscono sempre!

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria, VIDEO

Ciao Mamme!

Ecco il mio primo video qui !

video1
I mezzi a mia disposizione erano scarsissimi:

  • cellulare attualmente in uso con telecamera a bassa risoluzione
  • Recupero di vecchio cellulare con vetro devastato, ma buona telecamera
  • Mancanza di sostegno per cellulare, egregiamente rimpiazzato dalla mitica accoppiata Clinex + scotch
  • Riuscire ad arginare la dueanniemezzenne nell’altra stanza
  • Esperienza di una capra

Non so come sia venuto, ma mi sono divertita tantissimo!
Se vi va, lasciate i vostri commenti e suggeritemi nuovi argomenti!

 

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Le ansie assurde delle mamme

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Care Mamme,

siete persone ansiose? Io vi spiegherò come non esserlo più!!!!!!!!!!!!!

No. Scherzavo.

Anzi. Se sapete come esserlo meno, fatemi un fischio, o una storiiiis for me su Instagram, che fa più figo.

In ogni caso, ansiose o no, quando si diventa mamme, qualche paranoia/angoscia/paura assurda, viene a tutte.

Io nello specifico ne ho due.

La prima è di perdere i miei figli.

Voi direte… eccerto, se li lasci liberi di andare dove vogliono, in posti affollati, mentre chiacchieri-compri-mangi…ovvio!
Macchèèèèèèèèèèèèèè!!!!! Io ho paura anche se li tengo per mano! Non sia mai che mentre respiro, sostituiscano le loro manine cicciosette e appiccicaticce con due manone dure e finte ed io non me ne accorga! Così, in giro, appaio un po’ come se stessi facendo gli esercizi per la cervicale, mentre guardo in basso a sinistra e in basso a destra, in basso a sinistra e in basso a destra, in basso a sinistra e in basso a destra e via così.
Nei luoghi chiusi ed affollati poi, rasento proprio la pazzia. Chiedetelo a chi era con me in visita all’acquario. In quell’occasione, ho fatto una prova di corpo libero da tutti 10.  Salti mortali all’indietro ed in avanti, rondate, rovesciate e capovolte tra marito-figlio-passeggino-figlia-figlio-figlia-figlio, con tale atleticità, che la Ferlito in confronto era un pezzo di legno.

La seconda paura, se possibile, è ancora più assurda della prima. Ogni giorno, temo di non riuscire a recuperare Giacomo all’asilo per tutti gli imprevisti che la vita può avere.
Ad esempio, potrebbero sballarsi tutti gli orologi della città e segnare un’ora prima (non vi dico lo stress con i veri cambi dell’ora, tra solare e legale!). Oppure potrei rimanere imbottigliata nel traffico per ore! Che nel mio quartiere,è probabile quanto che io mi iscriva ad un corso in palestra. Oppure potrebbe non partire la macchina! E questo però, cari miei, è successo sul serio!!! E’ vero però che l’asilo e le future elementari, distano da me circa un chilometro. Quindi a mali estremi, potrei levarmi i panni di bradipa ed indossare quelli di gheparda per una decina di minuti ed in una corsa pazza, arrivare in tempo. In ogni caso, se son messa così quest’anno con un pargol-recupero, pensate al prossimo anno con due?????

E le vostre paure assurde quali sono? Scrivetemele!

 

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San Valentino prima, durante e dopo i figli

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Care mamme,

Tra pochi giorni sarà San Valentino.
Se non appartenete alla categoria delle “NonMeNeFregaNulla” o a quella delle “CaschiIlMondoLoFesteggioAlTop“, cosa farete quella sera?

E lo scorso anno cosa avete fatto? Tre anni fa?

Perché non mi dite che non è vero, il festeggiamento del 14 febbraio (e praticamente di ogni altra occasione particolare) cambia drasticamente tra – prima, durante e dopo i figli.

Ogni fase ha la sua magia, ma anche tanti aspetti comici, non credete?

Prima dei figli: appena girato il calendario su febbraio, scatta il piano regalo. In continua altalena tra qualcosa di romantico e qualcos’altro di utile, la missione di ogni nostra uscita, diventa solo trovare la perfezione. E poi via di chilometri e chilometri di lettere piene di cuori e profumo. Poi stabiliamo che mise indossare, che trucco e gioielli abbinarvi e attendiamo con ansia il giorno X. Serata romantica e rilassantemente piacevole, con fine serata d’ammore. Se poi Lui ci regala uno di quei tubi di cioccolatini, di due metri e mezzo di lunghezza, cosa chiedere di più?

Durante i figli (incinti): Ahhhhh…il romanticismo nel romanticismo, una matrioska d’amore. Con retroscena di vaffanculo però. Sia che siamo ad inizio gravidanza, che a poco dal parto. Di solito ci ricordiamo di San Valentino, perché la nostra agenda ce l’ha prestampato. Lì, tra l’esame delle urine e l’ecografia. Le lettere meglio evitarle; con gli ormoni sballati, rischiamo di indurre il diabete a nostro marito, o di farci mandare a quel paese. Il regalo lo compriamo in un negozio piccolo e con posto auto davanti: possiamo muoverci poco per non vomitare o per  non sudare come delle balenottere spiaggiate. Se abbiamo le nausea ciao ciao cenetta intima, e se siamo al nono mese, proprio addio a sentirsi belle e raggianti nel nostro outfit. Ovviamente lapide sul fine serata d’ammore.

Dopo i figli: Il nostro frutto dell’amore è lì con noi!!!! Che bello!!!!! Ci amiamo ancora di più!!!! Che meravigliaaaa, sarà una serata ancora più magica! Ma… Per il regalo siamo in difficoltà perché da mesi, frequentiamo solo negozi per bambini ed il più delle volte finiamo per comprare una maglietta a nostro figlio con frasi tipo “la mia mamma ama tantissimo il mio papà” (??????????). Le lettere bandite. Non abbiamo tempo. Al massimo un bigliettino con l’impronta della manina di nostro figlio (aridaje). A cena fuori no perché è troppo piccolo/è freddo/c’è in giro l’influenza/deve dormire comodo ecc ecc… A cena in casa, riesci a cucinare o 2 ore prima quando dormiva, o con una mano sola in orario. Abitino figo? Certooooo! Se pieno di rigurgiti che sarà mai! Ambipur al latte versato, il top di gamma. Fine serata d’ammore sì dai. Veloci veloci e zitti zitti però eh, che poi magari si sveglia.

E voi? In che San Valentino siete?

 

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