Senza categoria

Quei quadretti bianchi e blu

| Mamma Bradipa tenera, Senza categoria

quei quadretti bianchi e blu

Lo so che i figli crescono.

So che i fiori sbocciano e l’erba si allunga. Che dopo la notte arriva il giorno e poi la notte. E poi ancora il giorno.

So che mi verranno le rughe e qualche capello bianco.

So che se non stiro, la pila di panni si alzerà.

Che la banana nella fruttiera maturerà.

 

So che mio figlio ha sei anni.

Ma me ne sono resa conto solo l’altro giorno. Alla festa dei diplomi dell’asilo.

Perché nessuno mi aveva detto che oltre a Babbo Natale, alla Befana, al Coniglietto Pasquale ed alla Fatina dei Dentini – esistesse anche il Folletto Crescino, che un bel giorno, scambia il tuo bambino cicciottino-piccolino-mammino, con uno diverso.

Un bambino che all’inizio spariva dentro a quel grembiule dai quadretti bianchi e blu, fisicamente e psicologicamente troppo grande –  con uno che sa infilarlo-abbottonarlo-sbottonarlo.

Che al posto delle manine sudaticce da tenere, ha degli stinchi secchi che corrono via;

Invece di una vocetta che ti dice “mamma mi prendi in braccio?”, una voce squillante che si allontana veloce: “mamma vado a giocareee”!

Al posto dei piagnuicolii, le risate;

E al posto delle guanciotte paffute, una manciata di cm di altezza in più.

Sembra passato pochissimo tempo. Invece pare siano tre anni.

 

E mentre vedevo tutti i “diplomandi” sfilare con il tocco in testa, sulle note di We are the Champions, ad un certo punto – un bimbo ha incrociato il mio sguardo appannato dalla commozione, – e saltellando e ridendo, mi ha fatto la linguaccia.

Era mio figlio.

Ma come, il mio bimbo non era quello che scoppiò a piangere alla prima festina di Natale dell’asilo? Quello che “no lui invece non vuole”, quello di “ma poi crescerà” e pure quello di “Ma saremo noi che abbiamo sbagliato troppe cose?”.

Ed allora, come quando si sviene e si dice ti passi davanti tutta la vita, in quei pochi secondi, mi sono tornati in mente questi tre anni di asilo.

 

Ci sono stati mesi difficili, densi di pianti ed influenze. Conditi con rabbia e sensi di colpa. Di quando vederlo in quei quadretti bianchi e blu, era un’angoscia.

E a ripensarci, son sempre fitte al cuore.

Quando mio marito dovette scappare con lui urlante e piangente, alla presentazione della scuola, mentre io ero a casa con la sorella tregiornenne;

Quando durante l’inserimento, vidi una maestra asciugargli il naso mentre piangeva e mi sentii una cacca per non essere io a farlo;

Per i lavoretti fatti all’asilo, che voleva nascondere e non vedere più;

Per i miei mal di stomaco – ogni mattina almeno fino a dicembre;

Per quei  “mamma mi manchi molto all’asilo” con le guance solcate dalle lacrime.

 

Ma poi, è cominciata la discesa.

E  i pianti e le angosce che risiedevano nelle sue guanciotte paffute, si sono trasformati in sorrisi e competenze, tutti in fila nei centimetri di altezza che ha guadagnato.

Non un bimbo che scalpita per andare all’asilo, perché non sarebbe lui. Ma un bimbo sereno.

E allora sì che sulle mie braccia compaiono i brividi, a ricordare certi momenti.

Per come era emozionato  e contento alla presentazione delle elementari;

Per la prima volta che andai a prenderlo e mi disse “Mamma sai mi sono divertito molto!”;

Per la prima recita in cui è stato tranquillo (e nel bel mezzo ha urlato “Hei quello là è il mio papà!”) e i primi lavoretti di cui va fierissimo;

Pensando che “se la sa cavare” anche se non sono lì con lui;

Per come all’uscita è sereno e sorridente e saluta tutti come se fosse un V.I.P..

 

E allora, contro ogni previsione, mentre stiro per l’ennesima e quasi ultima volta il suo grembiule, rifletto su come il bilancio di questi tre anni sia positivo.

E oltre ogni possibile desiderio, i sensi di colpa un po’ attenuati.
Perché l’altra sera, mentre ricordavamo i primi tempi – tra gli sguardi sconvolti e le bocche spalancate mie e di mio marito, lui se ne è uscito con “MA PERCHE’ PIANGEVO?!”

Marianna zebra se lo sapevo che avresti detto così non mi sarei strappata unghie e capelli dall’angoscia!!!!

 

E allora sapete una cosa? Contro quello che ho sempre detto, mi mancherà non vedere più quei quadretti bianchi e blu.

 

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook
Profilo Instagram: mamma_bradipa
Canale Youtube

 

Un ringraziamento speciale alla Prima Maestra di Giacomo, che ha saputo evidenziare le sue potenzialità senza mai sminuirlo e che soprattutto ha accolto ed inserito anche a me!

 

0 comments

Quando ti senti alla grande ma poi…

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria

Leggenda narra,

che una volta ogni equinozio del solstizio del sole nella luna eclissata abra cadabra, una mamma si svegli e si senta figa e spumeggiante; pensi che la sua vita sia piena di soddisfazioni e di amore  – e decide di vivere appieno la giornata appena iniziata.

Vestendosi non si vede grassa, anzi; i pantaloni aderenti si sono senz’altro ristretti nell’asciugatrice, quei tre addominali che fa una sera sì e 25 no, in effetti – stanno dando i loro frutti – e giura di ricordarsi che al momento dell’installazione dello specchio del bagno, l’addetto le specificò “Signora, guardi che ingrassa molto”.

Passando in salotto, si convince di come l’ordine sia solo per persone ossessive, per non parlare dell’eccessiva pulizia – scavalcando giochi e vestiti sul pavimento – si sente creativa e non incatenata nello stereotipo della donna casa e cucina.
Aprendo il frigo sorride pensando con gioia che le crocchettine di pollo preimpanate e prefritte, ogni tanto, che vuoi che siano.

E addirittura, non si sente nemmeno una sfigata/incompetente/frustrata/fallita perché al momento non lavora.

A guardarla bene, si nota esser preceduta da un alone roseo –  e seguita da farfalle color arcobaleno.

Bellissimo. Stupendo.

MA.

C’è un MA.

Perché se anche voi, venite striturate da 8765 puntate di Lady Bug, saprete benissimo della sfiga della teoria dell’equilibrio dell’universo per cui ad ogni cosa bella, debba corrisponderne una brutta.

E allora, Essa + l’alone rosa + le farfalle, incontreranno nell’ordine:

1) La zia Pinuccia che ti saluta con un “Amore di Zia, come ti vedo bene, stai meglio con quei 2-3 chili in più“!

2) La sua compagna delle medie che ti fa festa al grido di “Daiiiiii aspetti un’altra volta!!!!!”

3) Al supermercato, mentre fa incetta di qualsiasi cosa sia cucinabile con un minuto di microonde, viene fulminata dalla DONNAINFORMAPERFETTACHEMANGIASOLOCOSESANE e che profuma di soia e tofu;

4) E infine, mettendo la spesa nella sua macchina sgangherata, si sente chiamare da una sua ex collega…”Ciao caraaaa…vedo che anche te sei uscita mentre facevi le faccende per fare un po’ di spesa…anche tu riunione senza pausa pranzo oggi?

E niente. Si sentiva ben curata, in forma, magra, easy e up e si ritrova con l’umore e l’aspetto di una cingomma spiaccicata in terra.

E non è mica giusto eh?!?!?

Perchè poi, i giorni che se ti senti una cessa, mai che tu incontri qualcuno che ti dice che sembri per lo meno un bidet! Mai!

E allora l’equilibrio ci deve essere solo a nostro sfavore? E checacchio!

Basta, da oggi SQUILIBRATE E FELICI!!!!!!

 

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: comepsicologafaccioridere Canale Youtube

0 comments

What is love

| Senza categoria

Era il lontano 1993, quando la mia migliore amica, mi regalò una musicassetta con alcune canzoni registrate alla radio.

Tra queste, una delle mie preferite era What is love, che ballavo come un grillo, nel mio stile tanto tredicenne, quanto sgangherato.

La traduzione del titolo (non ci pensavo nemmeno a spingermi oltre), mi fece pensare per la prima volta a cosa fosse l’amore, domanda che rimase irrisolta per molti anni.

Nel tempo, passando per l’adolescenza e la quasi “adultezza”, mi sono detta che ognuno intende l’amore a modo suo ovviamente, ma che se tra due persone, non si hanno gli stessi valori, nulla potrà durare più di qualche mese.

Una volta trovato mio marito, non mi sono più domandata nulla perché non ne avevo motivo.

Poi alle soglie dei 38 anni, arriva un programma televisivo che mi ributta nel vortice delle definizioni e che mi fa chiedere se il mio pensiero sia insensato – o solo passato di moda per questi tempi moderni.

Ma veniamo a noi: l’avete visto Matrimonio a prima vista Italia?

Se non avete idea di che cosa sia, è un programma in cui tre esperti (sessuologa, psicoterapeuta, sociologo), scelgono tre coppie, sulla base di affinità emerse da questionari e colloqui.

Lui e lei, si conoscono sull’altare e se dicono “Sì”, ufficialmente sposati, iniziano 5 settimane insieme tra luna di miele e convivenza, alla fine delle quali decideranno se rimanere insieme o divorziare.

Il programma si è concluso giovedì 10 maggio, con tre divorzi.

Buono eh???

Escludendo il fatto che i tre professionisti siano delle comparse e che abbiano formato le coppie con la tecnica dell’ambarabaccicciccoccò, “sti gggiovani d’oggi”, hanno idee fuori dagli schemi.

Senza stare ad enunciare le varie coppie (vi rimando alla mitica Lucarelli che ha scritto un articolo sganascevole che trovate qui ), faccio alcune considerazioni:

  1. Devo essere molto vecchia o aver avuto pochi ragazzi perché non ho “un tipo” di ragazzo. Ci sono stati quelli che mi piacevano e quelli che no.
    Ma se tu ti rivolgi ad un programma perché da sola non riesci a trovare l’anima gemella, non consideri l’ipotesi che il lui sia un po’ diverso dal solito?????? Tipo. Se te, ti prendi sempre un fondotinta che ti piace, ma ti dà allergia e il dermatologo te ne consiglia uno che non ti dà nessun fastidio, perché devi bugnare perché non è come il tuo?
  2. Se con una persona ci stai strabene, ma non ti attizza (termine scientifico della dottoressa Slinguazza), arrivederci, ok, è un tuo amico e fine. Ma te lo abbracci/sbaciucchi/carezzi, piangi/ridi/faigliocchiacuore?
  3. Se lui ti dice che non sei femminile, sei troppo mascolina, ti vuole vestita come a te non piace e se si incacchia ti prende a male parole, perché non gli tiri una testata nel naso????
  4. E infine, ci possono essere tutti gli specialisti dell’universo che mi uniscono a te, ma se tu, il giorno del matrimonio, al banchetto, quando ti conosco da 25 minuti e 13 secondi, mi dici di levare il grasso al prosciutto perché sennò ingrasso, io non chiedo il divorzio. Chiedo di tornare indietro nel tempo e inventare ed iscrivermi a MangiareSiPuòAprimaVista.

E così mi son detta: perché rimango così sconvolta? Per me, cos’è l’amore?

L’amore non è un tipo, non è un vestito, non è un modo di fare.

L’amore è uno sguardo che si illumina quando vedi il suo numero di cellulare. Anche dopo 15 anni.

what is love

 

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: mamma_bradipa Canale Youtube

8 Comments

Ho voglia.

| Senza categoria

Cari tutti,

qui sto rischiando di diventare una blogger depressa.

Perché, se con il duro lavoro psicologico, sono riuscita a “farmi piacere” ottobre e novembre, inondandomi la casa di addobbi e addobbini –  halloweeniani prima e Natalizi dopo – a maggio raga, io voglio il sole e il caldo. Potrei accontentarmi del sole con temperature non mitissime. Ma sto TEMPODIEMME no! Non me ne faccio una ragione!

Sono un uccellino che ha bisogno di cinguettare l’arrivo della primavera!

Ma qui, se porgete bene l’orecchio, gli uccellini li sentirete solo dire parolacce.

Avete presente quando non fate qualcosa da tanto tempo e vi manca?

A me succede col caldo ed il bel tempo.

E considerate che tanto tempo per me, è già ad ottobre. Figuriamoci come arrivo ad aprile.

Ma quest’anno, saranno i programmi da cambiare in continuazione, la vecchiaia che avanza, o i bambini che ogni giorno mi chiedono se possiamo andare al mare – che mi sembra che questo tempo matto non finisca mai.  E io ho talmente voglia dell’estate, che ho voglia anche delle cose negative.

Ho voglia delle vesciche dietro al piede, il primo giorno di ballerine;

Ho voglia di non poter alzare le braccia perché ho sudato troppo;

Ho voglia di soffocare ogni volta che entro in macchina e di sudare appena finita la doccia.

Ho voglia di essere unta e bisunta di olio solare, olio dopo sole e persino di olio anti zanzare!

Ho voglia di camminare per casa e sentire la sabbia che scricchiola sotto le ciabatte;

Ho voglia di quella bruttissima ruga chiara che mi si forma sopra gli occhi quando sto senza occhiali da sole;

Ho voglia di grattarmi il polpaccio come una matta e scoprire 5 pinzature di zanzara;

Ho voglia di non poter uscire dopo pranzo perché è troppo caldo;

E ho voglia persino di incacchiarmi mentre mi trucco, perché sudo così tanto che ombretto e phard si ammappazzano qua e là, trasformandomi in un dalmata.

Che poi gente lo sapete…a settembre Giacomo comincia le elementari ed Aurora l’asilo; l’unica possibilità che ho per non impazzire completamente, è passare un’estate come si deve.

Quindi caro S. Meteo, mettiti una mano sulla coscienza. Daje.

ho voglia
P.s. la foto OVVIAMENTE è dell’anno scorso

 

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: mamma_bradipa Canale Youtube

2 Comments

#2minutidaadolescente

| Senza categoria

Se ieri avete visto una pazza quasi 38enne che “sfrecciava” in auto con finestrini aperti e musica a palla, che muoveva la testa come in preda ad un attacco di api, bé ero io.

2 minuti.

2 minuti da adolescente.

E mi è venuta voglia di scriverlo. Di scrivere che per essere felici, tra gli altri milioni di cose necessarie, bisognerebbe trascorrere due minuti ad giorno da adolescenti.

Non da bambini, badate bene. Proprio da adolescenti.

Con quel misto di menefreghismo, voglia di vivere e fancazzismo conditi dalla malinconia e angoscia più assoluta. Cadere in un vortice assordante e soffocante da cui emergi più serena di prima.

Perché se non avete ancora trovato l’amore, il lavoro, o qualsiasi altra cosa che state cercando di raggiungere con sudore e lacrime,  non la troverete se non condirete il tutto con un cucchiaino di adolescenza.

Ci avete mai pensato che tutti parlano dell’importanza di conservare la fanciullezza dentro di noi? (Anche un certo Pascoli, pare). E di bambina altro che due minuti! Lo sono per ore ed ore!

Ma quella spolverata di pepe, quel quid determinante, sarà l’adolescenza a darvela.

E allora mi ritrovo qui a volere essere adolescente 2 minuti al giorno come integratore emotivo.

Non importa cosa fate, ma come vi sentite mentre lo fate.

E allora vi lancio la sfida: provate e poi mi dite come state (Con #2minutidaadolescente su Instagram taggando mamma_bradipa).

Perché non so a voi, ma a me, di essere solo adulta e bambina 24 ore su 24, sinceramente non mi va.

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: mamma_bradipa Canale Youtube

 

0 comments

Vogliamo fare la pubblicità con le Blind Bags!

| Senza categoria

Care Mamme,

4 mani

Oggi vi propongo un articolo a 4 mani: le mie e quelle di Maria Adele Maddina di No va beh.

Maddi, saluta anche tu… Ti metto il corsivo che è chic come te..

Ciao Mamma Bradipa, che piacere scrivere questo articolo con te! Ovviamente ciao anche a tutti voi!

Ecco, dicevamo che abbiamo scelto di scrivere questo articolo, mosse dal comune e profondo desiderio che anima le nostre vite di blogger.

Ci sono blogger che sperano di essere contattate per testare prodotti di bellezza, quelle che ambiscono ad elettrodomestici per la pulizia e chi come noi, sovrappone i propri desideri a quelli dei nostri figli, e speriamo solo una cosa: di essere contattate per la pubblicità delle BLIND BAGS e girare un video con solo le mani!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ebbene sì, oggi vi parleremo della spasmodica voglia di posizionare il cellulare su una pila di libri e premere REC dopo aver provato mille mila inquadrature ed essere state interrotte centinaia di volte dai nostri pargoli e poter filmare mentre spacchettiamo la qualunque con le mani fresche di manicure!

Scusa Maddi, cos’è la manicure??????

Lasciamo perdere…dicevo aprire quelle bustine segrete che contengono giochini e giochetti per i nostri bimbi.

Eh sì, Perché non trovate che il rumore delle bustine sia fantastico?
Perché non siete attanagliate dallo scoprire cosa contengono?
E non vi finite le unghie per la curiosità di scoprire il volto che appartiene a quelle mani? (Maddi no perché pratica una certa “manicure” ma…)

E da piccole, non avreste sempre sognato di aver non una bustina, ma l’intera scatola di cartone piena zeppa???

No, eh?

Noi sì, e quindi, visto che non siamo blogger di spicco e nessuno ci fila, abbiamo deciso di far un appello pubblico:

Mandateci le blind bagsssssssssssssssssssssssssssssssssssss!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Io se possibile vorrei avere anche quelle di rossetti, creme, trucchi, scarpe…così per lasciare più giochi a Mamma Bradipa, per puro altruismo!


Maddi scusa ma che fai mi supercazzoli??? avevamo detto blin bags per bambini!!! Ok sono un caso perso…

 

Se l’articolo ti è piaciuto e/o anche a te piacciono le blind bags, seguici anche sulle nostre Pagine Facebook e Profili Instagram

No va beh: Pagina Facebook e Profilo Instagram _novabeh_

Diario di una Mamma Bradipa: Pagina Facebook e Profilo Instagram mamma_bradipa

0 comments

La pazzia della mezza stagione

| Senza categoria

Quante mezze stagioni avete vissuto nella vostra vita?

Il doppio dei vostri anni direi. Fate mente locale su quelle dall’inverno all’estate e ditemi se non siete d’accordo.

D’accordo sul fatto che insieme al polline ed ai peli dei pioppi, a primavera, svolazzi la pazzia. Che si posa lieve e silenziosa, non appena il termometro comincia a superare i 20°.

Lasciamo perdere i maschi. Loro agiscono in base alla propria termo regolazione, quindi Caldo = mi spoglio, Freddo= mi rivesto. Mettiamoci pure che non devono fare il cambio di stagione, farsi i peli, darsi lo smalto e farsi mille paranoie sulla linea.

Ma le women. Che ve lo dico a fa.

Ci sono quelle che si lamentano per il caldo, ma che girano per partito preso col piumino. Fanculo se ci sono 24°, è appena finito marzo ed il loro cervello ha sempre freddo. Ma le riconosci perché sono nervose h24 (come dice la gente figa) perché sudano, il capello è appiccicoso ed il viso unticcio con cazzuolate di trucco qua e là.

Poi ci sono quelle che invece, da gennaio aspettano in gloria di indossare quella mise fantastica acquistata ai post saldi dei pre saldi di 3/4 di stagione ed al primo raggio di tiepido sole, le incontri con completi dai colori pastello e sandalo. Peccato che la pelle di quel verdognolo grigiastro post inverno, è tutt’altro che wow.

E quelle che devono stare fuori tutto il giorno? Si impegnano a mille per scegliere un outfit unico e giusto. Ma la mattina hanno un freddo assassino e da mezzogiorno in poi sono sudate come se fossero finite in una padella d’olio.

Le mie preferite, che invidio profondamente, sono “le formiche del benessere”. LORO non hanno mangiato e divaneggiato per un inverno intero. LORO, sono andate in palestra, hanno mangiato sano, si sono fatte le maschere, i massaggi. LORO, si mettono il costume ad aprile e sono fiche. E i loro occhi traboccano di soddisfazione mentre a te non resta altro che farti cascare la mascella come Sebastian de La Sirenetta.

Poi ci sono io e altre mille come me, che arrivate ad aprile, vorrebbero smontarsi come le PinyPon e levare il corpo flaccido e biaaaaanco, per indossare quello abbronzato e tonico di una 25enne in forma.

In ogni caso, questa mezza stagione, mette alla prova noi povere donzelle. Il primo sole che rintrona, le ansie da prestazione, la felicità delle giornate lunghe e la tristezza meteoropatica degli acquazzoni improvvisi.

E allora se vediamo una girl che sbraita e urla, andiamole incontro ed abbracciamola forte sussurrandole:

Anche io ho la mezzastagionite tranquilla. Arriverà l’estate

 

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: comepsicologafaccioridere

0 comments

Se non devono dormire, dormiranno

| Senza categoria

Dear Moms (Oggi mi sento così, un po’ English),

dormire

Avete presente la Legge di Murphy? Quella per cui quel che può andare male andrà male?

Ecco, per noi mamme esiste sicuramente la “Legge di Mummy” secondo la quale tuo figlio dormirà quando non deve dormire e quando vorresti con tutte le tue forze che dormisse, sarà vispo come un grillo.

Mi riferisco al “tanto caro mi fu” pisolino pomeridiano che mia figlia quasi treenne ha abbandonato in modo cazzaro: cioè quando le salta il ticchio lo fa; che siano le 14, le 15, le 16, le 17 o perfino le 18; feriali o festivi, estate o inverno.

Quindi è ovvio che tutti i 64752398 giorni di pioggia in cui avrei pagato anche 3 orsetti gommosi per rilassarmi un quarto d’ora sul divano, mentre il seienne guardava un po’ di tv, lei cantava i Tre Porcellini-La Casetta in Canadà-Whisky il ragnetto….di nuovo I Tre Porcellini, prendeva 234 libri e li leggeva ad alta voce, ricominciava a cantare canzoni inventate. Tutto questo condito da tenere manatine sudaticce sulle mie guance ed intervallate da “Mamma ma dommi?”

Quando invece oggi, sole, zero impegni e pianificazione di un pomeriggio all’aria aperta comunicata (accidenti a me) ai pargoli, stamani si sveglia all’alba e 10 minuti prima dell’ora X, si addormenta. Ovvio.

Ma dai che vuoi che sia, riorganizziamo tutto il pomeriggio dai!!! Facile!!!!!

Facile perché Giacomo ormai vuole uscire, ma non volendo creare crisi diplomatiche tra fratelli, la butti sul tempo…”perché vedi amore, se guardi bene l’orizzonte, laggiù, lontano lontano, una nuvola c’è.” Ma lui ti risponde che potremmo portare tre tipi di giubbotti e ti vengono gli occhi a cuore e i sudorini sulla fronte.

Facile perché potrei ottimizzare e fare mille mila faccende!

Ma la fanciulla sta dormendo sul divano, perché davanti camera sua stanno spaccando un palazzo intero con il martello pneumatico di un gigante, ma della specie più alta di tutte.
E no, non posso puntellarla con i cuscini perché ha il vizio di mettersi seduta e lasciarsi cadere a peso morto.

 

Per fortuna San Bradiposità compensa la legge di Murphy e quindi invoco il Patronum Nonnesco per portare a fare un giro Giacomo (W i nonni) e me ne frego altamente delle faccende, dilettandomi qui con voi.

Ma la questione più importante è:

Quanto si arrabbierà Aurora al suo risveglio quando scoprirà che non potrà più uscire??????

 

Raccontatemi le vostre esperienze di Legge di Mummy e Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: comepsicologafaccioridere Canale Youtube

0 comments

Le mamme e lo shopping per i figli

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria

abbigliamento

Anche se un giorno su due non sembra, la primavera è arrivata. Nei negozi di abbigliamento impazzano colori pastello, fiori, farfalle e tessuti leggeri. Quando una mamma vede per la prima volta una vetrina così agghindata, la modalità “mezza stagione” va automaticamente su ON. Ma ogni mamma lo sappiamo, è diversa; ovviamente anche in questo caso.

Le mamme “macchine da acquisti”: loro sono sono le fortunate estratte a sorte, che quando sono rimaste incinte hanno ricevuto in regalo il pacchetto corso pre parto + corso all’acquisto. Non sono mai impreparate, anche se in una fredda giornata di gennaio, improvvisamente arrivasse l’estate. Hanno SEMPRE tutto per tutte le occasioni e tutte le temperature, oggetti di qualità, acquistati a prezzi stracciati che non ti possono far nemmeno esclamare con sdegno “Eh, avessi tanti soldi da spendere, saprei fare anche io!” Per gli acquisti on line hanno un’applicazione che crea un ologramma ad ogni occasione da non perdere e negli store, si materializzano all’improvviso direttamente negli scatoloni dei nuovi arrivi. Oltre a questo, acquistano cose per anni ed anni a venire, grazie ad un algoritmo che calcola la crescita dei figli e le taglie con le relative pesantezze dei capi da acquistare.

Le mamme “solo on line”: da quando sono mamme, non entrano in un negozio di abbigliamento per bambini. Dover interagire con le commesse ed insinuarsi tra scaffali stretti, provoca loro l’orticaria. Anche loro posseggono l’app con ologrammi delle “macchine da acquisti”, ma oltre a questo, nel loro cervello sono mappati tutti i siti dei negozi e la vestibilità dei capi. Riconoscono un tessuto semplicemente toccando la foto sullo schermo e il corriere ormai le chiama per nome.

Le mamme “giorno per giorno”: loro sono acquistatrici seriali mimetizzate. Una maglietta un giorno che ancora ci sono 4 gradi, un pantaloncino mentre tu sei appiccicata al termosifone, un vestitino mentre tu infili i calzini dentro ai pantaloni; et voilà, esplode il caldo e loro hanno già tutto. E soprattutto non hanno un tracollo psicologico da improvviso conto in rosso da mega compere, perché sono quelle che ti dicono “Una cosina ogni tanto e neanche te ne accorgi” mentre tu stai leccando il cartone della pizza della sera prima come colazione.

Le “svuota negozio (con commessa)”: possono essere la gioia delle commesse o il loro peggior incubo. Questo dipende ovviamente da quanto sono rompiballe esigenti: ci sono quelle che dicono “mi servirebbero 5 magliette taglia 8 anni per maschio, di vari colori ” o quelle che “mi servirebbe qualche maglietta, ma non di quelle banali, un po’ sfiziose, di taglia dipende…7-8-9 anni dipende dalla vestibilità…me le può aprire?…Vede vede questa è 16/4 di cm più grande dell’altra… no ma poi non mi piace la tonalità…ma quello è il tessuto che cangia o è sporca? senta ma un tessuto un po’ più corposo? Scusi, ma questa è veramente bruttina…ma se invece di magliette vedessimo delle camicie???????”

Le mamme “svuota negozio (senza commessa)”: Anche loro possono essere la gioia o l’incubo delle commesse, ma questa volta solo per come lasciano il negozio: ci sono quelle che cercano le taglie, guardano e rimettono tutto in ordine e quelle che sembra stiano facendo il gioco della bandierina con ogni capo che maltrattano ad ogni manipolazione. in ogni caso, in testa hanno una check list di quello che serve. Con lo sguardo di ghiaccio, guardano, valutano, scelgono e  vanno alla cassa; con i soldi contati persino di centesimi.

Le mamme “apparentemente organizzate, ma in realtà cazzare”: Io. Ogni volta io. Per sempre io. Io che provo ai bimbi le cose dell’anno passato per vedere quelle che vanno o non vanno più di taglia. Io, che faccio il foglietto con le cose da comprare. Io, che fisso sull’agenda il giorno in cui andare in quel negozio preciso per comprare quelle cose precise, spendendo quella cifra precisa. Io quando alla fine faccio un conto mentale della spesa mi sento una Dea perché ho preso tanto e speso poco. Io, che torno alla macchina cantando e ballando perché sono il genio degli acquisti per i bambini-ma chi mi frega a me – yea so fare – yea faccio le tracce audio alla mia amica, gasata come se avessi risolto il Cubo di Rubik in sette secondi. Io che quando arrivo a casa  e tiro fuori le cose dai sacchetti per bearmi della mia bravura, mi accorgo che mi manca metà delle cose che avevo creduto di comprare. Io che spero che siano rimaste alla cassa (pagate). Io che mi accorgo con angoscia che sullo scontrino non compaiono. Io che devo tornare al negozio e vergognarmi come una ladra, perché scegliendo un vestito, avevo appoggiato circa 5 completini su una mensola e devo riportare delle cose per non spendere un botto e prendere quel mucchietto famoso; perché sennò sono fornitissima per luglio, ma non ho niente per maggio. Io, che torno a casa mogia mogia come un canino della Carica dei 101 nella neve, dubitando della mia intelligenza.

E niente. E’ quello che mi è successo ieri.

Ditemi che anche voi a volte fate delle cavolate e non siete tutte macchine da acquisti. E se necessario, mentite. Vi prego.

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: mamma_bradipa Canale Youtube

 

0 comments

Melassa, Ortica e le altre Me

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria

L’altro giorno mi è capitato che mi chiedessero di descrivermi.

Dopo alcuni istanti di riflessione, ho snocciolato due o tre frasi generiche e me la son cavata, ma la sera, mentre mi lavavo la faccia, mi sono resa conto che se vogliono che mi descriva, devono specificare da quale Me vogliono ricevere informazioni.

No so se capiti anche a voi, ma io sono FORTEMENTE  influenzata dagli ormoni. E la stessa esperienza, visione di film, opinione –  cambia nettamente se mi trovo in una fase o nell’altra.

emozioni

Ammettiamo per esempio che i bambini si ammalino; non che in certi giorni impazzi di gioia, ma sicuramente, sarebbe bene per tutti che accadesse quando sono Arianna.

Arianna è la me attiva, creativa e propositiva, che alberga in me per il minor numero di giorni  al mese (ovviamente). Lei è quella che mi fa scrivere molto, soprattutto cose ironiche e divertenti; quella che programma le faccende/commissioni da fare nella giornata sui Post It; che se piove ok, facciamo qualcosa di divertente o utile in casa, se c’è il sole è subito estate e se i bambini sono malati, si mette la tenuta da guerra e fa fuggire ogni batterio in 24-36 ore!

Arianna lascia il posto ad Ortica. Ortica rischia la rissa. Vomita tutte le cose che fanno imbestialire le altre quattro personalità per tutto il resto del mese; è arguta, furba, pungente; ma anche pesante, complottista e rimuginante. Se avete litigato con Me, ero di sicuro in questa fase. Se mi viene in mente qualche articolo, mi forzo e non accendo il pc. Meglio.
Ovvio che se si sono ammalati i bambini è colpa di qualcuno che ha attaccato loro qualche virus. Odio.

Per fortuna poi riprende le redini Giulia, che abbozza, pensa positivo, cerca conforto e lo offre e si sente felice e soddisfatta. Il suo forte è il bicchiere mezzo pieno: dopo tutto, meglio tosse e raffreddore che il virus gastrointestinale! Ma tutta questa positività aumenta in modo esponenziale gli zuccheri nel sangue e così, una bella mattina si sveglia Melassa.

Melassa è la sedicenne che alberga in Me. Che vede tutto in buona fede, che è romantica, infantile, ingenua. Che può godersi i suoi bambini che non vanno a scuola, Melassa può soffiare i loro nasini prima che siano grandi, Melassa passa le ore a guardarli e la sera Melassa piange persino alla pubblicità sulla stitichezza. Melassa è l’autrice di tutti gli articoli mielosi-teneroni-coccolosi.

Ma poi, come tutte le cose belle e romantiche, finiscono (oddio questa cosa quale me la sta pensando???) e arriva Lacrima, la più indesiderata. Lei si sente inetta, inutile, insoddisfatta, fallita, una madre inabile che ha fatto ammalare i bambini come una totale deficiente, una moglie pessima, una di quelle trasparenti che si ricordano solo quando si muoiono con “Era una brava ragazza”. Figuriamoci se Lacrima scrive. Non sa scrivere, non ha niente di interessante da dire, chiudiamo il blog e ciao.

Per fortuna, ho una buona dose di razionalità dalla mia parte e quindi mi sono organizzata nel cercare di tirare fuori il meglio di ME in ogni giorno del mese e così riesco quasi sempre a mantenere un comportamento adeguato anziché oscillare tra abbracci e vaffanculo. E per questo motivo, non avete mai letto niente di Ortica e Lacrima.

Ma se avete voglia di piangere o di crogiolarvi sull’inutilità della vita, mandatemi un messaggio ed un argomento, sarete accontentate nel più incazzoso e deprimente modo.

 

E a voi capita? Ditemi che non sono sola!!!

Se l’articolo ti è piaciuto, fammi sapere se ci sono argomenti che vorresti che trattassi e seguimi sui social!
Pagina Facebook Profilo Instagram: mamma_bradipa Canale Youtube

0 comments