Le mamme possono essere divise in due schieramenti:
- Quelle che lavorano
- Quelle che “non lavorano”
Due mondi così diversi eppure inconsapevolmente così vicini.
Le mamme che lavorano invidiamo quelle che “non lavorano” perché dal loro punto di vista le ultime hanno un sacco di tempo libero.
Ma io vi garantisco che non è così, perché se “Non lavori” tutti quelli che ti circondano si aspettano che ti occupi tu di tutte le incombenze.Se tu non lavori i compiti di casa non vengono ripartiti equamente, quindi il tempo libero non c’è.
Normalmente poi una mamma che “non lavora” ha anche a casa un bambino sotto i 3 anni, perché se “Non lavora ” e si azzarda a portalo al nido le critiche raggiungono livelli esponenziali.
Se “non lavori” passerai molto tempo in casa coi bambini, quindi la casa sarà da pulire molto più spesso. E non perché una sia maniaca delle pulizie.
Se “non lavori” quello che fai, lo fai sempre. Non esiste momento di stacco.
Non c’è venerdì sera in attesa del lunedì.
Le giornate sono tutte uguali.
Le chiacchiere con persone che non siano bambini o mamme quasi a zero.
Le mamme che “non lavorano” quindi invidiano quelle che lo fanno, perché hanno la possibilità di staccare dal ruolo esclusivo di mamme, ed affermarsi come donne indipendenti. A partire dallo stipendio.
Ma non capiscono che quando lavori, se sei mamma, la testa è sempre col tuo bambino, specie se piccolissimo è stato lasciato alle cure di un’altra persona.
Il pensiero è sempre a lì, insieme al dispiace per non esserci sempre all’uscita da scuola, e magari al dover mancare alla recita scolastica.
Il lavoro, in realtà, permette di staccare solo materialmente dal ruolo di mamma.
Se lavori la giornata è una corsa ad ostacoli nell’impresa di incastrare tutti gli impegni lavorativi e familiari.
La verità è che una donna qualsiasi cosa faccia difficilmente si sentirà del tutto serena. Vuoi perché non può contribuire al bilancio familiare, vuoi perché sta perdendo molti (a suo avviso sempre troppi) momenti di crescita del proprio bambino.
E allora si tende a guardare troppo quello che fanno le altre mamme e giudicarle.
Ma la battaglia non va fatta tra mamme. La battaglia va fatta con se stesse.
L’equilibrio casa, famiglia, lavoro è un equilibrio estremamente delicato e il baricentro non è uguale per tutte. C’è chi si sentirà più appagata lavorando e chi invece crescendosi i propri bambini.
E magari coinvolgendo di più i papà lasciandosi alle spalle, con decisione, il retaggio storico della mamma che deve fare tutto .
Perché siamo tutte mamme e non siamo onnipotenti anche se ci piacerebbe molto esserlo.
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