A tutte le mamme che ci sono sempre
A tutte le mamme che ci sono sempre.
Sei una brava mamma anche quando pensi di non fare abbastanza.
Sei una brava mamma anche quando arrivi in ritardo.
Tutte le mamme sono mammansie
A tutte le mamme che ci sono sempre.
Sei una brava mamma anche quando pensi di non fare abbastanza.
Sei una brava mamma anche quando arrivi in ritardo.
La violenza non è solo fisica.
Ci sono tanti tipo di violenza che vengono troppo spesso sottovalutati perché non si tratta di violenza fisica.
C’è la violenza verbale, gli insulti e le offese.
C’è la violenza psicologica. Lo sminuire una persona e farle credere di essere sempre quella inutile e sbagliata
Il sovraccarico fisico e mentale delle mamme oggi.
Perché troppo spesso noi donne e mamme di oggi tra lavoro, figli e famiglia mettiamo da parte noi stesse e non ci prendiamo cura di noi.
Ed è colpa nostra, o almeno nel mio caso è colpa mia. Perché voglio che tutto sia fatto a modo mio e come dico io. E si lo ammetto ho anche troppe manie di controllo.
E cosi tre settimane fa mi sono presa l’influenza. Ma siccome non posso delegare la gestione di casa e famiglia e ho continuato come se nulla fosse. Non una giornata di riposo. Prendevo ogni 8 ore la medicina per far scendere la febbre.
E via fuori casa, a portare i bambini a riprenderli.
A pulire, cucinare e gestire la mia vita complicata con tutti gli impegni annessi.
Poi quando credevo di essere guarita si è ammalato Enea, ha avuto una gastroenetrite cosi forte da aver bisogno di flebo e due giorni di ricovero.
A me è tornata la febbre e la tosse e ho continuato a fare come nulla fosse anche se sapevo che avevo un inizio di polmonite.
Poi Enea è tornato a casa e quella domenica mi sono trovata a casa da sola con lui e il piccolo.
All’improvviso mi sono sentita mancare, mi sentivo mancare ma non perdevo conoscenza. Ho creduto di morire e il panico cresceva pensando che ero in casa da sola con due bambini di cui uno di 2 anni.
E stato l’attacco di panico più forte della mia vita.
Nato da un mix di stanchezza, polmonite e limite raggiunto.
Nelle ore di attesa in pronto soccorso per i dovuti accertamenti ho ripensato a tutto lo stress delle ultime settimane.
Non mi sono concessa una giornata di pausa. Nonostante stessi male fisicamente. Sono andata dritta credendo che senza di me sarebbe crollato il mondo.
E non me la sono concessa anche perché intorno a me nessuno è venuto a dirmi di fermarmi. Nessuno ha pensato di fare le mie veci al 100 per cento.
Perché noi mamme spesso facciamo troppo, e lo facciamo con tanta dedizione che viene sottovalutato e soprattutto dato per scontato.
Tanto c’è lei, tanto ci pensa lei.
E si noi ci siamo e ci pensiamo noi, ma siamo umane e a forza di dare prima o poi crolliamo.
L’ho già scritto tante volte. E tutto impostato male. Dalle donne si pretende che siano lavoratrici presenti efficienti.
Madri impeccabili e omnipresenti.
Donne di casa.
Troppe cose, troppi ruoli.
Nella maggior parte dei casi siamo lontani anni luce da una vera emancipazione femminile.
Ed è colpa nostra che crediamo di doverlo fare senza lamentarci.
Ve l’ho gia detto no che Perché i figli alla fine sono sempre delle mamme.
Finche non crollano come è successo a me.
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dit: a Natale facciamo finta di essere tutti più buoni ma siamo cattivi come sempre.
Vi aspetto al varco voi sostenitori delle famiglie alla pari in tutto e per tutto. Perché a parole sono tutti buoni ma alla fine girando e voltando i figli sono delle mamme.
Ultimi due mesi di scuola e poi inizia il salto ad ostacoli.
E torna l’estate.
Stagione bellissima.
Si per chi non ha figli oppure ha figli e non lavora. Per chi può trasferirsi al male o in montagna.
Perché il trittico estate-figli-lavoro è l’incubo di ogni famiglia di lavoratori.
Nessuno ha diritto a tre mesi di ferie l’anno. Eppure per tre mesi di fila tutti i servizi gratuiti di sostegno alle famiglie sono sospesi.
Ad eccezione, of course, di quelli a pagamento che sono più attivi e costosi che mai. Già pronti a partire a suon di centinaia di euro a settimana a figlio.
Con i prezzi che ho visto quest’anno per i centri estivi quello che guadagno in un mese non basta a coprirne i costi.
Eh ma fai i figli poi li parcheggi. Eh certo e chi li mantiene se no?
Posso portare i bambini a lavoro? Certo che no.
Le scuole sono chiuse. E mi sembra giusto che le scuole siano chiuse, ma è possibile che non si riesca ad organizzare qualcosa di gratuito come la scuola e che la sostituisca?
Non mi resta che lavorare e dare fondo ai miei risparmi per i mesi estivi esclusivamente per poter lavorare ancora in inverno!
FAVOLOSO
Eppure non sono sola.
Forse sarebbe il caso di fare una rivoluzione? Ma non succederà mai perché alla fine in un qualche modo tra salti mortali, rinunce e sudate non dovute solo al caldo l’estate passa.
Ma che agonia.
Tre mesi su 12 sono un quarto, Un quarto di anno passato ad arrancare per sopravvivere per avere voluto dei figli nonostante la necessità di lavorare per campare.
E allora penso che l’italia sia un paese per ricchi o privilegiati. In cui le persone normali fanno sempre più fatica a tirare avanti in un qualche modo.
E alla fine ogni anno mi trovo a scrivere le stesse cose a conferma che non cambia mai nulla e anche se i figli crescono il problema permane.
Un minuto di silenzio per tutte le famiglie in agonia.
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E ve lo sottoscrivo con cognizione di causa. E care mamme se a casa vostra non è cosi baciatevi i gomiti e baciateveli tanto perché siete l’eccezione. La regola è che tanto alla fine a pagare il conto della gestione dei figli sono sempre e solo le mamme.
E a te cara figlia oggi voglio ricordare che noi donne siamo molto più forti degli uomini. Non lo siamo fisicamente ma lo siamo nel cuore, e nella resilienza.
Quanto è diventato insostenibile essere genitori e lavoratori nel 2022.
La parola che meglio descrive il mio sentimento in questo inizio 2022 è ANGOSCIA.
Angoscia per il futuro mio e dei miei figli.
Inizia l’anno nuovo, ancora una volta con l’incertezza sulla riapertura delle scuole. Decreti in stand by e persone che non sanno cosa sarò del loro domani.
Non sanno se avranno ancora un lavoro, se saranno in grado di pagare l’affitto, il mutuo, le spese.
Se i bambini torneranno a scuola o se di nuovo si ripresenterà l’incubo ricorrente degli ultimi tre anni: LA DAD.
Non sanno se avranno ancora qualche diritto, gli stessi diritti che fino a due anni fa davamo per scontati.
Ho ritrovato una foto di due anni fa. Ero a sciare e ridevo. I bambini giocavano con la neve e non potevamo nemmeno lontanamente immaginare l’incubo in cui saremmo sprofondati da li a poche settimane.
E non è solo il virus la questione. La questione è rendersi conto che l’emergenza ormai non è più sanitaria ma esclusivamente politica.
Mentre poche persone dal loro posto di privilegio da un giorno all’altro tolgono diritti ad una fascia di popolazione senza più passare per un parlamento eletto dai cittadini.
E mentre la maggior parte della popolazione è anestetizzata e accetta a testa bassa ogni tipo di sopruso perché c’è il virus.
Siamo tutti d’accordo. C’è un virus, che è presente come altri milioni di virus.
C’è un virus che ha ucciso delle persone. Corretto, ma il problema di tante morti è ormai assodato sia stato dovuto a terapie sbagliate perché appunto il virus era nuovo.
Anche se vale sempre la pena ricordare che anche l’influenza stagionale ogni anno ha causato polmoniti e decessi senza bisogno di dover chiudere in casa milioni di persone.
Ormai ci sono anche i vaccini che la maggior parte della popolazione si è fatta somministrare.
Vaccini che all’inizio dovevano proteggere dall’infezione, ora pare proteggano dai sintomi più gravi ma non fermino contagi e trasmissioni. E questo lo capirebbe anche un bambino. Se solo il 10% della popolazione non è vaccinata come mai oggi 4 gennaio i contagiati sono almeno al 22% della popolazione?
Comunque ormai ci sono le cure. Il virus è mutato in forma lieve.
E allora perché devo ancora sentire parlare di didattica a distanza??
Perché devo sentire parlare di esclusione lavorativa per chi non ha il vaccino se il 90% si è vaccinato?
Perché solo in Italia sta accadendo questo, mentre nel resto del mondo non si parla nemmeno lontanamente di green pas sul lavoro?
Perché tutto questo non provoca in voi adulti pensanti sdegno?
Sdegno per la vita che ci stanno togliendo. Certo siamo vivi ma abbiamo solo incertezze riguardo il futuro.
Ad oggi il nostro diritto di vivere in società è proporzionale al numero di dosi di vaccino che ci siamo iniettati.
E siamo tutti consapevoli che se nessuno alzerà la testa le dosi daranno fisse. Conditio sine qua non potremo avere diritto ad una vita, al lavoro e al benessere dei nostri figli.
In quella foto di due anni fa non potevo nemmeno immaginare quanto il mio essere madre, che già era complicato di per se, sarebbe diventato un ruolo al limite dell’immaginario.
Quanta angoscia avrei dovuto metabolizzare nel profondo del mio animo per mostrare loro un sorriso di circostanza.
Perché per i bambini il mondo è bello nonostante tutto. E dobbiamo continuare a farglielo credere.
E sta a noi grandi fare di tutto per restituire loro il mondo che ci è stato portato via a suon di decreti e stati di emergenza senza fine.
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Scrivo questo post di getto e lo scrivo soprattutto per quelle donne che stanno per diventare madri per la prima volta.
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