Tag: gravidanza

Lista nascita cosa farsi regalare

Lista nascita cosa farsi regalare

Quando aspettavo Carlotta essendo alla prima esperienza per creare la sua lista nascita mi sono dovuta appoggiare al negozio. Forse se avessi letto qualcosa prima sarei andata a fare la lista nascita più preparata e informata.

Ecco allora qualche spunto per la vostra lista nascita!

Qualche punto per idee regalo.

La leggerezza del terzo figlio

La leggerezza del terzo figlio

Il terzo figlio è come una pedalata in aperta campagna, con l’aria fresca della primavera che ti scompiglia i capelli e i polmoni che si riempiono di ossigeno.

Una mamma non si misura dal parto

Una mamma non si misura dal parto

Una mamma non si misura dal parto

Scrivo questo post di getto e lo scrivo soprattutto per quelle donne che stanno per diventare madri per la prima volta.

Quelle che inesperte navigano sui forum delle mammine perfette. Che sono circondate da donne che sembrano mamme perfette.

Che già in gravidanza sono bombardate dall’ideale di mamma impeccabile.

Che partorisce naturale of course, allatta all’infinito, certamente. Che prepara torte e biscotti.

Che non dimentica un impegno e ai 6 mesi spaccati rientra al lavoro.

Tutto sempre col sorriso.

Dell’argomento lavoro ne ho parlato già tanto nel mio blog.

Sul rientro al lavoro, sulle mamme che a lavoro non tornano, e su quelle che lavorano subito.

Ma la prima cosa che dovrà affrontare una futura mamma è il parto.

Ci fanno credere che se non partoriamo in maniera naturale siamo delle smidollate che hanno scelto una scorciatoia.

Che i bambini nati col cesraeo sono bambini sfortunati.

Che abbiamo perso un momento unico e irripetibile.

E io in prima persona, quando ho partorito la mia figlia con un cesareo d’urgenza mi sono sentita una mamma di merda esattamente tre secondi dopo aver sentito il suo primo vagito. La mia vita da mamma insomma è cominciata non male, malissimo.

E questa cosa non l’ho elaborata finché incinta del secondo figlio ho cercato di avere un vbac ovvero un parto naturale dopo un cesareo.

Tentativo che è ovviamente finito in cesareo d’urgenza facendomi sentore male e in colpa verso mio figlio per mesi e mesi.

Convinta e straconvinta che aver perso l’attimo in cui loro sono venuti alla luce fosse stata una perdita irrimediabile.

Poi loro sono cresciuti e ho capito.

Ho capito che niente è irrimediabile e che nella vita di un figlio e di una madre i momenti unici e irripetibili sono infiniti, tanto che è normale perderne qualcuno.

Che non è come partorisci o come allatti che fa te una brava madre.

Ma lo fa come ci sei. Al loro fianco in ogni momento della vita.

Quando devi prendere decisioni difficili e devi lottare per loro e per il loro bene.

E come gli prepari la merenda ogni mattina, e come gli rimbocchi le coperte ogni sera.

Come li abbracci quando ne hanno bisogno e come stai a distanza quando hanno bisogno di stare da soli (perché si crescono fino a chiedere di non stare a contatto con noi).

Ho capito che il parto è una cosa infinitesimale rispetto a tutto quello che arriva dopo.

E che una brava è semplicemente una mamma che è presente. In tutti i modi in cui sa esserlo.

Quindi mamme al primo figlio non andate in crisi per parto e allattamento.

Dopo c’è molto molto di più!

Per inciso anche al terzo figlio sono finita in cesareo d’urgenza e sapete cosa ho pensato questa volta?

“Sti cazzi!”

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Il terzo figlio viene su da solo… o quasi

Il terzo figlio viene su da solo… o quasi

Il terzo figlio viene su da solo… o quasi.

Quando ho saputo di aspettare il terzo il panico ha preso il sopravvento in me.

Un po’ per la situazione complicata, un po’ perché mi chiedevo come avrei fatto a gestire 3 bambini di cui un neonato.

Tutta la gravidanza ci ho scherzato tu dicendo che sarei finita in clinica psichiatrica nel giro di pochi giorni. E mentre fuori ridevo dentro di me di fatto piangevo.

Le ultime settimane di gravidanza sono state le più pesanti. Ero terrorizzata dall’idea di entrare in travaglio in un momento in cui ero sola con gli altri due figli e pregavo che il tutto partisse nel week end in cui eravamo tutti a casa.

Avevo allertato il mondo nel caso in cui fossi dovuta correre in ospedale e i miei figli erano a scuola cercando qualcuno che in caso di emergenza me li portasse a casa.

Noi mamme cesareo non siamo meno mamme di te

Noi mamme cesareo non siamo meno mamme di te

Noi mamme cesareo non siamo meno mamme di te.

Ho una terza cicatrice sulla pancia. Che è stata più dolorosa sia fisicamente che psicologicamente da digerire.

E che non ho ancora digerito del tutto.

Ci vorrà del tempo e del lavoro su me stessa.

Anche stavolta ho tentato un parto naturale nonostante i due pregressi cesarei.  In ospedale ero semplicemente la precesarizzata che non si voleva arrendere ad un corpo incapace di partorire.

Diventare mamme ai tempi del covid

Diventare mamme ai tempi del covid

Diventare mamme ai tempi del covid.

Ho fatto il test di gravidanza il 14 febbraio 2020. Nell’aria si sentiva lontanamente puzza di virus cinese ma niente faceva presagire quello che stava per accadere.

Quella mattina mai avrei immaginato che stavo per vivere una gravidanza totalmente diversa dalle altre due.

Oggi posso dirvi che le mamme e i neonati 2020 hanno la scorza davvero dura.

Le prime visite le ho fatte in piena pandemia.

Entrare all’ospedale per le analisi del sangue significava essere accolti da persone bardate che prima di farti passare di cospargevano di disinfettante.

Ho l’odore di disinfettante ancora nelle narici.

Alle visite di controllo presso la ginecologa il futuro papà è potuto entrare solo all’ultima, a settembre.

Per farmi pesare meno la cosa la ginecologa mi permetteva di fare il video dell’ecografia e glielo facevo vedere in diretta mentre lui silenzioso aspettava in macchina. E non era facile per entrambi perché questi sono i momenti da condividere nella vita di coppia. E alle mamme 2020 tutto questo è stato negato.

Diventare mamme ai tempi del covid

Molte mamme 2020 hanno partorito da sole. E solo una mamma che ha già partorito può capire quanto può essere difficile e straziante passare quei momenti di dolore sudore e lacrime senza una persona al proprio fianco.

Quelle che non hanno partorito da sole si sono trovate in degenza da sole. Con punti di sutura e dolori senza l’aiuto del proprio partner, anche lui privato delle prime ore di vita del proprio bambino.

Io ho scelto di partorire in una grande struttura e la mia fortuna è stata che in quei giorni non c’era ancora l’impennata dei casi covid, così lui ha potuto essere al mio fianco sia durante il parto che in degenza.

E non so come avrei fatto senza di lui.

Ma visto l’aumento dei casi nei giorni precedenti ho davvero temuto che non lo facessero entrare.

I papà 2020 sono eroi silenziosi. Che hanno aspettato ore e ore chiusi in macchina o lungo corridoi fuori dai reparti con la speranza di poter entrare almeno qualche minuto.

Il magico percorso della gravidanza nel 2020 è stato come una corsa ad ostacoli. Tra visite e speranze di tornare a quella banale normalità dove una mamma e un papà si tengono per mano nel lungo viaggio verso la nascita del proprio bambino.

Nel 2020 hanno camminato fianco a fianco separati da un plexiglass.

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Un lungo viaggio di quaranta settimane

Un lungo viaggio di quaranta settimane

E così anche stavolta la fine viaggio si avvicina.

E stato un viaggio intenso, potente, altalenante. Abbiamo affrontato decisioni difficili e momenti più o meno felici.

La notte dormo male e mi chiedo cosa proverò quando vedrò il tuo viso. Lo stesso viso che stavo decidendo di non vedere.

Quando sentirò il tuo pianto. Quel pianto che mi spaventava solo l’idea.

Ci vuole coraggio per portare avanti una gravidanza. Ma ce ne vuole molto di più per interromperla. Oppure è il contrario.

Io so solo che ho avuto tanta paura quando quel test si è colorato. Che avrei tanto voluto non fosse vero. Ma poi dopo aver sentito il tuo cuoricino per la prima volta non ho potuto fare altro che accettarti.

Le difficoltà della futura mamma

Le difficoltà della futura mamma

Le difficoltà della futura mamma.

Vista da fuori la gravidanza sembra una passeggiata.

In realtà le cose stanno molto diversamente.

Il pancione non è facile da portare, il corpo è appesantito e tutti i movimenti ne risentono irrimediabilmente.

Tutti i movimenti sono rallentati e difficoltosi anche per la mamma più sprint.

La gravidanza NON è un momento felice per tutte

La gravidanza NON è un momento felice per tutte

La gravidanza NON è un momento felice per tutte.

Per molte lo è grazie al cielo.

Poi ci sono quelle per cui non lo è.

Ci sono donne che hanno problemi di salute e passano ogni singolo giorno della propria gravidanza a sperare che non sia l’ultimo.

Che non sia l’ultimo di un illusione.

Di una cosa felice, che avrebbe dovuto essere felice ed invece è solo una fila di pensieri, ansie paure che sussistono giorno per giorno.

Ci sono donne che passano l’intera gravidanza a letto, pregando e isolandosi dal mondo.

La gravidanza NON è un momento felice per tutte

La cui angoscia nessuno può comprendere fino in fondo tranne loro. Perché se la gravidanza in linea di massima non è una malattia per loro è come se lo fosse.

Poi ci sono le ragazze madri.

Quelle che agli occhi degli altri sono state tanto stupide da farsi mettere incinte dall’uomo sbagliato. Quello che si è dato alla macchia e pensa ai fatti suoi.

Quelle che la pancia che cresce è una vergogna. Da nascondere il più possibile.

Quelle che le visite le fanno da sole. In silenzio. Accompagnate dal rumore dei propri pensieri e dal senso di vergogna.

Che sanno che sarebbe un momento felice se non avessero sbagliato partner.

Se non fosse successo in quel momento.

Quelle a cui dicono che il bambino sarà la loro grande riscossa, ma al momento quella pancia è solo la dimostrazione e inequivocabile visibile dei propri errori.

Quelle che foto ricordo non ne vogliono, perché non vogliono ricordare il tormento e l’angoscia di quei mesi.

Vissuti tra vergogna e nascondigli.

Quella pancia che non doveva esserci e per cui il mondo si permette di giudicare.

Perché ci sono i contraccettivi, e come è mai possibile, pensa che donna stupida.

Ma come si fa a farsi mettere incinta nella sua situazione?

Poi ci sono le situazioni quelle sbagliate. Si parla tanto delle famiglie allargate che sono una realtà, ma solo chi le vive sa quanto siano situazioni difficili, complicate e dolorose. Quando ci sono di mezzo figli che fanno di tutto per rovinare le cose, perché i figli più crescono e più sono egoisti.

Dove ci sono di mezzo ex che ti vorrebbero al manicomio piuttosto che felice e fanno di tutto per mandartici.

Quindi no, la gravidanza non è un momento felice per tutte. E questo bisognava pur dirlo in un mondo social che vede sfoggiare solo pancioni al settimo cielo.

E se la vostra è una gravidanza felice arrivata al momento giusto e col partner giusto non smettete mai di ritenervi fortunate.

Perché lo siete e anche tanto.

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1, 2, 3 faccio i figli che pare a me

1, 2, 3 faccio i figli che pare a me

1, 2, 3 faccio i figli che pare a me.

Il che potrebbe anche significare che di figli non ne voglio nemmeno uno.

Non c’è legge che dica che perché dotata utero sia costretta a procreare.

E nemmeno una che sancisca il numero di figli che devo mettere al mondo.