Una mamma non si misura dal parto
Scrivo questo post di getto e lo scrivo soprattutto per quelle donne che stanno per diventare madri per la prima volta.
Quelle che inesperte navigano sui forum delle mammine perfette. Che sono circondate da donne che sembrano mamme perfette.
Che già in gravidanza sono bombardate dall’ideale di mamma impeccabile.
Che partorisce naturale of course, allatta all’infinito, certamente. Che prepara torte e biscotti.
Che non dimentica un impegno e ai 6 mesi spaccati rientra al lavoro.
Tutto sempre col sorriso.
Dell’argomento lavoro ne ho parlato già tanto nel mio blog.
Sul rientro al lavoro, sulle mamme che a lavoro non tornano, e su quelle che lavorano subito.
Ma la prima cosa che dovrà affrontare una futura mamma è il parto.
Ci fanno credere che se non partoriamo in maniera naturale siamo delle smidollate che hanno scelto una scorciatoia.
Che i bambini nati col cesraeo sono bambini sfortunati.
Che abbiamo perso un momento unico e irripetibile.
E io in prima persona, quando ho partorito la mia figlia con un cesareo d’urgenza mi sono sentita una mamma di merda esattamente tre secondi dopo aver sentito il suo primo vagito. La mia vita da mamma insomma è cominciata non male, malissimo.
E questa cosa non l’ho elaborata finché incinta del secondo figlio ho cercato di avere un vbac ovvero un parto naturale dopo un cesareo.
Tentativo che è ovviamente finito in cesareo d’urgenza facendomi sentore male e in colpa verso mio figlio per mesi e mesi.
Convinta e straconvinta che aver perso l’attimo in cui loro sono venuti alla luce fosse stata una perdita irrimediabile.
Poi loro sono cresciuti e ho capito.
Ho capito che niente è irrimediabile e che nella vita di un figlio e di una madre i momenti unici e irripetibili sono infiniti, tanto che è normale perderne qualcuno.
Che non è come partorisci o come allatti che fa te una brava madre.
Ma lo fa come ci sei. Al loro fianco in ogni momento della vita.
Quando devi prendere decisioni difficili e devi lottare per loro e per il loro bene.
E come gli prepari la merenda ogni mattina, e come gli rimbocchi le coperte ogni sera.
Come li abbracci quando ne hanno bisogno e come stai a distanza quando hanno bisogno di stare da soli (perché si crescono fino a chiedere di non stare a contatto con noi).
Ho capito che il parto è una cosa infinitesimale rispetto a tutto quello che arriva dopo.
E che una brava è semplicemente una mamma che è presente. In tutti i modi in cui sa esserlo.
Quindi mamme al primo figlio non andate in crisi per parto e allattamento.
Dopo c’è molto molto di più!
Per inciso anche al terzo figlio sono finita in cesareo d’urgenza e sapete cosa ho pensato questa volta?
“Sti cazzi!”
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