Un lungo viaggio di quaranta settimane

Un lungo viaggio di quaranta settimane

Un lungo viaggio di quaranta settimane.

E così anche stavolta la fine viaggio si avvicina.

E stato un viaggio intenso, potente, altalenante. Abbiamo affrontato decisioni difficili e momenti più o meno felici.

La notte dormo male e mi chiedo cosa proverò quando vedrò il tuo viso. Lo stesso viso che stavo decidendo di non vedere.

Quando sentirò il tuo pianto. Quel pianto che mi spaventava solo l’idea.

Ci vuole coraggio per portare avanti una gravidanza non pianificata. Ma ce ne vuole molto di più per interromperla. Oppure è il contrario.

Un lungo viaggio di quaranta settimane

Io so solo che ho avuto tanta paura quando quel test si è colorato. Che avrei tanto voluto non fosse vero. Ma poi dopo aver sentito il tuo cuoricino per la prima volta non ho potuto fare altro che accettarti.

E accettare che la vita è imprevedibile e ti fa girare la testa proprio quando credi di aver trovato una sommaria stabilità emotiva.

Che ci vuole coraggio per accettare ed accogliere quello che la vita ti porge inaspettatamente.

Ma il coraggio alla fine premia sempre.

Non so se riuscirò mai ad appianare il senso di colpa per aver pensato di non tenerti, e forse per questo con te sarò ancora più mamma chioccia e non ti farò del bene.

Accolgo ogni piccola contrazione con serenità sapendo che il viaggio verso il nostro primo incontro è iniziato.

Non so immaginarti. Ma so che sei parte di me e amerò ogni piccola cosa di te, esattamente come faccio coi tuoi fratelli.

A proposito di loro sappi che sono qui e sono pronti ad accoglierti con una maturità che mai ti aspetteresti da bambini con genitori separati.

Ma i bambini sono puri e noi grandi abbiamo tanto da imparare da loro.

Il tuo arrivo mi ha costretta a guardarmi dentro, in un viaggio interiore dove finalmente ho guardato in faccia la me bambina. Quella insicura, indecisa, spaventata. Quella che temeva l’abbandono più di ogni altra cosa. E ho imparato ad accettare le cose che non posso cambiare senza arrabbiarmi. A non pensare troppo al domani ma a vivere nel presente che tempo di un soffio è già passato.

Ho imparato a vivere ogni momento giorno per giorno.

E sto cercando di imparare a non pianificare troppo, perché tanto qualsiasi cosa si pianifica poi succede sempre il contrario.

E ho capito che tu sei esattamente quello che doveva arrivare nella nostra vita.

Quando qualcuno mi chiede come farò, dico semplicemente che non lo so ma in un qualche modo farò.

Che mi prenderò cura di me e dei miei figli nel miglior modo possibile e sarò la madre migliore possibile con tutti i miei limiti.

Respiro gli ultimi giorni di gravidanza e di silenzio, quel silenzio che sarà colmato presto dalla tua voce.

Coccolo i tuoi fratelli consapevole che quando sarai qui le mie braccia diventeranno più lunghe per stringervi forte tutti e tre.

Se mi chiedono cosa avrei immaginato per il mio futuro non sarebbe stato questo.

Ma ora so che questo è il meglio che mi poteva succedere.

E adesso Tommasino fatti forza e spingi forte, c’è tanto amore fuori da questa pancia che ti aspetta.

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.