E così è arrivato anche il tuo primo ultimo giorno di scuola materna
E così è arrivato anche il tuo primo ultimo giorno di scuola materna.
Il tuo primo traguardo scolastico è già stato tagliato. Oggi.
E il tempo continua a volare, inesorabile.
Tutte le mamme sono mammansie
E così è arrivato anche il tuo primo ultimo giorno di scuola materna.
Il tuo primo traguardo scolastico è già stato tagliato. Oggi.
E il tempo continua a volare, inesorabile.
ettera alla ragazza che ero.
Oggi va così, fa troppo caldo per uscire e insieme a mia figlia ho iniziato a sfogliare vecchi album di foto.
Ho trovato un album che risale al 2005, una vacanza nel sud della Spagna in uno dei periodi più belli in assoluto della mia vita.
Metodi per favorire l’avvio del travaglio.
Ci sono passata con la prima figlia.
Quaranta settimane, poi quaranta più un giorno, due, tre e niente lei non ne voleva sapere di nascere.
E mentre io facevo avanti e indietro dall’ospedale scambiando ogni minimo dolorino per l’avvio del travaglio (povera illusa) nella chat del corso pre parto, una a una partorivano tutte tranne me.
Alla fine, quando anche le mie amiche ostetriche mi hanno bloccato il contatto Whatsapp, ho iniziato in maniera compulsiva a cercare metodi che favorissero l’avvio del travaglio di parto.
Ora non so se abbiano funzionato o meno, in fondo credo che la natura sia perfetta e i bambini nascano quando sono pronti ed è una cosa che sanno solo loro e va al di là della nostra sopportazione del pancione.
Ma tentar non nuoce, e quindi se siete scadute come yogurt ecco qualche rimedio che dovrebbe aiutare a far partire il travaglio:
Fare sesso. Questa è una tecnica scientificamente provata e che i vostri mariti apprezzeranno. Nello sperma maschile infatti sono presenti le prostaglandine, ormoni naturali che servono a far partire il travaglio, solo se esistono a livello del collo uterino e dell’utero le condizioni per recepire il messaggio portato dalle prostaglandine. Difatti uno dei metodi di induzione al parto è a base di prostaglandine però chimiche. Durante il rapporto sessuale si ha anche il rilascio dell‘ossitocina, l’ormone dell’amore e ormone che porta avanti il travaglio.
Camminare e fare le scale. Muoviti, muoviti muoviti, forse anche al bambinio verrà voglia di muoversi. Comunque il movimento, nella giusta misura, fa sempre bene alla mamma.
Tisane alla salvia. Non so bene il perchè ma dovrebbero favorire le contrazioni. In realtà da bere sono orribili!
Olio di ricino. L’olio di ricino va ad agire sull’intestino, questo potrebbe avere un riflesso anche sull’attività contrattile. Ma il rischio è di passare diverse ore al bagno senza ottenere l’avvio del parto. Io personalmente è un metodo che non ho avuto il coraggio di utilizzare.
Parlare al bambino.
Quello che io penso invece, è che affinchè il parto si avvii è fondamentale che la mamma sia serena.
Con la prima figlia, attendevo con troppa impazienza e non ero abbastanza tranquilla da permettere al mio corpo di partorire.
Con il secondo figlio, invece, ero molto più tranquilla, non avevo fretta che nascesse e anche durante le prime contrazioni ho mantenuto molta serenità.
Il ricordo più bello sono le risate mie e del non marito, abbracciati a ridere in quel corridoio di ospedale, mentre lui blaterava che poteva aspettare ancora un pò a nascere perchè quella data non gli piaceva!
Mi sono rilassata e ho riso così tanto che ho partorito alla velocità della luce!
Quindi sapete qual’è il metodo più valido secondo me per far partire il travaglio?
Le risate e l’amore!
Buon divertimento con il mio video:
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Non vedo l’ora di essere nonna per fare quello che mi pare.
Si l’ho detto. Non vedo l’ora di diventare nonna per poter viziare i miei nipoti senza essere additata come mamma diseducativa.
Ho iniziato contando i giorni.
Poi ho contato i minuti davanti a un test.
Ho contato il tempo che mancava al ritorno del tuo papà, per dirgli che tu stavi arrivando.
Ho contato le settimane che mancavano alle ecografie. Ho contati i battiti del tuo cuore.
Ho contato i kg presi.
10 cose che odio dell’estate da quando sono mamma
L’estate mi piace, abbastanza, insomma finché non fa davvero troppo caldo.
La mia soglia di tolleranza cala all’aumentare delle temperature, dell’afa e dell’umidità. Ed ecco le cose che regolarmente l’estate si porta dietro e io non sopporto.
Ma in fondo l’estate è bella no?
Ah dimenticavo la cosa che detesto di più: l’hashtag #lestateaddosso
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PRIMO FIGLIO
E così sei trepidante attesa della nascita del primo figlio. Il mondo freme insieme a te. Tu stesa sul divano ad ascoltare il tuo corpo cercando di percepire ogni piccolo dolore che possa far pensare all’inizio del travaglio, mentre il mondo intorno a te si mobilita e attende ansioso il grande giorno.
Le 10 differenze figlio maschio figlia femmina. Test di gravidanza: Lei: pochi giorni di ritardo e il test era già bello colorato, vivido, insomma non lasciava spazio ai dubbi; Lui: perché il test si colorasse bene ho dovuto aspettare di avere 20 giorni di ritardo. …
Da quando ho due figli passo le giornate a sedare risse!
“Fai due figli mi dicevano, falli vicini dicevano ancora.
Cresceranno insieme”
dicevano
Infatti ho fatto due figli, li ho fatti vicini, e stanno crescendo insieme. A suon di mazzate però.
All’inizio è stato tutto molto romantico. La nascita del fratellino, Carlotta che dolce e angelica coi suoi ricciolini biondi lo guardava e gli diceva: “Benvenuto fratellino!”.
Poi sono passati i giorni, ed osservando che il fratellino era solo un neonato che dormiva, mangiava, piangeva e faceva cacca, giustamente, Carlotta ha fatto questa osservazione:” Mamma ma il fratellino non parla, non cammina, insomma non serve a niente!”
E da quel giorno è guerra aperta.
La gelosia.
La ricerca di attenzione esclusiva.
Non è stato facile per lei, la reginetta della casa, accettare un’altra persona con cui condividere le attenzioni di mamma e papà.
Non è stato facile per lei vedere il fratellino crescere ed avvicinarsi ai suoi giochi. E a vederne alcuni distrutti.
Ormai hanno un età in cui potrebbero giocare insieme. Ma non lo fanno.
Litigano. Sempre e comunque.
Lei prende un giocattolo, lui piange perché lo vuole anche lui.
Lui prende un gioco, lei glielo strappa di mano. Lui piange. Strano vero?
Lei si mette sul divano, lui sale e le tira i capelli, allora lei lo spinge giù. Lui cade e piange.
Lei fa il bagnetto, anche lui vuole fare il bagnetto. Lei non lo vuole. Lui piange.
Lui gioca seduto per terra, lei si siede vicino. Lui le tira un giocattolo addosso. Lei piange e poi piange anche lui perché lei si vendica e se lui le ha tirato una macchinina lei gli lancia direttamente un camion. In testa.
E così dal mattino alla sera.
Da quando è nato lui, i momenti in cui sono andati d’amore e d’accordo per oltre due minuti si contano sulle dita di una mano. Monca.
Insomma fai due figli, falli vicini. Ci vuole coraggio. Oppure follia.Tanta follia.
Ma alla fine non me ne pento, perché spero che arriveranno giorni migliori.
O no???
EDIT: aggiornamento Maggio 2020. Non è cambiato nulla, litigano dal mattino alla sera.
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Essere genitori è come essere campioni olimpici di decathlon Il decathlon è una specialità sia maschile che femminile dell’atletica leggera, composta da dieci gare di diverse discipline. Fa parte delle prove multiple. Il decathlon si svolge in due giornate, con cinque gare per ciascuna giornata. …
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