Crostata della nonna ovvero crostata di pesche
Crostata della nonna ovvero crostata di pesche
Per la rubrica “in cucina con Mammansia” oggi vi propongo quella che a mio avviso è la torta più buona del mondo: la crostata della nonna.
Tutte le mamme sono mammansie
Crostata della nonna ovvero crostata di pesche
Per la rubrica “in cucina con Mammansia” oggi vi propongo quella che a mio avviso è la torta più buona del mondo: la crostata della nonna.
Attività durante le vacanze di Natale
Eccoci qui, arrivano le feste natalizie e giustamente anche le maestre hanno diritto a un periodo di riposo. Quindi scuole chiuse da fine Dicembre ai primi di Gennaio. Qualche idea su come passare queste giornate in famiglia.
L’esclusiva della mamma. La mia esperienza.
Di mamme si sa ce n’è una sola. E’ così quasi per tutti, anche se come ho già raccontato i papà hanno un ruolo importantissimo (https://blog.pianetamamma.it/mammansia/come-faremmo-senza-i-papa/).
Ma la mamma è unica e insostituibile specie i primi mesi di vita. La mamma è colei che ti capisce al volo. La mamma è dolcezza. E’ stata la prima a piangere di gioia davanti a un test postivo, a percepire i primi movimenti. La mamma è quella che ha trattenuto il fiato in quei pochi , ma per lei lunghissimi secondi, dal momento della nascita al primo pianto liberatorio. La mamma è la prima a nutrirti che sia al seno o al biberon.
La mamma, sopratutto i primi mesi ha l’esclusiva. L’odore, il tocco che cerca un neonato è quello della mamma.
Si anche i papà sono importantissimi, e ad un certo punto, almeno nel mio caso, sono anche preferiti alla mamma.
Ma non i primi mesi.
I primi mesi entrambi i miei figli hanno sempre e comunque preferito me con grande sofferenza del non-marito.
Un uomo, non vivendola in prima persona fa fatica a comprendere la gravidanza. Soprattutto all’inizio quando la pancia ancora non è evidente e l’unica cosa che la conferma è, prima un pezzetto di plastica con due righe, poi un ecografia da cui non si capisce molto.
Poi la pancia cresce, il bambino si muove, ma sistematicamente, col tocco del papà che vorrebbe sentire i movimenti si mette buono buono.
Il papà condivide il momento della nascita, ma , buon per lui, non i dolori e nemmeno il crollo ormonale post parto e stenta a capire la neo-mamma nelle sue crisi di pianto per cose che ritiene di poca importanza.
Il papà , in questo percorso è come uno spettatore che vorrebbe però salire sul palco.
Il non marito, dal momento della nascita ci ha provato a salire sul palco, ed è stato anche bravo nei suoi tentativi, ma non era facile interagire con un neonato che cercava disperatamente il contatto con la mamma.
Poi sono cresciuti e lui ha trovato la chiave giusta per conquistarli: IL GIOCO. Piano , piano ha scalato le vette del palcoscenico. Inutile che vi dica che ora il preferito di Tempestina è lui!
Comunque ecco a voi uno dei primi tentativi di avere una coccola da Tempestina come fosse un gioco.
Partiamo da un dato di fatto, una persona che soffre di ipocondria non vive, ma sopravvive. Non vive solo male, no, vive malissimo!
Con la gravidanza la cosa può peggiorare, il trambusto ormonale infatti non aiuta per niente.
Normalmente i giochi con papà sono i più divertenti ma allo stesso tempo i più pericolosi. Ecco a voi un esempio
Col senno di poi…. non sarei quella che sono adesso.
Quante volte vi capita di pensare “col senno di poi la tal cosa l’avrei fatta in maniera diversa, avrei risposto in altro modo, avrei fatto un’altra scelta?”.
Quante volte avete rimpianto certe decisioni prese nel passato coltivando l’assoluta certezza che se aveste scelto in altro modo ora sarebbe tutto migliore ?
Io tantissime volte, troppe pure per contarle.
Ogni giorno, in continuazione mi capita di fare una cosa, fare una scelta, anche banale, e pentirmene subito dopo.
Eppure mi rendo conto che se non avessi fatto le mie scelte, giuste e sbagliate che siano state, non sarei la persona che sono adesso.
Non vivrei la vita che vivo ora.
Penso che la vita sia un susseguirsi di bivi e strade e che mutano in base alle tue decisioni, anche le più banali, tipo vado a destra o sinistra.
Nella mia di vita c’è una concatenazione di eventi che mi hanno portato a conoscere il non marito, ed avere la nostra famiglia, se anche solo un piccolo incontro, una piccola virgola fosse stato diverso ora forse non ci sarebbero i miei figli, proprio così come sono loro.
Per questo articolo ho scelto l’immagine del giorno della mia laurea perché lo reputo un passaggio chiave della mia esistenza. Da quel giorno tante cose sono cambiate e da lì è iniziato una meraviglioso susseguirsi di eventi che mi hanno portato qui, adesso, nel modo in cui sono.
Sotto quella corona di allora c’erano tanti sogni, desideri e tanta voglia di fare. Qualcosa si è realizzato, qualcosa no, ma non importa.
Potrei girare il mondo, forse, e invece sono immersa nell’umidità della bassa modenese.
Avrei potuto essere tante cose, ma le mie scelte mi hanno portata qui e onestamente non vorrei essere da nessun ‘altra parte.
Col senno di poi, in fondo, non significa nulla. Perché in quel poi c’è l’esperienza maturata che mancava in quel momento preciso.
Siamo un continuo divenire, un mutamento irrefrenabile e meraviglioso.
Non bisogna mai, mai, mai voltarsi indietro e avere dei rimpianti o dei rimorsi perché tutto quello che è stato fa parte di noi e ci ha rese quelle che siamo adesso.
Siamo state bambine, ragazze, donne e adesso mamme. Le mamme che siamo nascono dalle bambine che eravamo con molta più esperienza.
Evviva le mamme e le donne che hanno imparato a non voltarsi indietro!
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Durante la gravidanza il corpo cambia, completamente. La pancia cresce, i lineamenti del viso si addolciscono, i capelli sono più folti e lucidi. La gravidanza ti fa bella, è vero, le mamme hanno una luce speciale negli occhi che le rende bellissime.
Mamma shopaholic versione natalizia.
I regali di Natale, quale migliore occasione per darsi allo shopping sfrenato? Se però siete delle shopaholic della mutua come me e non avete un budget illimitato questa occasione si può trasformare in un incubo.
Natale e malinconia.
Si avvicina il Natale e l’atmosfera di festa ci accompagnerà fino al 25 Dicembre.
Sarà un via vai alla ricerca del regalo giusto, della preparazione del cenone, del pranzo, le decorazioni e le luci. Poi arriverà il giorno di Natale e sarà tempo di resoconti.
Il giorno di Natale, dopo il pranzo la quiete, alle primo calare della notte nel silenzio del focolaio domestico.
Un altro anno è quasi passato.
Questo 2016 mi ha dato tanto e mi ha anche tolto tanto. E’ stato un anno di grandi cambiamenti sotto tutti i punti di vista, sopratutto interiormente.
Sarà il primo Natale senza la mia cara nonna, me ne sono resa conto ieri mentre facevo la lista dei regali da comprare, il suo nome non c’è più. Un senso di vuoto mi ha attanagliato il cuore, una nostalgia fortissima che avrà il suo picco il giorno di Natale quando non potrò consegnarle il mio regalo e lei non sarà li con noi a guardare estasiata i suoi nipoti.
E’ sempre stato difficile sceglierti il regalo nonna, cosa puoi regalare a una signora di 87 anni? Ma io so che per te l’unico regalo davvero importante era il tempo, da passare con noi e i tuoi adorati bis-nipoti.
Com’è normale che sia mi sento un po in colpa, nel correre frenetico delle mie giornate avrei potuto portarteli più spesso e adesso è troppo tardi per farlo.
Porto al collo la tua perlina che mi fa sentire un po meno lontana da te.
Sarebbe bello se il giorno di Natale potessi passarlo con noi ancora. Ma tu non puoi scendere dal cielo.
Quest’anno mi ha portato anche a scelte difficili e combattute. Essere mamma e donna pone inevitabilmente degli ostacoli da superare e strade da prendere, senza rammarico ma con tanta voglia di dimostrare di aver avuto ragione.
In quest’anno è nato anche il mio blog, il mio progetto personale a cui dedico ogni attimo possibile incastrandolo negli impegni dei figli.
Poi ci sono loro, i miei gioielli, loro che in un anno fanno progressi eccezionali, che cambiano radicalmente in pochi mesi.
Tempestina ha iniziato la scuola materna e ora non è più una mia esclusiva, devo dividerla con la scuola, i suoi impegni, ha i suoi spazi in cui io non posso entrare anche se vorrei tanto spiarla dalla finestra.
In un anno cambiano tante cose, il giorno di Natale faccio il resoconto, perché il tempo passa inesorabile e certe volte vorrei fermarlo.
Natale per me è fermarsi, guardarsi dentro e analizzare la propria vita. Il giorno di Natale è un punto di inizio e un punto di fine, uno stop forzato ma necessario.
Buon Natale!
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C’è un giorno, che mi ha cambiato la vita.
E’ stato il giorno in cui in quel test sono comparse due linee, una delle due era sfocata, ma c’era. Da li, non sarei stata più la stessa perchè avevo la certezza che dentro di me si stava compiendo un miracolo, il mio miracolo.
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