Month: Maggio 2017

Le tipologie di amici su Facebook

| Senza categoria, tipologie di mamme su facebook

Care Mamme,

Ci avete fatto caso, che uno stesso evento, comunicato su Facebook, cambia completamente a seconda del tipo di amici che lo scrivono? Un fatto di cronaca, di gossip, di vita di tutti i giorni. Prendiamo per esempio le condizioni meteo instabilissime di questo periodo:

Gli incazzati neri: Porca vacca anche oggi questo tempo mi prende per il culo, brutto stronzo.

I Mai una gioia: Cioè già mi vanno tutte storte, poi ci si mette anche il tempo!

I polemici: Piove, governo ladro!

Le vittime: Cioè tempo, ma perché proprio a me? Perché hai voluto farmi triste e piovere? Perché?

I Figli dei Fiori: anche se il tempo non è tanto bello, poteva andare peggio e venire un tornado! Domani sarà sicuramente migliore, pensiamo positivo, l’importante è volersi bene!

I Curioso di sapere a cosa mi riferisco eh?!: No cioè ma io dico, non se ne può più…

I Romantici: Avete visto le nuvole in cielo? Formano un disegno fantastico che mi fa esplodere il cuore!

E se invece del tempo, ci fossero mamme delle stesse tipologie, che parlano di figli????????? Ad esempio di quelli che non dormono bene di notte?

Le incazzate nere: Porca vacca anche stanotte non ha dormito, ma vaff.., sono uno zombie!

Le Mai una gioia: cioè se almeno mangiasse tutto, se almeno non fosse stitico, che amarezza…

Le polemiche: Cioè voi mamme che dormite otto ore di fila vi odio, non è giusto!

Le vittime: Cioè ma perché non MI dorme? Lo sapevo sono una cattiva madre non ci sono altre spiegazioni…

Le Figlie dei Fiori: anche se ho dormito solo tre ore, la vita è bella, vado fuori, raccolgo dei fiori e mi ricaricherò di sole!

Le curiosi di sapere a cosa mi riferisco eh?!: No guarda…non ne posso più…

Le romantiche: anche se non dormo, come sarà bello guardarlo lì accanto a me?

Io sono una romantica-figlia dei fiori! E voi?

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Che tipo di mamma sei al mare?

| mamme al mare, Senza categoria

Care Mamme,

sin da quando sono piccola, al mare, ho sempre amato sdraiarmi al sole e fare finta di dormire mentre ascoltavo le conversazioni delle persone sotto gli ombrelloni vicini. Si sa che basta un po’ di brezza per far percepire benissimo parole dette da lontano e se poi il discorso ha un po’ di enfasi ed il tono di voce di conseguenza è elevato, tatan!  Il gioco è fatto.

Negli anni, mi sono fatta una cultura soprattutto dei discorsi da mamme. E una volta che lo sono diventata anche io, ho potuto testare che le parole danno seguito a fatti e che i fatti sono sempre gli stessi per le stesse mamme. Così ho potuto creare le tipologie di mamme al mare:

Le istitutrici tedesche: le riconosci perché quando chiamano i loro bambini, un brivido ti scorre lungo la schiena e ti senti in colpa. Non sai per cosa, ma ti ci senti. Tutto avviene ad un orario prestabilito, senza sgarrare e tutto di conseguenza ha una durata ben precisa: l’esposizione al sole, il bagno, la merenda. Anche alle 18 di un pomeriggio di luglio con 40°, hanno sempre bambini puliti, profumati e pettinati. E con un libro in mano. Mah.

Le socievoli: soggiornano sulla riva. Se incroci il loro sguardo è finita. Minimo minimo ti invitano a fare l’aperitivo con marito e figli in quel locale carino carino. Roba che tu manco hai capito come si chiamano. Per loro sei semplicemente “ciao bella” anche se hai 83 anni e sei la bisnonna dell’amichetto che gioca con loro figlio.

Le tonte rilassate: pensano a voce alta e ridono tanto. Le noti sulla passerella perché ogni giorno dimenticano qualcosa: il cellulare, la crema, un figlio.

Le tonte stressate: anche loro pensano a voce alta, ma con voce terrorizzata e chiedendo aiuto agli sconosciuti che stanno prendendo il sole : “Scusi me lo può guardare un attimo Marietto che ho scordato Geltrudina alle cabine? Grazie eh!?” E mentre scappano via, dalla borsa cadono così tanti oggetti, che Pollicino in confronto è un dilettante.

Le Isteriche: urlano urlano e urlano. Anche se il loro piccino Igor è seduto lì accanto a loro e devono chiedergli che ore sono. Il rivenditore del “cocco bello, cocco fresco”, le invidia fortissimamente per la loro  resistenza. E tu a fine giornata, conosci tutti i nomi dei loro figli e pure degli amici. E pure delle mamme degli amici.

Le sdraioinglobate: le riconoscete perché non le avete mai viste in piedi. Perché anche se il loro pargoletto sta mangiando un chilo di sabbia o strappando ciocche di capelli all’amichetta, loro non si alzano e se sono all’ultimo lontanissimo ombrellone, diranno al figlio che lo vedono benissimo mentre fa il bagno. Le suole delle loro infradito sono intonse, tanto che vi siete fatte la fantasia che una gru le porti con la sdraio all’alba e le riporti a casa al tramonto.

Le organizzate: Hanno una borsa che Mary Poppins è una tipa con un buffo ombrello e una pochette. Se ci guardi dentro rischi di essere risucchiata in un’altra dimensione, ma se chiedi qualcosa, stai pur certa che ti sarà data. Dal mini set di cucito, alla tenda con mantovana (magari da rammendare!). Da medicinali per il mal di mare (casomai andasse in pedalò!!!) al mini metal detctor. E cibo, tanto cibo. Perfettamente impacchettato-conservato-refrigerato. Che potresti sopravvivere due mesi senza mai tornare a casa.

Conoscete qualche mamma così?

E altre categorie?

Dai che l’estate è quasi finita! Voi state attente, ci si risente alla fine di settembre!

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Gli amici si vedono nel momento del… Parto

| amici, parto, Senza categoria

Care Mamme,

avete dei dubbi su dei vostri amici? Partorite! E scoprirete se vi mettono in cima ai loro pensieri o solo sepolti tra cosa guardare in tv e come sgrassare il frigorifero.

I parametri da considerare sono tre:

  • I giorni in ospedale: avete amici che fino al giorno prima vi tartassavano di messaggi ogni 18 minuti e se non rispondevate subito chiamavano il PS per sapere se eravate lì? All’ospedale verranno sicuro! Certo! Ovvio! Matematico!!! Ennò! Matematico come 2+2=5! Provate a partorire in una stupenda giornata di sole estivo, magari di venerdì, e poi vedrete…nella vostra stanza ci sarà l’eco e le giustificazioni saranno esilaranti: orde di 23 parenti sconosciuti che sono venuti a vivere da loro proprio il giorno prima, eruzioni strane alla “non vorrei mai attaccare qualcosa al piccino”, amnesie improvvise sul luogo dell’ospedale, o sull’orario visite “siamo venuti a mezzanotte ma non ci hanno fatto entrare!”

 

  • Messaggi e telefonate nei giorni successivi: Ci sono quelli che invece vengono all’ospedale; portano i fiori, dicono cose carine e ciao. A casetta loro. Senza figli. Perché di poppanti non gliene frega una cippa e quindi voi che aspettate in gloria un segno di vita, mentre siete lì mezze assonnate, con le poppe al vento, gli ormoni impazziti e i capelli rasta, niente. Vi andrebbe bene il vecchio “squillo” fine anni ’90. Ma nulla. Silenzio stampa.

 

  • Supporto psicologico: Ci sono gli amici che vengono in ospedale, che ti chiamano pure una volta che sei tornata a casa, ma come ti scosti dal “Sì sì tutto benissimo”, senti il gelo. Se tu sbraiti che non dormi un tubo, che vorresti fare una doccia, che non avevi idea di quanta cacca sia capace di fare un neonato e che spesso piangi senza motivo e appunto scoppiate in un disperato “uahhhhhhhh!” dall’altra parte senti “ehm scusa….pronto? Non ti sento, pronto? phhhhhfhhhhhhchchh” e attaccano.

Allora care mamme e future mamme, visto che anche le non bradipe, appena partorito non è che sprizzano energia da tutti i pori, non perdete tempo con certe persone. Ovviamente non è che chi non viene in ospedale non è vostro amico (ma le scuse devono essere più che valide). Se però quando tornate a casa, nessuno vi caga e vi dà una mano, bé, io un momento di riflessione lo farei.

Perché gli amici veri lo sanno qual è il momento del bisogno.

Perché un’amica che ti ninna il pupo mentre tu fai una doccia di 17 secondi, farà diventare la vostra amicizia immortale. Roba che i patti di sangue in confronto, sono un “Hei ci si becca in giro”.

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La fine della scuola e le mamme lavoratrici

| fine della scuola, scuola, Senza categoria

Care mamme lavoratrici,

cosa succede dentro di voi quanto sentite le parole FINE DELLA SCUOLA?

Vi pietrificate all’istante come se Medusa vi guardasse improvvisamente negli occhi?

Per una decina di minuti sembrate appena uscite da una seduta di infiltrazioni di Botox?

Cominciate a tremare come se ci fossero -10°?

Sbiancate come se aveste visto un fantasma?

Tranquille, è tutto normale! Normale se per circa tre mesi,  giocherete a fare le equilibriste tra campi estivi, baby sitter, educatori, nonni e la vicina 96enne, e a fine serata sarete non solo esauste, ma anche sudate e puzzolenti!

Io, che ho sempre odiato la scuola (e mi sono laureata e specializzata – mah- ), quando si avvicina la fine dell’anno scolastico, sento esplodere dentro di me la gioia incontenibile di una dodicenne piena di tatuaggi temporanei di Non è la Rai, con i denti storti come se gliene avessero tirati una manciata in bocca e i capelli pieni di sole e di salmastro.

Ma parlo bene io, che abito al mare e che non lavoro. Sticazzi direte voi. Ed avete ragione.

Però vi penso e se non potrete esplodere di gioia, vorrei almeno farvi vedere il bicchiere mezzo pieno e farvi notare che ci sono degli aspetti positivi rispetto all’inverno:

  • Risparmierete 3648 mille mila euro di fazzoletti di carta e non dovrete dire in continuazione “soffiati il naso”, “Non tirare su col naso, soffialo!”, “Devi soffiarti il naso?”;
  • Non dovrete passare 3 ore a vestire/spogliare i bambini;
  • Insalata di riso, caprese, GELATO e via il pranzo è fatto;
  • Non occuperete i pomeriggi liberi a studiare le coltivazioni della Sicilia;
  • Uscirete di più la sera e quindi cucinerete/sporcherete/rassetterete meno;
  • Non avrete freddo quando uscirete dalla doccia;
  • E non vi si appanneranno gli occhiali (sempre che li portiate) quando entrerete nei locali riscaldati.

Ma soprattutto…

Non dovrete avere a che fare con il super mega gigante smaronamento dell’angoscia da avvicinamento della fase dei Regali di Natale!

Quindi daje che ce la farete! Calma e sangue freddo…anche con 40°.

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Quello che nessuno vi ha mai detto sulla prova costume

| prova costume, Senza categoria

Buongiorno a tutti!

Anche se oggi che diluvia non sembra proprio, pare che sia arrivata l’estate.

Il che, da 5 anni a questa parte, per me significa che devo fare il cambio di stagione definitivo (che quest’anno ho miticamente già fatto (https://blog.pianetamamma.it/diariodiunamammabradipa/lo-stramaledettissimo-cambio-stagione/ ), e acquistare abiti nuovi per i bambini.

La maggior parte del resto delle persone invece, per lo più femmine, dai 12 ai 50 anni almeno, comincia a tremare in vista della famigerata PROVA COSTUME.

C’è chi si prepara facendo jogging, sfoggiando le tenute estive che lasciano scoperta la pelle bianca e con la pelle d’oca, correndo verso il traguardo del sedere scultoreo.

C’è chi si allena in palestra, con gli sguardi illuminati dal fuoco sacro della sfilata sulla spiaggia e più sudano e più pensano alla possibilità di eliminare un cm di tessuto del loro costume.

C’è chi si mette a dieta e nei corridoi del supermercati, bypassa gli scaffali di dolci e cioccolate, per soffermarsi in quelli dei prodotti sani e Bio e mentre legge le etichette delle calorie, si può sentire il rumore dei suoi pensieri, anzi, proprio quello che dicono come “non è vero che l’insalata  o le gallette di riso sono poco appetitose!!!!”

Chi ha tanti soldi e poca voglia, fa il pacchetto “Un miracolo per te” nei centri di bellezza e via di massaggi, trattamenti, depilazioni e tutto quello che è possibile fare in un mese.

Ma in definitiva, ‘sta prova costume in che consiste? Cioè è scritta o orale? La commissione da chi è formata? Come si classificano le votazioni?

Poiché una blogger (sì lo so non lo sono, ma fa figo più di “mamma a tempo pieno che si diverte a scrivere idiozie”) deve documentarsi seriamente prima di scrivere qualcosa, ho fatto un’accurata indagine e dopo parecchie difficoltà ho scoperto tutto!

Leggete qua:

La commissione è formata da giudici di fitness e bellezza, severissimi e  magrissimi poiché si nascondono dietro agli ombrelloni vicino alla passerella che porta al mare. La prova è una sfilata e i parametri giudicati sono :

  • Ondeggiamento della chiappa: classificata come “Dura e cattiva”, “Soda come il Didò”, “Molle come la crema”. Eh sì, non c’è niente di più crudele della passerella di legno che amplifica ed evidenzia la consistenza del nostro sedere.
  • Depilazione: classificata come “perfetta”, “lametta ti amo”, “lametta ti amo ma ti avevo scordata fino a stamani ed ora ho tutte le gambe rosse ed irritate”. Non c’è niente da fare, se avete tralasciato il più piccolo pelo, il raggio di sole lo colpirà e lo proietterà decuplicato negli occhi di tutti i passanti.
  • Outfit: classificato come “stavo andando ad un matrimonio, ma non ne avevo voglia e sono venuta in spiaggia”, “anche se vengo al mare mi vesto carina comunque”, “tutta la roba brutta e che non mi dona la uso per andare al mare”. Ed è inutile fare uno sguardo vago alla ho preso la prima cosa che mi è capitata in mano, perché nessuno ci crede.

Note di merito o demerito per lo smalto ed il costume scelti.

In più, sappiate che se quando attraversate la passerella o andate sulla riva del mare e vi sembra che tutti vi guardino e parlino di voi, è proprio così! E la maggior parte delle volte parlano male!

Quello che conta però, è che chi ottiene il punteggio migliore, non ha nessuno sconto sul prezzo dell’ombrellone, non avrà bambini che non faranno bizze, non si abbronzeranno con più facilità e non saranno esonerate dal puzzare di sudore se non si lavano.

Potranno essere sorprese da un attacco di diarrea, cascar loro nella sabbia il contenitore di fragole appena aperto, dimenticarsi il bagagliaio della macchina aperta, diventare viola per gonfiare il canottino del pargoletto.

Macchiarsi i pantaloni per il ciclo inaspettato e svegliarsi con un brufolo gigante in fronte.

 

Quindi donne, la morale della favola è: NON è BELLO CIò CHE è BELLO, MA è BELLO CIò CHE NON FA FATICA!

Buon riposo a tutti!

 

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Festa della Mamma:Perché non chiedere MAI: “E tu quando lo fai un bambino?”

| festa della mamma, Senza categoria

 

 

Buongiorno!

Oggi è la Festa della Mamma. Ci sono mamme a cui non frega una mazza, quelle che l’aspettano in gloria per ricevere tenerissimi obbrobri creati dai propri frugoletti, e chi la odia. Perché mamma non lo è. E se non hai 16 anni o 87, qualcuno ti dirà sicuramente: “E’ la Festa della Mamma! E tu quando lo fai un bambino?”

Ecco, se facciamo girare questo articolo, prima o poi qualche inopportuna (eh sì son quasi sempre donne), la smetterà di essere fuori luogo.

Perché se una donna non ha un figlio, ci sarà un motivo no?

  • Non lo vogliamo. Sfatiamo questo mito: non è che perché La Natura ci ha dotate di un utero, che tutte devono per forza diventare madri. Ma se rispondiamo “Grazie, ma stiamo bene da soli”, veniamo guardate come se si fosse appena detto che come antipasto adoriamo mangiare caccole.
  • Madre Natura non ce l’ha permesso. Anche in questo caso, dire utero non è uguale a dire mamma. Prima di tutto smettiamola di usare quel modo di dire orribile quale “non riesco a rimanere incinta”! Perché non è questione di merito, nonostante la nostra società si ostini a farlo credere. Quindi proprio perché non si tratta di impegno, se una donna non ha la fortuna di realizzare il desiderio di maternità, ci arriverete da sole che chiedere, è come una pugnalata allo stomaco (come se non ci pensasse già la festa in sé).
  • Il lavoro non ce lo permette. Siamo libere professioniste? Lavoriamo a progetto? Siamo utili, ma non indispensabili? Fai un figlio vai, che poi lo sfami con le stampe dei fogli di Excel. E cosa dovrebbero rispondervi? “Uh lo vorrei tanto, ma mi licenzierebbero”….Lo vedo già lo sguardo alla “Se lo volesse veramente una soluzione la troverebbe…” (#?!@!!!).
  • Non abbiamo aiuti. Se vivi sul cucuzzolo della montagna, non hai la macchina e a piedi arrivi solo a lavoro, può darsi che tu non te la senta di avere un bambino. E ve lo dice una che senza nonni, il secondo figlio non l’avrebbe mai fatto (forse manco il primo!). Ma anche in questo caso ci sarebbe la Pieretta di turno a rispondere “sie ovvia, io di figli ne ho 7 e me li son cresciuti da sola!” E si vede! Verrebbe da rispondere!

 

E tutti questi motivi, magari, non abbiamo piacere di condividerli! Perché così come per l’allattamento (https://blog.pianetamamma.it/diariodiunamammabradipa/allattamento-fatti-miei/), sono cose PRIVATE, DELICATE E PERSONALI.

Certo con persone care con cui siete in confidenza potete farlo. Ma per capire se è il caso, chiedetevi: a questa persona riuscirei a domandare senza imbarazzo se il giorno prima ha fatto sesso, se ha fatto la cacca e se gli state simpatiche?!

Noo??????!!!!!! Allora adottate il pensiero Bradipo della massima resa col minimo investimento: invece che chiedere quando faranno un bambino, augurate Buona Giornata! Non dovete faticare a ricordate il giorno giusto, sarete gentili ed eviterete di essere mandate a fanculo col pensiero!

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Parto: tutto quello che non va raccontato ad una futura mamma

| parto, Senza categoria

Ciao Mamme,

Avete appena partorito ed avete un’amica incinta?

La futura mamma, penderà dalle labbra di chi ha appena partorito, in cerca di parole di conforto. La neo mamma di fatto, sarà considerata un po’ come il primo uomo sulla luna e le si chiederanno milioni di informazioni tra la curiosità più insaziabile ed il “non ce la farò mai” più  inconsolabile.

ATTENZIONE! NON PROSEGUIRE NELLA LETTURA SE NON HAI ANCORA PARTORITO!

Il problema è che quasi nessuna partorisce come se andasse al bar a prendersi un caffè e quindi come si fa a non traumatizzare le amiche panzone? Come tradurre il racconto del parto dal “HoAppenaPartoritese” al “TraPocoPartorischese”?

Ecco qualche suggerimento:

  • Parlate di una leggera nausea, se avete vomitato anche gli occhi dal dolore; e dite che il senso del tempo si perde durante il travaglio, se il vostro è durato 32 ore. Utilizzate il verbo “vocalizzare”. Fa molto natural e soft e suona meglio di “ho urlato come un drago-dinosauro-leone-zombie”.
  • Se vi dicono <<Io non userò nessun medicinale, farò solo la respirazione indio-giappo-ambient-style che ho letto su “Sono brava, sono bella”>>, mordetevi la lingua se vi viene da rispondere <<Sì sì vai, credici! Che poi durante il travaglio chiamerai il vincitore di Ink Master e ti farai tatuare EPIDURALE in stile Gotic sulla fronte>>.

Tutto chiaro? Andiamo avanti.

  • Laddove non si possono usare giri di parole o eufemismi, tacete e mentite!!!! Appellandovi al quinto emendamento delle neo mamme: l’amnesia da parto. Cancellate dalla mente parole metaforiche  come “morire”, “squartata”, “sventrata” e il termine “punti” e “cacca”. Sì perché non c’è niente che una futura mamma tema di più dei punti e di fare la cacca mentre spinge. Perché per chi non ha mai partorito, l’idea di farsi cucire proprio lì, dopo che c’è appena passato un bambino, è qualcosa di impensabile, insopportabile ed insostenibile.     E l’idea di evacuare lì davanti a tutti…altrettanto!Quindi: vi siete lacerate così tanto che con un po’ di prosciutto ed insalata potreste farcirvi come un ottimo panino e vi hanno dato così tanti punti che potreste usarli per prendere tutti i premi del catalogo del supermercato? Tacete.Hanno dovuto chiamare d’urgenza il camion per lo smaltimento dei rifiuti organici per un’invasione di cacca in reparto? Tacete.

 

Insomma perché non far stare più tranquilla una vostra amica? Eviterete alla futura mamma di agitarsi per delle cose che come per voi neo mamme, non saranno più importanti una volta che avranno il loro fagottino tra le braccia.

 

 

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