Sarebbe ora di smetterla di portare i bambini all’asilo ammalati!

Sarebbe ora di smetterla di portare i bambini all’asilo ammalati!

Siamo tutti talmente presi dalla nostra vita, dai nostri impegni e dalle corse quotidiane da andare letteralmente in crisi quando il bambino si ammala.

Io stessa lo faccio.

Perché non esistono i permessi per malattia del bambino, o se esistono non sono retribuiti e come vi ho già detto La verità è che sei hai dei bambini piccoli lavori solo per pagare le spese.

Perché l’età pensionabile è stata alzata cosi tanto che sono pochissimi i nonni che possono mettersi a disposizione.

Perché un bambino con la febbre all’asilo non ci potrebbe andare.

Ma con una scusa o un’altra alla fine troppi genitori danno antipiretico e lo mandano lo stesso.

Oppure un po’ di zenzero sperando che non vomiti. Tanto se vomita solo una volta la scuola non ti chiama e intanto salvi la giornata lavorativa.

Quello che non capiscono i genitori che si comportano in questo modo  è che cosi facendo come prima cosa non fanno del bene a loro figlio perché un bambino che non sta bene non ha voglia di stare a scuola in mezzo al caos e al rumore. In secondo luogo allungano i tempi di guarigione perché per guarire abbiamo tutti, grandi e piccini, bisogno per prima cosa di riposo.

E soprattutto cosi facendo il bambino infetterà i compagni (per non parlare dei bambini immunodepressi) mettendo in difficoltà anche gli altri genitori.

Eh ma io non ho nessuno come faccio?

Non so io ho sempre trovato il modo di stare coi miei figli, certo sacrificando la carriera e facendo figuracce in ufficio, ma li ho sempre tenuti a casa almeno 3 giorni senza la febbre. Si chiama convalescenza ed è necessaria per permettere all’organismo di ristabilirsi e non ammalarsi più.

E ma si ammala ogni tre per due.

Per forza se non dai al bambino il tempi di riprendersi si ammalerà di nuovo subito. Se al primo giorno senza febbre lo rimetti in comunità, quando ancora le difese dell’organismo non si sono riassettate è normale che si ammalerà di nuovo e farà ammalare gli altri in una spirale senza fine.

Come genitori di oggi siamo troppo concentrati su noi stessi e sui nostri impegni, mettendo erroneamente gli impegni stessi al primo posto.

Siamo impegnati e troppo egoisti.

Talmente egoisti da mettere il bene dei nostri figli in secondo piano e calpestando completamente i diritti delle altre persone.

Perché un adulto che porta a scuola un bambino malato o senza febbre da mezza giornata è solamente un grande egoista.

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Pubblicato da mammansia

Nata a Modena nel 1982, laureata in MATEMATICA. Mamma di due piccoli terremoti e lavoratrice nel campo informatico.

4 Risposte a “Sarebbe ora di smetterla di portare i bambini all’asilo ammalati!”

  1. Invece di arrabbiarci con le mamme dovremmo arrabbiarci con il mondo del lavoro che penalizza le donne. Non si tratta solo di fare “brutte figure in ufficio” o di “rinunciare alla carriera” ma in molti casi di non vedersi rinnovato un contratto, di essere lasciate a casa, per colpa di contratti sempre più ballerini. A volte un secondo (e nel caso di una mamma single anche l’unico) stipendio è assolutamente necessario e non ci si può permettere una baby sitter e i nonni non sono a disposizione! E allora come si fa?! Basta prendersela con le mamme, bisogna essere solidali le une con le altre! Non credo che ci sia nessuna mamma a cui fa piacere mandare in giro il proprio bimbo malato…

    1. Sicuramente il mondo del lavoro non aiuta. Ma facciamo un esempio. Io e te siamo due mamme single e con un lavoro precario, ma tuo figlio è sano, il mio è immunodepresso. Tuo figlio si ammala, gli dai un antipiretico e lo rimandi a casa. Siccome è un bimbo forte, guarisce in 3 giorni… giorni durante i quali è ancora contagioso e frequenta l’asilo… Dopo 3 giorni, tuo figlio guarisce, ma il mio si ammala perché è stato contagiato. Però mio figlio è immunodepresso, pertanto, guarisce in 15 giorni. Essendo immunodepresso, non posso dargli un antipiretico e mandarlo all’asilo, ma devo tenerlo a casa prendendo ferie… 15 giorni di ferie! Ecco, il tuo bambino e tu ora state bene, ma io e mio figlio dobbiamo capire come arrivare a fine mese perché il mio contratto non è stato rinnovato a causa delle troppe assenze. Magari, 3 giorni di ferie a te non sarebbero costati il lavoro però, 15 giorni di ferie, sono costati il lavoro ad un’altra mamma… Essere solidali significa immedesimarsi nei problemi delle altre persone, non scaricare tutto con la solita frase “colpa del governo/stato/datore di lavoro/etc..”! Essere solidali significa ragionare bene e capire che la tua scelta, può influire sulla vita degli altri! Se il mio bambino è malato, lo tengo a casa, per lui e per tutti gli altri!!! Solo così facendo sono davvero solidale!

  2. Mi fanno morire queste mamme fintoperfette! Alla domanda, ma non ho nessuno, come faccio? La risposta è da Guinness dei primati: non lo so! WOW CHE MERAVIGLIOSA SOLUZIONE! Rininciare alla carriera! E se il mio datore di lavoro è un pezzo di merda e mi licenzia! Mi dai tu i soldi per crescere il mio bambino! PATETICA!

  3. Ma la smettete? “mi licenzia”, “perdo il lavoro” ! Oh, esistono delle cose chiamate diritti. DIRITTI.
    Se qualche deficiente vi licenzia perché “avete fatto troppe assenze” si va dai Carabinieri! Ma smettiamola!
    Ci vuole faccia tosta, purtroppo.
    E poi, scusate, donne, vedo che parlate di nonni, baby sitter… ma i papà???? Intanto dividersi in parti uguali le assenze, spalmare le “figuracce” già aiuta. I padri hanno gli stessi diritti delle mamme… malattia bambino per i primi anni, e, laddove finiscano i giorni di possibilità di malattia bambino, ci sono una caterva di congedi parentali che quasi nessuno esaurisce. Ma la volete finire!

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