Mese: Dicembre 2018

L’anno nuovo delle mamme è fatto di speranze e di sogni bambini

L’anno nuovo delle mamme è fatto di speranze e di sogni bambini

L’anno nuovo delle mamme è fatto di speranze e di sogni bambini.

Di piccole manine da stringere ed accompagnare giorno per giorno.

E fatto di sorrisi e di teneri abbracci.

Di mattine svogliate e fine settimane troppo corti.

L’anno nuovo delle mamme è fatto di curve di crescita. E di vestiti che una volta riposti l’anno successivo non andranno più bene.

L’anno nuovo delle mamme è fatto di attese e di ricordi di un passato così vicino eppure così lontano.

Le mamme si danno sempre colpe che non hanno

Le mamme si danno sempre colpe che non hanno

Le mamme si danno sempre colpe che non hanno.

Ieri ero al telefono col mio pediatra perché ad Enea era scoppiato un gran torcicollo. Dopo avermi spiegato la terapia è arrivata la mia domanda da mamma:” dici che gli è venuto per colpa mia perché l’ho lasciato dormire storto'”

La sua risposta è stata: “Voi mamme dovete smetterla di darvi colpe che non avete.”

Ci ho riflettuto e ho capito che aveva ragione.

Mi sento in colpa per non essere riuscita nel parto naturale, privando loro dei benefici della flora batterica con cui avrebbero dovuto entrare in contatto attraverso il parto naturale.

Io sarò sempre il tuo porto sicuro tra le insidie del mondo

Io sarò sempre il tuo porto sicuro tra le insidie del mondo

Io sarò sempre il tuo porto sicuro tra le insidie del mondo.

Lo sono stata dal giorno in cui ho scoperto che tu eri li, silenziosa e immobile.

Come un meraviglioso miracolo che piano piano si stava compiendo.

Sei stata la sorpresa più bella e allo stesso tempo più difficile della mia vita. Come quanto ricevi un grande regalo che ti rende felice e allo stesso tempo ti spaventa. perché p troppo bello per essere vero.

Poi una notte d’inverno sei arrivata. Col tuo viso tondo e i capelli neri.

E mi hai insegnato a prendermi cura di te.

E così facendo hai curato me e le ferite che portavo nel mio cuore.

Non c’è stata notte che non abbiamo passato insieme, coi tuoi capelli sulla mia faccia e quei piedi sempre più grandi a piantarsi sotto le mie costole.

Ti ho regalato ogni oggetto e ogni attenzione possibile. Poi un giorno ti ho regalato un fratellino.

Un’altro miracolo, un nuovo sole nella nostra vita. Dico nostra perché la mia vita è anche vostra da quando ci siete voi.

E come se ci fosse sempre stati siete diventati il mio porto sicuro.

La ragione per cui ogni giorno mi sveglio.

Il motivo per cui vado a lavoro anche se vorrei scappare ai caraibi.

La ragione per cui lavoro sul mio carattere. E mi tappo la bocca anche le volte in cui vorrei parlare. Ma non lo faccio.

Il motivo per cui scendo a compromessi con gli altri.

E sedo la mia indole ribelle. E sorrido anziché sgridarvi quando vedo che siete come me. Perché con la genetica non c’è nulla da fare.

Cerco di mostrarmi con una mamma forte e sicura, anche se a voi basto così come sono semplicemente me stessa.

Inciampo spesso, ma trovo in voi la forza per rialzarmi e tirare su la testa.

Non so cosa vi riserverà questa vita.

Ma so per certo che ogni volta che cadrete la mia mano sarà li pronta ad aiutarvi a rialzarvi.

E ogni volta che avrete bisogno di sentirvi a casa io sarò li.

Con un abbraccio, un bacio o un sorriso.

Io sarò il vostro porto sicuro ogni volta che vorrete o ne avrete bisogno.

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Il pannolino a mutandina si può usare già dai 6 mesi

Il pannolino a mutandina si può usare già dai 6 mesi

C’è una cosa che ho sempre detestato: litigare coi miei figli per mettere il pannolino.

Ricordo fatica e sudore sopratutto quando eravamo di fretta, perché è quando sei di fretta che i figli diventano improvvisamente oppositivi.

Allo stesso modo ho detestato i pannolini a mutandina che si rompevano la prima volta che li tiravi su e giù.

Per questo ho cercato di togliere il pannolino a Carlotta ed Enea il prima possibile.

Un figlio complica e mette a dura prova la vita di coppia

Un figlio complica e mette a dura prova la vita di coppia

Un figlio complica e mette a dura prova la vita di coppia.

Avevo già scritto un post sull’argomento Perché non ha senso stare insieme solo per i figli.

Oggi più che mai voglio ribadire questo concetto.

Con almeno un figlio cambia tutto. Ed è difficilissimo non far scivolare il rapporto nell’abitudine e nella quotidianità. Che sono gli ingredienti fondamentali per rompere la magia e distruggere la coppia.

Finché si è solo in due  si può organizzare sempre qualche avventura all’ultimo minuto, si può ravvivare il rapporto in ogni momento.

Quando c’è un bambino invece la pianificazione è necessaria. E la maggior parte delle volte succederà che se organizzi qualcosa, la sera prima il bambino avrà come minimo la febbre.

E si entra in una spirale di monotonia e di noia.

Sarà il mio carattere, ma questa cosa la sento molto forte.

Non voglio dirvi di non fare figli. E nemmeno che i figli siano un’esperienza brutta perché ritengo che i kiei figli siano la cosa più bella che ho fatto.

Oggi è il mio compleanno. Su di me e quello che ho fatto e non fatto.

Oggi è il mio compleanno. Su di me e quello che ho fatto e non fatto.

Oggi è il mio compleanno. Su di me e quello che ho fatto e non fatto.

Quando ero bambina questo giorno lo aspettavo con ansia e trepidazione.

Il mio compleanno era il giorno tutto mio. Adoravo le attenzioni in più che arrivavano, i regali gli abbracci e i baci.

Amavo questo giorno perché era il giorno dell’anno in cui mi sentivo maggiormente amata. Coccolata. Riempita di piccole attenzioni che tutti gli altri giorni mi mancavano da morire.

Oggi invece ho solo due certezze.

Due telefonate che non riceverò, quelle dei nonni, che sono sempre state tra i pochi punti fermi della mia vita che il tempo ha inevitabilmente portato via.

Due abbracci piccoli e sinceri che andranno a colmare la tristezza, quelli dei miei bambini.

Di strada ne ho fatto e anche se i capelli ancora non sono bianchi, ho sbucciato le mie ginocchia un sufficiente numero di volte.

Ho sanguinato parecchio e piano piano ho costruito la mia piccola corazza che però sento che non mi protegge ancora abbastanza.

Posso dire di aver vissuto abbastanza tempo da aver conosciuto il lato peggiore delle persone ma anche il lato migliore.

Non ho ancora imparato a lasciar correre le cose senza dire la mia. E nemmeno a non restarci male davanti ad una cattiveria subita.

Non mi sono rassegnata all’abitudine né alla mediocrità e i miei sogni nel cassetto ogni tanto li accarezzo ancora anche se alcuni so che resteranno sempre li.

Non sono molto felice della vita che ho raggiunto né dei risultati ottenuti. potevo fare di meglio, o forse peggio non lo so.

Spesso mi chiedo come sarebbe la mia vita ora se avesi fatto scelte diverse, se svari potuto essere più felice.

Non ho ancora imparato a mettere a tacere la bambina che sta dentro di me. Che spesso piange da sola in macchina. Che urla a più non posso cercando di essere ascoltata. Che ancora cerca di farsi voler bene da chi ha dimostrato solo cattiveria verso di lei e ingenuamente non si rassegna.

Ho tante cicatrici quante le delusioni ricevute.

Non mi nascondo dietro a sorrisi falsi  e ancora mi allontano da chi mi ha fatto del male.

Piango spesso e di nascosto.

Non dimentico ma perdono, consapevole che i rapporti ricuciti saranno sempre qualcosa di aggiustato ma non di integro.

Cerco di essere la mamma migliore che posso essere, limando i miei spigoli il più possibile.

Sono sempre insicura e certa di sbagliare in continuazione.

Indosso la mia maschera e vado avanti questa commedia che è la vita anche se troppo spesso vorrei essere semplicemente me stessa senza quella stupida maschera che indossiamo tutti quanti.

Amo i miei figli e cerco di essere per loro quella mamma ideale che avrei voluto per me stessa, consapevole che per quanto mi possa impegnare non sarò mai perfetta ai loro occhi.

Spero solo di riuscire a trasmettergli l’amore. Il mio amore. L’unico amore che li accompagnerà tutta la vita e anche oltre perché l’unica cosa che dura per sempre è proprio l’amore.

E ho trovato in questo amore il senso della mia vita.

Dai miei 36 anni per ora è tutto.

 

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Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti

Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti

Ogni giorno mi chiedo come farò ad insegnare ai miei figli ad affrontare la vita, le difficoltà che incontreranno e sopratutto il rapporto con le altre persone.

Proprio in questo ultimo punto mi sento davvero una pessima insegnante perché sono la prima ad essere in estrema difficoltà nel rapportarmi con gli altri.

Sbaglio le cose da dire. Sbaglio i modi e spesso sbaglio i toni