La vita ai tempi del Coronavirus: Diario di bordo Settimana 4

Settimana 4 Diario di Bordo
Settimana 4 Diario di Bordo

Settimana 4 Diario di bordo

Siamo già arrivati alla Settimana 4 della nostra quarantena. E continua il mio diario di bordo. E’ incredibile come il tempo passi velocemente. E’ anche vero che, pur rimanendo in casa, le nostre giornate continuano ad essere piene, tra lavoro, compiti, lezioni di ginnastica, video chat e serate insieme davanti alla tv.

Stiamo rivedendo tutti i film di Harry Potter. La chat di classe è divisa tra chi è preoccupato perché non stanno facendo molto e chi invece pensa che sia anche troppo e non riesce a star dietro ai compiti dei figli. Chi si lamenta perché lavora tutto il giorno e non può anche seguire i bambini. Quando sento queste cose, mi domando: io come faccio? Sto continuando a lavorare, molto di più di quanto avrei lavorato in ufficio (il prossimo capo che mi viene a dire che con lo smart working non si lavora, lo mando a quel paese), ma nonostante tutto ogni mattina le mie figlie fanno i compiti. E se hanno finito i compiti assegnati dalle maestre, ne trovo altri da fargli fare. Senza andare avanti col programma, ma cercando di farle esercitare con gli argomenti già fatti. Però a volte mi sento l’unica o una delle poche che riescono a farlo. Perché la maggior parte considera esagerati anche quei pochi compiti che assegnano ogni settimana e non riesce a farglieli fare. Cose che in realtà a scuola farebbero normalmente in uno o due giorni…

Poche mamme si lamentano invece per il contrario… perché i compiti sono pochi e temono che i bambini restino troppo indietro col programma. Vorrebbero di più. Vorrebbero andare avanti col programma, anche se poi molti altri bambini non riuscirebbero a seguirlo. Accontentare tutti è veramente impossibile. Capisco anche le maestre che non vogliono creare troppe disparità nella classe e cercare di mantenere una preparazione simile. Ma in ogni caso c’è qualcuno che ne risente.

Ovviamente i bambini stanno perdendo il ritmo scolastico. Prima andavano a scuola 40 ore a settimana. Ora fanno un po’ di compiti, ma, come hanno detto anche le maestre, è solo la punta dell’iceberg rispetto a quello che farebbero a scuola. Ma purtroppo al momento non si riesce a fare di più. Ed anche il fatto che nella nostra scuola non siano state attivate le video lezioni (come avviene nelle altre scuole primarie del quartiere), non aiuta…

Sicuramente nel momento in cui si tornerà a scuola, dovranno mettersi sotto e lavorare molto di più.

Sulla chat dell’altra classe è arrivata la domanda: voi come state? Già… come stiamo vivendo questa reclusione in casa? Come la vivono i bambini? Io comincio ad avere un po’ d’ansia… non si sa quando finirà. Alla fine in casa non stiamo così male e cerchiamo di fare una vita il più normale possibile. Ma gli effetti del restare sempre in casa si cominciano a sentire ancora di più. Poi mettiamoci anche che da un punto di vista lavorativo questo mese è stato veramente terribile. Richieste ad ogni ora ed in ogni giorno della settimana. Tantissime cose a cui stare dietro. Veramente stressante. Sono veramente stanca mentalmente.

Questa settimana la notizia che si poteva uscire con i bambini ha scatenato polemiche su polemiche. Per me non cambia niente, perché non ho intenzione di farle uscire al momento. Ci riconsoliamo ordinando il gelato e cercando di fare qualcosa insieme il più possibile. Ci stiamo dedicando ai lavoretti di Pasqua, visto che a scuola non li faranno.

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