I compiti delle vacanze servono o sono solo una scocciatura?

Libro con compiti delle vacanze
Libro con compiti delle vacanze

Compiti delle vacanze, un bene o un male?

Ma veramente i compiti delle vacanze sono così tremendi? Veramente i bambini dovrebbero stare 3 mesi senza aprire un libro? Leggo e sento tante opinioni diverse. La maggior parte delle quali sono di persone che screditano i compiti e pensano che gli insegnanti non dovrebbero darli. Perché i bambini dopo un intero anno scolastico sui libri hanno bisogno di riposarsi. Conosco anche maestre che sono contrarie ai compiti. E allora mi chiedo: veramente dare il libro delle vacanze d’estate è una cosa così crudele?

Io penso che un minimo di ripasso non faccia così male. Va bene riposarsi. Va bene uscire a divertirsi. Raccogliere conchiglie e non pensare a niente. Però dopo 3 mesi di far niente, rientrare nell’ottica dello studio, secondo me, sarebbe anche peggio. E c’è il rischio che senza un ripasso generale alcune cose si siano un po’ dimenticate. Non credete?

Ok, quindi lo dico: io non sono contraria ai compiti. Un ripasso leggero non può fare male. Sento mamme disperate che magari arrivano all’inizio di settembre con il libro delle vacanze ancora da iniziare. E ci può stare che poi dover fare un intero libro in pochi giorni sia un peso. Ma se gli esercizi vengono fatti in maniera graduale nell’arco dei 3 mesi di vacanze, il carico di lavoro non è per niente eccessivo.

Io da bambina

Quando io andavo a scuola, non ho mai considerato i compiti come un peso. Dalle elementari al liceo, li ho sempre fatti con passione. Non mi riducevo agli ultimi giorni, ma li suddividevo in tutto il periodo delle vacanze. Ricordo che, quando facevo le elementari, portavo con me il libro quando andavamo un mese al mare. E il pomeriggio, dopo pranzo, prima di andare in spiaggia, facevo qualche paginetta. Ok… a me lo studio piaceva. Magari è per questo. Però non ho mai sentito nemmeno mia madre lamentarsi dei compiti o dire ad altre mamme che erano troppi e che non dovevamo farli.

Ora mi capita anche di sentire questo. Mamme che dicono ai figli di non farli, perché non servono a niente e perché le maestre sono delle pazze a darli. Ora dico io… se tu sei la prima a screditare la scelta di una maestra davanti a tuo figlio, come si può pensare che lui le rispetti? In fondo spesso basterebbe un impegno minimo per poter fare questi compiti senza troppi problemi.

Ma ce ne sono tante di mamme che mi capita di incontrare e che nutrono un astio nei confronti delle maestre o degli insegnanti dei loro figli. Come se fossero il male assoluto. E quindi tutto quello che chiedono alle famiglie o ai bambini diventa una scocciatura immane. Mi chiedo anche quale sia il motivo di questo astio… soprattutto quando arriva da subito, senza apparenti motivi. Non l’ho ancora capito.

L’esperienza di Figlia Uno

Lo scorso anno le maestre avevano scelto 2 libri per le vacanze. Facendo il calcolo delle pagine, io avevo fatto un programma, in base al quale Figlia Uno avrebbe dovuto fare circa 5 pagine al giorno. Escludendo il periodo in cui eravamo in vacanza, tutti i weekend ed i giorni in cui sapevo che sicuramente avevamo qualcosa da fare. Alla fine ha terminato i libri molto prima della fine delle vacanze e non è stato così tremendo.

Quest’anno le maestre hanno scelto un libro che è strutturato su 8 settimane. Ci sono infatti esercizi, che se fatti costantemente, possono essere terminati in 8 settimane. Ogni giorno, dal lunedì al venerdì, si tratta di fare 2 pagine. Solo 2 PAGINE. Roba che se non si distrae in 10 minuti si fa tranquillamente. Non mi sembra una incombenza così tremenda. O no?

Poi il sabato ci sono dei giochi da fare, tipo trova le differenze oppure dei minicruciverba e cose simili. Mentre per la domenica si propongono dei lavoretti da fare, tipo sassi da colorare o lavoretti con cartoncini, vecchi dvd. Idee simpatiche da realizzare, soprattutto se i bambini amano i lavoretti.

Al momento abbiamo già fatto più di metà libro. Figlia Uno ha iniziato subito a farlo. Anche nei giorni in cui andava al centro estivo e io pensavo che sarebbe tornata troppo stanca per farlo. Ma evidentemente il fatto che siano solo 2 pagine al giorno non le pesa. E poi ha tutto il tempo per riposarsi.

Oltre ai libri con gli esercizi c’è sempre allegato un piccolo libro da leggere. Talmente piccolo che confrontato ai libri di Geronimo Stilton che Figlia Uno legge abitualmente, si può leggere in pochissimo tempo. E comunque penso che un po’ di lettura, soprattutto nei primi anni di scuola, durante le vacanze, non possa che far bene.

Voi invece come vivete i compiti delle vacanze? Vorreste abolirli o pensate che possano essere utili?

Una risposta a “I compiti delle vacanze servono o sono solo una scocciatura?”

  1. io ho preso il libro della stessa collana del libro in foto, per mio figlio di 6 anni e devo dire che non si è affaticato tanto. due pagine al giorno e ha continuato a mantenere a mente come si fanno le operazioni, cosa che dimenticava appena faceva più di due giorni senza farli … così è arrivato in seconda che ancora ricorda tutto e abbiamo potuto lavorare sulle cose in cui non riusciva con l’aiuto di eserciziari fatti appositamente per la sua classe … sembra assurdo lo so è un bimbo piccolo, ma rimanere indietro ora potrebbe essere peggio, nel senso mio figlio si scoraggia subito se fa degli errori si imbroncia e ci rimane male, quindi l’unica via d’uscita è insistere per avere la padronanza dei sistemi. Credo che i compiti per le vacanze non siano un male se ben ponderati. poi dipende molto anche dal bambino e da come reagisce o da come studia ….

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