covid-19

Le mamme e la quarantena (con Video)

| Mamma Bradipa ironica

Care mamme,

Le mamme e la quarantena

Come va la vostra quarantena?

Io ho attraversato varie fasi tra l’ottimismo più audace e la disperazione più totale.

Oggi ho provato a metterle insieme e ne è venuto fuori il video che segue.

Vorrei dirvi che è il frutto della mia “pazzia da reclusione”, ma come sapete bene, ero già fuori di testa in tempi non sospetti!

Sicuramente i mezzi a mia disposizione sono peggiorati ancora di più (questa volta si scorgerá anche il dietro le quinte) : meno tempo, meno spazio e meno stimoli esterni, ma tanto anche prima non è che fossi una supermegafantastic youtuber!

E questa reclusione mi ha resa ancora più bradipa!

Spero però di regalarvi lo stesso un sorriso in questo periodo difficile!!!

Buona visione!

https://youtu.be/CcdwRzBt-d8

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Post Partum: 3 strategie di pensiero durante la quarantena

| Mamma Bradipa Psicologa, Senza categoria

Buongiorno a tutti!

Dopo aver parlato delle emozioni, della gravidanza, dei bambini e della famiglia – in relazione al Coronavirus, oggi mi rivolgo specificatamente alle neo mamme, fermo restando che le indicazioni generali date in precedenza ad esempio qui, sono comunque valide.

Ma cosa c’è da dire in più per chi si trova con un neonato in braccio e l’impossibilità di una vita “normale”?

Ecco allora tre modalità di pensiero che potrebbero rivelarsi utili e rasserenanti.

 1 – NON POSSIAMO ESSERE FELICI AL 100%:

Uno dei pensieri più frequenti nella mente di una neo mamma giù di morale è “Perché non mi sento felice?“. Sappiamo che maternità non è uguale a FelicitáEstremaYuppyYeaSuperStar, ma oltre a questo aggiungiamo che TUTTI NOI in questo momento NON POSSIAMO sentirci felici fino in fondo, perché non possiamo svolgere la nostra vita come al solito, abbiamo la preoccupazione  più o meno conscia che qualcuno dei nostri cari possa ammalarsi e l’incertezza del “fino a quando”. Questo può aiutarci anche a sentirci meno diverse dagli altri: infatti un altro pensiero che affligge spesso una neo mamma  è ad esempio il cambio di vita drastico e repentino soprattutto in merito alle uscite quando le nostre nuove giornate sono tutto un conoscersi e riuscire ad incastrarsi tra poppate, nanne, sonno mega cosmico e straripamenti di pannolino. Uscire a cena fuori è impensabile, fare shopping per ore pure. Ebbene? in questo periodo NESSUNO può farlo.

2 – NON È DETTO CHE SENZA QUARANTENA AVREMMO FATTO CIÒ CHE VOLEVAMO:

Dire neonato significa dire imprevisti! E in tantissime circostanze una neomamma non mette in pratica quello che aveva programmato, per i più svariati motivi: il bebè ha sballato tutti i suoi ritmi e al momento di uscire è appena crollato accoccolato a voi sul divano –  è l’ora di uscire, ma il piccolo in preda ad una crisi sconosciuta si calma solo due ore dopo – ha trascorso la notte dormendo in braccio (in piedi) e voi piuttosto che uscire vi berreste una bottiglia di olio di ricino…Ecco, ci siamo capite. Oltre a ciò, si possono aggiungere gli svariati imprevisti dell’universo:  avevate programmato di andare a fare una bella passeggiata dopo giorni chiusi in casa? Pioverà tutta la pioggia del cielo. Volevate andare a comprare un regalo per il compleanno di una vostra amica? Il negozio in questione è chiuso per inventario. Avete sudato 18 camicie per preparare voi, il pupetto, la borsa del cambio, riuscire ad allacciare le cinture dell’ovetto, caricare la carrozzella, l’ombrellino, il sonaglino e il coniglio Pino…e la macchina non parte. Quindi è vero che la quarantena significa fare zero, ma non quarantena non sarebbe significato fare 1000.

3 – NESSUN AIUTO, MA NESSUNA INTRUSIONE:

Ci sono realtà in cui appena una neo famiglia torna a casa, vanno a trovarla 6382 parenti come se stessero partecipando alla gara “chi sfracassa di più l’intimità familiare”. Persone a tutte le ore, che non avvisano prima di venire, si attaccano al campanello, arrivano anche se raffreddati, toccano e sbaciucchiano il bimbo e parlano a voce alta. Insomma non è un segreto che mantenere la quiete familiare nelle prime settimane dopo la nascita non sia mai stato facile. Bene, in questa quarantena non vi sarà niente di più semplice! Fate squadra col papà e createvi la vostra piccola ed irripetibile isola felice: riposate col neonato, mangiate quando avete fame, seguite le vostre emozioni e i vostri ritmi…avete l’occasione per una magica “Luna di Latte”! Troppo romantica? Fate qualche telefonata alle vostre amiche con i bimbi più grandicelli e chiedete loro come è andato il rientro a casa…mi darete ragione!

P.S.:

Tantissime neo mamme in questo periodo mi hanno contattato angosciate dal fatto che il proprio bambino non uscendo, non vedendo persone e non facendo particolari esperienze, non verrà stimolato e rimarrà penalizzato a vita da questa quarantena. Uno degli assiomi della Comunicazione, elaborati dalla scuola di Palo Alto, di cui uno dei massimi esponenti fu  Paul Watzlawick, afferma che “Non si può non Comunicare”. Io lo prendo in prestito per dirvi che NON SI PUO’ NON STIMOLARE: i neonati sono spugne che assorbono tutto ciò che li circonda: solo a noi adulti la nostra casa e il suo contenuto appare privo di stimoli. In realtà, con alcuni accorgimenti, la casa potrà essere una fonte inesauribile di apprendimenti.

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Emozioni e Coronavirus: 4 strategie per gestirle al meglio

| Mamma Bradipa Psicologa, Senza categoria

Ciao a tutti!

Nell’ultimo articolo sui 5 suggerimenti per mantenere la serenità familiare ai tempi del Coronavirus, (che potete trovare qui ) accennavo alle emozioni, buttando là un “andatevi a fare un ripasso”.

In realtà, quel messaggio era per chi per lavoro, propensione o diletto, delle emozioni fosse già ferrato; tutt’altra faccenda se si è abituati a fare-pensare-agire senza porre molto caso al sentire.

Quindi ho pensato di scrivere qualcosa che andasse bene per TUTTI, per questo specifico e delicatissimo MOMENTO: che siate single, una coppia, una neofamiglia o una famiglia da un pezzo, cavalcare le emozioni anziché farsene schiacciare, è senz’altro un bene per ognuno.

Cercherò di non parlare troppo in psicologese e nemmeno in emozionese per essere utile anche a chi “odia” certi tipi di discorsi.

Vediamo….ecco, ci sono!

Tutti abbiamo una cucina ed un lavello giusto? Il nostro sistema emotivo in questo momento è come un lavello intasato. L’acqua scende al 20%, abbiamo provato con il disgorgante, ma non funziona e non possiamo chiamare l’idraulico.

Tradotto significa che non possiamo sfogare le nostre emozioni come al solito. E questo vale per tutti, adulti e bambini – e le emozioni sommate tutte insieme – se arrabbiate, nervose e di malumore, renderanno ancora più difficile la convivenza.

Dite la verità, inizialmente un po’ tutti abbiamo provato a non prendere la situazione troppo sul serio,  ad affidarci all’ottimismo ed al credere che tutto finisse in una-due settimane (il nostro disgorgante) , ma quando abbiamo capito che la cosa andava ad oltranza, non abbiamo potuto fare come di solito facciamo di fronte ad un problema (chiamare l’idraulico) emotivo: chi esce con gli amici, chi fa shopping, chi fa una bella passeggiata, chi va a trovare cari parenti. o semplicemente distraendosi con il lavoro e la scuola. E invece niente.

C’è poco da fare, fino a che la situazione non tornerà alla normalità dovremo lavare i piatti a mano e pochi alla volta. Ma emotivamente che significa???

Vediamo 4 strategie da mettere in pratica affinché il lavello non si intasi del tutto ed allaghi la cucina:

  1. FACCIAMO UN PATTO SCRITTO: No non sono impazzita a forza di sentire parlare di autocertificazioni da Conte, ma per evitare i conflitti, un grosso aiuto può essere quello di un giudice. No, non sto contravvenendo alle indicazioni di non invitare nessuno a casa, sto parlando semplicemente di accordi scritti decisi insieme. Può essere un gioco da fare tutti insieme, da colorare ed appiccicare sul frigo. Alcuni esempi? “Non dire che non si ha niente quando invece si è arrabbiati”, oppure “non strapparsi le cose di mano e chiedersi scusa se si fa male” o anche “non cominciare una discussione prima di andare a letto ed in ogni caso non andare a dormire litigati“. Ovviamente scrivere non è obbligatorio, ma intanto si passa del tempo e soprattutto così si evita che qualcuno sul più bello dica “non è vero questo non l’avevamo deciso!!!”
  2. FACCIAMO COME SHREK: Ve lo ricordate il nostro caro amico verde? “Meglio fuori che dentro” diceva. No, non sto parlando di difficoltà digestive! Ma di pesi sullo stomaco sì! Quando c’era qualcosa che ci dava fastidio nella vita pre Coronavirus cosa facevamo? Aspettavamo che si esaurisse andando a lavoro, uscendo, vedendo persone…ebbene, chiusi in casa questo fastidio si consuma con maggior difficoltà, anzi rischia di crescere! Quindi se siete arrabbiati con il vostro partner o con vostro figlio per una cavolata, come per esempio che ha lasciato la cartina della yogurt dalla parte dello yogurt spiaccicato sul tavolo, DITELO! Se lo farete subito sicuramente sarà un’emozione meno intensa e troverete il modo di esprimerla in modo più  calmo e dicendola puff! Scoppierà via! Se invece vi terrete tutto dentro, una-due-tre volte, arriverete a fine giornata nervosi e di cattivo umore senza nemmeno rendervi conto del perché.
  3. NON ALIMENTIAMO LE EMOZIONI NEGATIVE: Se è vero che qualcosa che ci dà fastidio va subito detta al diretto interessato, ciò non vale se vogliamo dirlo “al mondo intero”: ciò che ci consente di non sentirci alienati, è sicuramente la possibilità di comunicare attraverso i social. Di certo è una buona occasione per sentirci “distanti, ma uniti”, ma evitiamo di condividere post o video pieni di rabbia e astio. Sul momento vi sembrerà che vi alleggeriscano, ma in realtà non faranno altro che mettere in circolo emozioni negative che non potranno sfogare liberamente (il lavello è intasato!!!). Questo è proprio il momento giusto per diffondere emozioni positive, essere ottimisti e focalizzarsi sugli aspetti positivi, su ciò che abbiamo e su tutto ciò che possiamo fare e non su ciò che non possiamo fare! Così sì che staremo meglio e comunicandolo, potremo anche rasserenare un po’ chi ci leggerà!
  4. INCANALIAMO LE ENERGIE IN UN NUOVO PROGETTO. Avete presente tutte quelle volte che avete pensato a quel progetto nascosto in fondo in fondo in fondo alla vostra mente a cui nemmeno voi avete mai creduto? Scrivere, dipingere, inventare qualcosa…è arrivato il momento per farlo!!!! Anche perché l’energia se non viene sfogata si trasforma in ansia! Non vorrete mica stare in casa tutti insieme ansiosi e nervosi??? Dai che qualcosa vi viene in mente!!!! Un qualcosa per voi stessi o per tutta la famiglia, oppure per i bambini! Adesso che acquistare dei giochi è quasi impossibile, potremo costruire una casa delle bambole o un garage porta macchinine. E se non avete il materiale che vi occorre improvvisate con ciò che trovate in casa e date spazio alla fantasia!!! Magari quello che ne verrà fuori non sarà eccezionale, ma sicuramente costruiremo dei ricordi da ripensare con tenerezza una volta che tutto sarà tornato alla normalità.

Ecco queste sono alcune strategie secondo me efficaci.
Non sono miracolose e non vi faranno fischiettare allegramente tutto il giorno senza arrabbiarvi mai. Siamo in una situazione di emergenza! Va bene se non ci comportiamo al nostro meglio! Anche perché senza idraulico i lavelli non si stasano da soli solo perché ci impegniamo!

Sarà dura aspettare di poter risolvere i nostri casini interiori come abbiamo sempre fatto, ma l’importante è pensare che anche se non sappiamo quando, sappiamo che lo faremo.

Non temete, ce la faremo!

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Coronavirus e bambini: 5 suggerimenti per la serenitá familiare

| Mamma Bradipa Psicologa, Senza categoria

Bambini da domani non si può più uscire, non potete andare a scuola, vedere i vostri amici e nemmeno andare al parco, ok? Non potete fare il vostro sport preferito, festeggiare compleanni e neanche vedere nonni, zii e cugini, ok?

Ecco più o meno il messaggio che è arrivato ai nostri bambini è stato questo.

Noi genitori ci siamo trovati catapultati in una realtà parallela con il dovere di contenere psico-fisicamente i nostri bambini.

Ma come??? Quando anche noi ci sentiamo in un sogno, non abbiamo più i nostri punti di riferimento e le nostre abitudini?

Inizialmente non avevamo possibilità di contatti con la scuola, l’asilo, gli allenatori sportivi…I bambini non avevano nessun input esterno e noi genitori dovevamo pensare a tutto, sentendoci abbandonati e oltremodo responsabilizzati.

In un secondo momento, tutti si sono organizzati e così da un giorno all’altro ci siamo trovati inondati di collegamenti Skype, dirette, documenti condivisi, video su video per 6583939 lavoretti da fare con i bambini.
La tecnologia…questa “meravigliosità”!
Ma non tutti possono o vogliono fare tutto e si rischia di sovraccaricarsi o di sentirsi sbagliati perché non si cucina con i bambini la torta Rainbow a sette strati, non si scarica il tutorial “Come fare un copri water all’uncinetto”, non si costruisce un armadio con i cotton fioc e non si creano dei percorsi ad ostacoli per tutta la casa che se ti scappa pipì forte, fai prima ad andare a farla sul balcone (sperando che non siano le 18.00 e tutto il vicinato sia lì fuori cantando i Ricchi e Poveri!).

Ecco che adesso, dopo parecchi giorni di isolamento, ci siamo “stabilizzati nell’instabilità” e credo sia necessario fare il punto della situazione, dando potere alle nostre diversità per ricreare una nostra quotidianità.

Ogni famiglia infatti è unica, per composizione e per modi di vivere, impossibile dare dei consigli o delle raccomandazioni che siano adattabili a tutti. Per questo motivo, bisogna andare a cercare quello che ci accomuna e ci differenzia allo stesso tempo: le emozioni. Tutti, seppur declinate in modo diverso le possediamo e per questo  tra tutto quello che la mia mente rimugina, ho pensato a 5 suggerimenti teorico- pratici, che hanno un fondamento emotivo e di conseguenza, ogni famiglia può attuarli. Non vi faranno saltellare di gioia tra sala e cucina, né vi faranno sentire bene come in riva al mare, ma penso che possano alleviare un goccino la condizione che stiamo vivendo in questo periodo.
E ricordatevi che appunto è un PERIODO, presto ritroveremo le nostre certezze.

  1. RISPOLVERARE LE EMOZIONI. Prima di tutto quindi: Come siete messi a “conoscenza, riconoscimento ed espressione delle emozioni?” Se le masticate poco, è giunto il momento di dar loro un ripasso. E’ fondamentale che tutta la famiglia sia allenata in questo, per soddisfare i nostri bisogni emotivi con prontezza. Su internet si trovano parecchie informazioni in merito, ma sarà mia premura, darvi una mano nei prossimi giorni, con stories, post e articoli in merito.Che siate una coppia, una neo famiglia o dei genitori con bambini grandicelli, essere emotivamente competenti, sarà il vostro asso nella manica.
  2. SPIEGHIAMO AI BAMBINI COS’E’ IL CORONAVIRUS E PERCHE’ DOBBIAMO STARE IN CASA. I bambini percepiscono i nostri stati d’animo, ascoltano anche mentre stanno giocando e non sono in grado di inserire le nostre parole, all’interno di un discorso ampio. Per questo motivo è molto importante spiegare con serenità cosa sta succedendo, sottolineando che STIAMO A CASA PERCHE’ COSI’ SIAMO SICURI E TRANQUILLI. Per questo evitiamo di guardare i tg in loro presenza, di parlare della nostra preoccupazione circa la salute, i soldi, il lavoro e non facciamo telefonate davanti a loro, in cui diciamo cose come “se continua così è un macello“, “non si sa più come arrivare a fine mese”, “sono preoccupato per la salute dei miei genitori“. Tutte queste informazioni arrivano dirette nello stomaco dei bambini e le trasformano in emozioni negative; senza rendercene conto contribuiremo a renderli più “assenti”, nervosi, inclini al pianto ecc ecc e tutta la famiglia di conseguenza verrà investita da maggiori tensioni.
  3. CREATE UNA NUOVA ROUTINE. Durante i primi giorni di questa quarantena, il non avere una routine scandita e rigida, ha rappresentato una ricchezza. Ma col passare dei giorni, il terreno ha cominciato a sbriciolarsi sotto ai piedi. Create una nuova routine dal lunedì al venerdì, per bearvi di non avere ritmi il sabato e la domenica. Fate una lista delle cose che “dovete fare per forza” come preparare da mangiare o lavorare. E poi lasciatevi del tempo per una cosa diversa ogni giorno: fare un dolce, il bagno con la schiuma, sistemare un cassetto pieno di ricordi… Se è qualcosa che unisce l’utile al dilettevole da fare tutti insieme, ancora meglio.
  4. UNA PER UNO NON FA MALE A NESSUNO.Ogni giorno ciascun membro della famiglia, sceglie una cosa che desidera fare (se si hanno bambini troppo piccoli o animali, pensiamo noi a cosa potrebbe far loro piacere). E’ importante infatti che ogni componente della famiglia abbia un momento per se stesso. Facciamo quindi un patto ad inizio giornata e cerchiamo di dare il giusto spazio a tutti. Se si è mamme sole con bambini al seguito, lo so (per esperienza!!!) sarà molto difficile farlo. Dobbiamo trasformarci in allenatori e allungare sempre più i nostri tempi per noi stesse!!! Cercate di mettervi d’accordo alternando tempo con loro e tempo per voi. I bambini sentono molto cosa è giusto e cosa è sbagliato e se danno la loro parola, sarà più facile rispettare gli accordi. Magari anche solo 5 minuti per una doccia saranno preziosissimi e vedrete che con l’allenamento, diventeranno ancora di più! E quando sentite che proprio non ce la fate più, utilizzate il “time out”! Qualunque cosa stiate facendo, dite che dovete andare in bagno, chiudete la porta e respirate profondamente. Un minuto da sole con voi stesse servirà come “Reset” della mente per tornare con i bambini, meno compresse.
  5. DIAMOCI IL PERMESSO DI NON ESSERE PERFETTI. Ultimo consiglio, ma non per importanza. Già nella vita di tutti i giorni la ricerca della perfezione è impossibile e di conseguenza mira a minare la nostra autostima. Ma in questo momento di quarantena dobbiamo chiedere a noi stessi ed ai nostri bambini ancora meno: siamo in emergenza, non abbiamo la possibilità di essere genitori o bambini al pieno delle nostre capacità. Capiterà di urlare (più del solito), di “vegetare” per una giornata intera, di mangiare cibo spazzatura e di non dare nessuno stimolo ai bambini. Ci saranno giornate colme di noia, di tv, di discorsi lasciati a metà. Va bene così. Adesso la nostra priorità deve essere quella di mantenere il più possibile la serenità familiare. Quindi eccoci che ritornano in campo le nostre amiche emozioni. Stay tuned, presto vi lascerò qualche contributo in merito!

 

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Non pensiamo a cosa non possiamo fare, pensiamo a cosa possiamo non fare!

| Mamma Bradipa ironica, Senza categoria

Ciao mamme,

Avete qualche dubbio sul titolo?

Errore? Sbornia? Pazzia? No, niente di tutto questo.

Ma credo che in questo momento molto difficile per il nostro Paese, ognuno debba fare la propria parte per sostenere le persone e la mia è quella di far sorridere o nel migliore dei casi far addirittura ridere qualcuno –  e in generale, distrarre un pochino le menti.

Veniamo quindi al dunque: in queste bellissime giornate primaverili, viene automatico pensare a cosa avremmo fatto se non fossimo stati in piena quarantena. Ebbene, questi pensieri non fanno altro che buttarci giù di morale, gettare sale sulla ferita e rigirare il coltello nella piaga.

Ecco che allora arrivo io, con triplo salto mortale e piroetta, che mi insinuo là tra i vostri pensieri, nel mezzo tra un pic-nic ed una festa di compleanno. E sapete perché? Perché è vero che non possiamo fare tantissime cose, ma possiamo anche non farne moltissime:

Voi mamme asociali ad esempio, che ogni giorno restavate in auto fino al suono della campanella ed indossavate occhiali scuri anche se pioveva, potete non dover avere a che fare con nessuno giusto?!?!?!

E voi mamme con più di due figli da portare in scuole diverse che dovevate fare le corse ogni mattina sparando i bimbi direttamente in classe con un calcio dato dall’auto in corsa, non dovete fare nessuna lotta contro il tempo giusto?!?!?!?!

E voi mamme pigre (io) che ogni mattina alle 9 sareste volute già tornare a letto perché la sveglia all’alba non faceva per voi, non dovete rinunciare alla vostra bradipissima calma giusto?!?!?!?!?!

Ma a parte queste particolari categorie, tutti noi possiamo evitarci di annusare il fiato di qualcuno che ha mangiato zuppa di cipolle con aglio sbriciolato mentre sorseggiamo il nostro caffè al bar, di partecipare a compleanni/cene/rendez vous di quei parenti che vi strizzano le guance e vi dicono che vi vedono bene con quei 6-7 chili in più… non dobbiamo stirare, truccarci, avere una manicure curata! E se ci viene un brufolo sul naso, nessuno ce lo vedrà perché indosseremo la mascherina!!!

Insomma, possiamo svegliarci la mattina e pensare alle cose belle che non possiamo fare o a quelle brutte che possiamo non fare!
E a tutte quelle belle che possiamo continuare a fare o che abbiamo finalmente il tempo di fare!

A voi la scelta!

Ricordatevi però che #riderefabene !

 

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Corona Virus: il mio contributo a distanza per le future mamme (parte 2)

| Senza categoria

Care future mamme,

ecco la seconda parte dell’articolo, questa volta sui trucchi emotivi.

Se vi siete perse la prima sui trucchi pratici, potete trovarla qui

Ho pensato a questi consigli, molto tempo prima dell’emergenza covid-19 , lungi da me cercare di non considerare i particolari effetti emotivi della situazione. Piuttosto, il mio intento è quello, da un lato di dare uno scorcio di normalità e dall’altro di fornire degli esempi che siano senza tempo e replicabili dalle future mamme del prossimo anno o di quello dopo ancora.  Eccoli qua di seguito:

Trucchi Emotivi:

  • Diario emotivo: Tantissime neo mamme, nei momenti di sconforto, si buttano ancora più giù credendo di non aver mai provato certe sfumature emozionali. In realtà, seppur con intensità minore, anche la gravidanza, è spesso caratterizzata da momenti di angoscia, paura o tristezza. Chi di noi (né incinta né neomamma) non ha momenti in cui pensa che niente stia andando come dovrebbe andare? Ma se non siamo in una fase particolare della nostra vita, aspettiamo che passino e basta. Per questo, tenere un diario delle nostre emozioni, può servirci per andare a rileggercelo una volta che il bambino sarà nato e ci aiuterà a guardare la situazione con occhi più oggettivi ed a non sentirci troppo diverse da quelle che eravamo prima di partorire.
  • Coppia: che un figlio cambi gli equilibri della coppia è cosa risaputa, ma non è vero che non si possa far niente per far sì che il passaggio non sia troppo brusco. Un giorno che voi ed il futuro papà avete del tempo in relax da passare a casa, potrebbe essere carino scrivere una serie di “to do” interpersonali da rispettare una volta nato il bambino. Alcuni esempi potrebbero essere “dirsi quando siamo stanchi”, “dirci che ci amiamo almeno una volta al giorno”, “dirci subito cosa c’è che non va”. In questo modo , seguendola, sarà più facile non ingarbugliare il gomitolo dei vostri sentimenti. Scrivetela insieme, appendetela al frigo, aggiungete qualche bel ricordo. Nei momenti giù, sarà un toccasana per la vostra coppia. Potete anche scambiarvi le idee che avete su come sarà il vostro “dopo”: come si svolgerà la giornata, cosa vi piacerebbe che l’uno facesse per l’altra e viceversa. Approfittate di questi momenti lenti ed a due e fatene tesoro!
  • Parenti e amici: Che siate future mamme indipendenti e piene di amicizie, oppure le eterne piccoline di mamme e zie, la nascita di vostro figlio cambierà il vostro modo di percepirvi e di percepire i vostri parenti ed amici. Quando siete ancora in dolce attesa, preparate un messaggio, una foto o un biglietto scherzoso con su scritto che se sembrerete loro diverse, è perché lo sarete davvero. Ma che il vostro amore nei loro confronti non cambierà. Che anzi, avrete ancor più bisogno di loro, anche se non vi farete sentire per giorni interi. Avrete bisogno che gli altri vi dimostrino che ci sono, anche se non dovessero ottenere nulla (per il momento) in cambio. Se sarete nervose o stanche o poco interessate a quello per cui un mese prima impazzivate. Avrete solo bisogno di tempo…ditelo subito!!!! Ora che ne avete ancora molto e potrete dilungarvi in spiegazioni a riguardo! Eviterete dopo,  di creare inutili malintesi e tristezze, in un periodo già ormonalmente in subbuglio.
  • Sdrammatizzare: Come vi dicevo, la bozza di questo articolo è in cantiere da parecchio tempo prima della quarantena. Il mio, è un suggerimento volto a prendere con maggior leggerezza gli accadimenti quotidiani della mammitudine, non certo del momento storico che stiamo vivendo. Un esempio? Pensiamo a quando ci arrabbiamo perché per aprire il pacco di caffè ne buttiamo metà in terra, o quando non riusciamo a chiudere occhio perché il bimbo ha deciso di puntarsi sulle nostre costole. Una volta passato il momento di rabbia e fastidio, proviamo ad osservarci dal di fuori, come se stessimo guardando una sit-com e facciamoci su una risata.Ci allenerà a staccare il pensiero e fare “reset” con la mente, cosa che vi ritroverete molto utile nel post partum. Inoltre sapete che ridere fa bene al sistema immunitario? Proprio così!!!
  • Imparare cosa significa fallire: ci sono cose che è meglio conoscere prima di partorire: una di queste è come cambia il concetto di fallimento quando si diventa genitori. In parole semplici, con un neonato (e non con un bambino di un anno badate bene) si riesce quando ascoltiamo i suoi bisogni e facciamo del nostro meglio per soddisfarli. Fallire significa il contrario. Correre appena nostro figlio piange, non significa fallire. Farlo dormire con noi non significa fallire. Attaccarlo al seno a richiesta non significa fallire. Si fallisce quando si lascia piangere un neonato perché così si abitua a dormire da solo, così per dirne una. Un neonato non si vizia. Semplicemente perché non ha la capacità di farlo. Agisce per istinto di sopravvivenza. Ascoltatelo e non sbaglierete. Soprattutto ricordatevi che non sarete delle pappe molle senza spina dorsale che hanno ceduto; sarete delle mamme che si prendono cura del loro bambino.
  • Aspettativa/prospettiva: L’altra sera ho guardato una diretta Instagram di Graziana Mamma Coach e Lucia di Mamma Mia Che Viaggio e per caso è emersa una bellissima riflessione sull’aspettativa e la prospettiva ed ho pensato subito che potesse essere utile inserirla qui. Spesso infatti, tendiamo sia ad aspettare troppo da noi stesse ed allo stesso tempo siamo invischiate nei nostri pensieri che ci fanno dilatare situazioni e sentimenti. Ebbene, per essere più serene bisognerebbe fare l’esatto contrario: darci piccoli obiettivi e ogni tanto fare un passo indietro e guardarci dal di fuori. Ci accorgeremo di come sentirci soddisfatte sia appagante e di come siamo in gamba se ci guardiamo senza lente di ingrandimento (per altri CHI sotto una lente appare perfetto???)  Imparare a farlo da incinte, sarà un allenamento nel caso in cui vi possiate sentire oppresse dai ritmi pressanti di un neonato. Anche perché chi vi vuole bene, vi farà presente quanto siete brave e quanto state facendo, ma se non ne siete convinte voi almeno un pochino, vi entrerà da un orecchio e vi uscirà dall’altro. Datevi piccoli obiettivi per la giornata. Non vi sovraccaricate. Perché se poi non riuscite a fare tutto, l’incupimento sarà dietro l’angolo. Se invece vi chiedete poco, riuscirete di sicuro a raggiungere l’obiettivo e magari vi avanzerà pure un pochino di tempo per rilassarvi un po’.

Questi sono alcuni suggerimenti che ho pensato, se avete dei trucchi pratici od emotivi che state mettendo in pratica, scrivetemeli e li pubblicherò con piacere!

Vi lascio il link ad un mio video su Facebook delle rubriche di Pronto Mamma sulle strategie emotive e pratiche per un post partum sereno: https://fb.watch/3_3rxc07fj/

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