Non dobbiamo sentirci troppo in colpa.

Lo leggiamo da ogni parte, lo sentiamo dire da tutti, eppure, ci caschiamo sempre.

Da quando stringiamo tra le mani il test positivo, chi più chi meno, cominciamo a sentirci in colpa.

Quando siamo incinte e vomitiamo anche l’anima, perché abbiamo mangiato quattro piatti di trippa di nonna Rita, o perché per l’orgoglio di non farci aiutare dalla commessa, ci siamo portate sei bottiglie di acqua minerale per mille mila metri.

In colpa, se desideriamo ardentemente il cesareo, l’epidurale o una pillola che rende il bimbo microscopico solo per uscire e poi tornare sui tre chili.

In colpa, perché varie volte pensiamo di aver fatto una cazzata.

In colpa, perché abbiamo deciso di far nascere qualcuno. Egoismo???

Poi nasce.

Ed allora se non lo amiamo CuoreAmoreSole loveloveyou subito, ci sentiamo merde.

Se non lo allattiamo non ne parliamo.

Se lo allattiamo a richiesta figuriamoci.

Se lo svezziamo tradizionalmente, antiquate!

Pazze fuori di testa se autosvezziamo.

Almeno quando dorme siam tranquille? Seeeeeeeeee! Se dorme poco che avrà, se dorme TROPPO (!), che avrà! Ma poi dove. Culla? Ahhhhhh! Lettone??? Ahhhhhh!

AMMAZZA CHE FATICA

Per esempio io mi son sentita in colpa per anni, per una brutta eruzione che ha avuto Giacomo in viso. Nonostante il pediatra mi dicesse di no, mi ero fissata che dipendesse dal latte artificiale e stavo male per non averlo allattato.

Poi è nata Aurora. Stessa eruzione. Peccato che la allattassi al seno. Quindi il latte artificiale non c’entrava nulla.

Ho avuto due esperienze diverse come allattamento e quindi ho avuto una “risposta”.

E mi si è accesa quindi la lampadina di come spesso sprechiamo energia e momenti che potremmo trascorrere serene, per angosciarci.

Insomma mamme, dovremmo volerci un po’ più bene. A noi stesse e l’un l’altra.

0 comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.