La mamma del vicino è sempre più verde!
No, non ho dei vicini Visitors, è solo un modo per dire che tutte le mamme che vedo vicino a me, hanno qualche marcia in più in un senso o nell’altro.
Sono una persona tendenzialmente insicura, cioè molto sicura su certe cose, pochissimo per altre, quindi non insicurissima, ma neanche sicura sicura…ecco, capito no?!
C’è una cosa però in cui indubbiamente, nonostante anni di studio, vengo puntualmente rimandata a settembre: il confronto con le altre mamme.
Perché quando non ho a che fare con nessuno, sono da dieci e lode a sentirmi una Best Mom, ma appena entro nella pratica, ciao.
Arrivo soddisfattissima all’uscita dell’asilo perché sono riuscita a fare un po’ di commissioni con la duenne, mi dico che Yea, posso ormai fare tutto con lei senza troppi problemi; ma poi sento una mamma che ha altri tre figli di zero, uno, due anni e che ha fatto la spesa, un’ora di palestra con loro nel corso “fitness and children viva le mamme abbasso la cellulite” e ha pure pulito i vetri perché era nuvoloso e << sai ho approfittato perché si sa che se li pulisci col sole rimangono gli aloni>> e poi ha cucinato un pranzetto che io riuscirei a preparare -forse- se avessi due giorni a disposizione. E io che per una volta avevo una postura eretta, mi trasformo nella sorella del Gobbo di Notre Dame dalla vergogna.
Mi dico che “Io valgo”, come in una nota pubblicità di prodotti per capelli, quando arrivo a fine giornata con i bimbi malati con febbricola e raffreddore, senza essere caduta in depressione cosmica e poi, mentre assaporo la mia magnificenza, leggo su Facebook chi ha dovuto gestire attacchi di vomito con gittata di due metri o diarree da sembrare dentro ad una fogna e postano una loro foto perfettamente pettinate e truccate, con espressione ottimista e titolo “poteva andare peggio”. Eh????? Peggio?? Tipo che la testa dei tuoi bambini poteva cominciare a girare su se stessa??! E io che al massimo ho soffiato via un po’ di moccio, mi sento d’improvviso l’imbranato anatroccolo.
Mi sento una MadreMigliore quando Giacomo, dopo 373654 volte che gli dico di non strizzare il brick, rovescia sulla bella maglietta fresca di bucato e di stiratura, un litro e mezzo di succo di frutta (non fidatevi dei 200 ml riportati sulla confezione, quando vengono rovesciati sono almeno 780) e io resisto all’estremo desiderio di tirare un urlo ad ultrasuoni capace di far cadere tutte le foglie rimaste sugli alberi; respiro, tiro il freno a mano dell’impulsività, attivo l’airbag dell’empatia e riesco a rimanere calma e ferma ed a fargli pulire (o a fargli credere di averlo fatto) tutto il disastro – ma poi mentre lavo i piatti carico la lavapiatti, assisto dalla finestra alla scena della mamma più Zen della terra che rimane impassibile e apparentemente serena di fronte al rotolamento tipo cotoletta nel pangrattato del suo duenne in mezzo alla strada; e penso che io al suo posto, avrei lanciato anatemi a denti stretti e mi sarei messa il mantello dell’invisibilità per un paio di mesi.
In soldoni, arrivo a sera che due giorni su tre, sulla mia fronte spaziosa appare la scritta GAME OVER.
Avete mica qualche “vita” da regalarmi???
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