Il bambino non è un essere vuoto, che deve a noi tutto ciò che sa e di cui l’abbiamo riempito. No, il bambino è costruttore dell’uomo, e non esiste uomo che non sia stato formato dal bambino che egli era una volta. Ciò che la madre crea è il neonato, ma è il neonato che produce l’uomo. Riconoscere questa grande opera del bambino non significa diminuire l’autorità dei genitori; quando essi si persuaderanno di non essere i costruttori, ma semplicemente i collaboratori della costruzione, tanto meglio potranno compiere il proprio dovere e aiuteranno il bambino con una più vasta visione. Soltanto se questo aiuto è dato convenientemente il bambino realizzerà una buona costruzione; così l’autorità dei genitori non si fonda su una dignità a sè stante, ma sull’aiuto che essi danno ai loro figli, ed è questa la vera e grande autorità e dignità dei genitori.
(Maria Montessori, La mente del bambino)
Prima o poi devo decidermi a comprare qualche testo sul Metodo Montessori. Mi trovo sempre più spesso a leggere citazioni o consigli di natura montessoriana per l’educazione dei bambini e ancora non mi è mai capitato di trovarne qualcuno che non sia interessante.
Oggi mi sono imbattuta in un interessante decalogo per i genitori che vogliono crescere i propri bambini secondo il metodo di Maria Montessori. E devo dire che è veramente utile e pieno di spunti interessanti di riflessione.
Per questo ve lo riporto:
- Trattate il vostro bambino come un “piccolo adulto”
- Usate la disciplina positiva
- Dategli l’opportunità di provare nuove cose
- Non interrompete i suoi momenti di concentrazione
- Incoraggiate invece di premiare
- Proponetegli delle scelte
- Limitate la quantità di giochi a sua disposizione
- Rispettate il vostro bambino
- Dimenticate l’orologio
- Spegnete la tv
I bambini possono essere piccoli, ma questo non significa che siano stupidi. Per questo bisognerebbe sempre trattarli con rispetto. Essere gentili, non urlare e aver tanta pazienza. Il rispetto reciproco è molto importante, sin dalla nascita.
Bisognerebbe anche cercare di elogiare gli atteggiamenti positivi del bambino e di non fossilizzarsi sempre sugli aspetti negativi dicendogli solo cosa non deve fare o magari sminuendolo dicendogli che è cattivo.
La prima nozione che i fanciulli debbono acquistare per essere attivamente disciplinati è quella del bene e del male: e il compito dell’educatrice sta nell’impedire che il fanciullo confonda il bene con l’immobilità e il male con l’attività, come avveniva con le forme dell’antica disciplina. Poiché il nostro scopo è di disciplinare all’attività, al lavoro, al bene; non all’immobilità, alla passività. (Maria Montessori, La scoperta del bambino)
Bisogna anche cercare di lasciarlo libero di provare e sperimentare, di andare alla scoperta del mondo che lo circonda. Va bene cercare di evitare che si faccia male, ma non si può tenere il bambino sempre sotto una campana di vetro ed evitare di fargli provare qualsiasi cosa.
Noi non possiamo sapere le conseguenze di un atto spontaneo soffocato quando il bambino comincia appena ad agire: forse noi soffochiamo la vita stessa. (Maria Montessori, La scoperta del bambino)
Quando i bambini giocano o sono impegnati in una qualsiasi attività, bisognerebbe evitare di interromperli o di disturbarli. Magari a noi adulti potrebbe sembrare che stiano facendo qualcosa di poca importanza, ma per loro potrebbe essere molto importante invece. E come a noi non piace essere disturbati quando facciamo qualcosa che ci piace, lo stesso discorso vale anche per loro.
Vi sono nell’individuo esigenze intime, per le quali mentre egli si abbandona ad un lavoro misterioso, si richiede la completa solitudine, la separazione da tutto e da tutti. Nessuno può aiutarci a raggiungere quest’intimo isolamento che ci rende accessibile il nostro mondo più celato, più profondo, tanto misterioso, quanto ricco e pieno. Se altri ci si immischia, interrompe e perciò distrugge. Questo raccoglimento che si ottiene liberandosi dal mondo esterno, deve provenire dalla nostra stessa anima, e ciò che è intorno a noi non può influire in nessun modo fuorché con l’ordine e con la pace. (Maria Montessori, Il segreto dell’infanzia)
Spesso i bambini non vogliono vestirsi o non vogliono mangiare. O magari vogliono decidere loro cosa indossare o cosa mangiare. Ovviamente non possiamo lasciagli libertà totale su tutto, ma possiamo dargli la possibilità di scegliere. Ad esempio proponendogli due diversi abiti o due diverse cose da mangiare. Il bambino sarà felice perché potrà essere lui a decidere cosa indossare o cosa mangiare. Sono le piccole scelte quotidiane che lo aiutano a crescere.
Mia nonna diceva sempre che i bambini di oggi si stancano presto di tutto perché hanno troppe cose. E magari è proprio così… i bambini di una volta erano capaci di divertirsi con poco, mentre quelli di oggi non ne hanno mai abbastanza. Bisognerebbe imparare di nuovo a divertirsi con poco. Spesso le cose più semplici sono quelle più efficaci. Ho visto mia figlia ridere di cuore e divertirsi con una semplice scatola vuota. Chi l’ha detto che bisogna per forza avere un intero negozio di giocattoli a casa per non annoiarsi?
Crediamo erroneamente che il bambino più “ricco di giocattoli”, più “ricco d’aiuti” possa essere il meglio sviluppato. Invece la moltitudine disordinata di oggetti, è essa che aggrava l’animo di un nuovo caos, e lo opprime nello scoraggiamento. (Maria Montessori, La scoperta del bambino)
Dedicare del tempo ai propri bambini, senza fretta: è questo uno degli insegnamento più importanti. Sempre presi da mille impegni, spesso ce ne dimentichiamo. Ma dovremmo cercare di sfruttare ogni momento libero. E allora, la prossima volta che vi troverete a giocare con i vostri bambini, chiudete l’orologio in un cassetto e lasciatevi andare. Tornate bambini anche voi e divertitevi tutti insieme.
Penso che i giocattoli siano fondamentali; aiutano il bambino a non attaccarsi alle cose materiali… sono un cibo per l’anima (un padre che ti pensa, una madre che ti fa compagnia quando ti trovi nell’altra stanza, ecc.). Le gratificazioni che passano dai vestiti o dal cibo lo rendono schiavo della società dei consumi… le cose necessarie vanno vissute come una cosa che potrebbe anche non esserci. Trovo che i regali utili siano diseducativi…. non li concepisco quando avviene il consueto scambio di doni tra capi di stato o di governo perchè penso che quel gesto abbia un valore pedagogico. Con questo non voglio dire che non regalerei mai del vino ad un amico, certo che no! E’ il contesto a fare la differenza. Ringrazio il Signore per un tozzo di pane, non mi sembrebbe il caso di scomodarlo per un’aragosta. Non lo so, si tratta di una questione di stile.
Sono d’accordissimo! Dedicare il più tempo possibile ai propri figli alla fine poi si rivela l’elemento determinante. Lasciamoli sbagliare ed incoraggiamoli senza parlare di loro quando presenti
Puo sembrare più faticoso all’inizio, e puo anche spaventare un pochino, ma vi assicuro (provato con i miei gemelli) che dopo tutti gli sforzi sono ripagati abbondantemente, con dei ragazzi piu aperti e indipendenti .