Frozen 2 Il segreto di Arendelle, la recensione

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Frozen 2, il segreto di Arendelle

Abbiamo visto al cinema Frozen 2. Il primo film lo abbiamo visto in ogni forma. Al cinema quando è uscito nel 2013 mai, ma abbiamo visto il dvd un numero infinito di volte. Poi lo abbiamo visto al cinema con l’orchestra che suonava dal vivo. Lo abbiamo visto a teatro e nella versione degli spettacoli immersivi di Un Teatro da Favola. Lo conosciamo a memoria. Ed ovviamente, quando è uscito il secondo capitolo della storia, non potevamo perderlo. A dir la verità temevo un po’, perché riuscire a raggiungere il successo del primo film non era facile. Ma la storia è veramente bella. Il film ci è piaciuto tanto. E mi ha emozionata (sì, lo ammetto… ho pianto anche qui!). Una bella storia da vedere sicuramente. E anche rivedere. Figlia Due già mi chiede quando uscirà il dvd. Quindi, se non lo avete ancora visto, correte al cinema, prima che lo tolgano. Vedere il film sul grande schermo fa sempre un certo effetto. Ed è un film che merita per le scene, l’ambientazione, i colori, le musiche. Aspettate anche i titoli di coda, perché dopo c’è una scena da vedere.

Trama

La storia inizia con un flashback ambientato quando Elsa e Anna erano piccole ed i genitori non erano ancora morti (quindi prima degli eventi del primo film). Il re di Arendelle, Agnarr, racconta una storia alle figlie Elsa e Anna: il nonno paterno, il re Runeard, ha raggiunto un trattato di pace con la tribù di Northuldra e ha fatto costruire una diga nella loro terra natale, la foresta incantata. Ma, per ragioni sconosciute, le due popolazioni sono arrivate ad uno scontro in cui il Re stesso è morto. Così da quel momento gli elementi di terra, fuoco, acqua e aria della foresta sono scomparsi ed un muro di nebbia ha circondato la foresta incantata, imprigionando tutti quelli che si trovavano al suo interno. Solo Agnarr è riuscito a scappare grazie all’aiuto di un salvatore sconosciuto.

Sono passati 3 anni dall’incoronazione di Elsa e la Regina vive nel palazzo reale di Arendelle con Anna, il pupazzo di neve Olaf, Kristoff e la renna Sven. Elsa inizia a sentire un suono melodioso, che la chiama. Ed una notte, cercando di seguire questa voce, risveglia involontariamente gli elementi della natura, che tolgono ad Arendelle l’acqua e il fuoco, fanno scatenare un terremoto e fortissime raffiche di vento. Tutti gli abitanti del paese devono così fuggire.

Elsa, Anna, Olaf, Kristoff e Sven decidono di recarsi nella foresta incantata per scoprire la verità sul passato del regno…

Ora, se non volete sapere come va a finire la storia, fermatevi qui. Altrimenti continuate la lettura!

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Al tocco di Elsa, il muro di nebbia si separa e l’elemento dell’aria causa un tornado che travolge tutti. Elsa riesce a fermarlo, creando alcune sculture di ghiaccio. Elsa e Anna si rendono conto che quelle sculture rappresentano immagini del passato del padre. E scoprono anche che la madre, la regina Iduna, apparteneva al popolo di Northuldra ed è stata lei a salvare Agnarr. Incontrano quindi gli abitanti della foresta e una truppa di soldati di Arendelle, imprigionati da anni nella foresta. Arriva anche l’elemento del fuoco, sotto forma di una piccola salamandra. Elsa e Anna riescono a organizzare una tregua tra i soldati e gli abitanti della foresta e dicono a tutti che loro sono le figlie di una Northuldra e del signore di Arendelle. Qui scoprono che esiste anche un quinto elemento, oltre l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria. Ma nessuno lo conosce. E questo elemento è l’unico in grado di riportare l’armonia tra gli altri elementi. Elsa così si convince che sia proprio questo elemento a chiamarla.

E decide di continuare a dirigersi verso Nord, insieme ad Anna e Olaf. Nel loro viaggio, le due donne si imbattono nei resti della nave dei genitori. E capiscono che i genitori erano partiti per raggiungere Ahtohallan, un fiume mistico che ha tutte le risposte sul passato. Erano quindi partiti per scoprire perché Elsa aveva quei poteri. Decide così di continuare il viaggio da sola, per non mettere in pericolo Anna e Olaf. Grazie a Nøkk, l’elemento dell’acqua, riesce ad attraversare il fiume mistico e scopre cosa è accaduto quando il padre era piccolo.

La diga è stata costruita da Re Runeard non come un dono, come sembrava, ma per ridurre le risorse di Northuldra. Il Re di Arendelle temeva infatti che il popolo di Northuldra potesse conquistare il suo regno. Ed è stato proprio il nonno ad uccidere il capo dei Northuldra a tradimento, dando inizio al conflitto che ha portato il diffondersi della nebbia. Ma il gelo causato da quel ricordo è eccessivo ed Elsa si trasforma in una statua di ghiaccio. Prima di diventare statua, ha solo la forza di trasmettere questo ricordo ad Anna, per farle scoprire la verità.

Anna capisce che deve distruggere la diga per riportare la pace. Anche se questo potrà causare da distruzione di Arendelle, che sarà travolta dalle acque. Anna così decide di svegliare i giganti della terra per portarli alla diga e fargliela distruggere. Nel momento in cui la diga è distrutta, un fiume in piena si dirige verso Arendelle, Elsa si scioglie e riesce a frenare l’onda in tempo. Il muro di nebbia si dissolve e le due sorelle possono riabbracciarsi.

E’ Elsa il quinto elemento che può mantenere l’equilibrio tra gli altri. Così Elsa decide di trasferirsi nella foresta. Mentre Anna diventa la nuova regina di Arendelle. Nella scena dopo i titoli di coda, Olaf visita il vecchio palazzo di ghiaccio di Elsa e racconta a Marshmallow e agli Snowgies tutte le avventure che ha vissuto.

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