Arcobaleno di Banana Yoshimoto, la recensione

arcobaleno
Arcobaleno di Banana Yoshimoto

Arcobaleno (Niji)

Banana Yoshimoto
Romanzo, Giappone 2002
135 pp.
Traduzione: Alessandro Giovanni Gerevini
Editore: Feltrinelli, 2003
ISBN: 88-07-70151-0

Eiko, orfana di padre, vive con la madre e la nonna, proprietarie di un ristorante. Finito il liceo, Eiko decide di trasferirsi a Tokyo, dove inizia a lavorare in un ristorante indonesiano: l’Arcobaleno. Dopo la morte della nonna e poi della madre, Eiko si getta con tutte le forze nel lavoro, a tal punto che un giorno sviene durante il suo turno a causa del troppo stress. Il proprietario del locale, il signor Takada, le propone allora di andare ad aiutare per un periodo la moglie incinta nelle faccende domestiche, lavoro meno impegnativo che le permetterebbe di ristabilirsi. Presto Eiko si accorgerà che l’apparente tranquillità familiare della coppia nasconde molti segreti. E l’interessamento del signor Takada nei suoi confronti complicherà maggiormente la situazione.

Arcobaleno: come trovare la forza di ricostruirsi una vita

“Al Tour della laguna si può nuotare insieme a tartarughe marine, razze e squali in cattività all’interno di una riserva naturale marina. Vi avevano preso parte molti turisti provenienti da tutti gli alberghi di Bora Bora; io però, ero l’unica a parteciparvi da sola. Per quanto mi guardassi intorno, gli altri erano tutti francesi o italiani riuniti in piccole comitive formate nei rispettivi hotel. Di giapponesi non ce n’era nemmeno uno.”

Banana Yoshimoto è diventata nell’ultimo decennio una delle scrittrici giapponesi più apprezzate per il suo modo di scrivere lineare e profondo. Nel suo nuovo romanzo, da una storia apparentemente molto semplice, si delineano argomenti importanti e sempre attuali: la “non comunicazione” tra moglie e marito; la difficoltà di superare un tradimento; la paura di ricostruirsi una nuova vita con un’altra persona; l’incontro con esseri sconosciuti che possono dare consigli preziosi in momenti cruciali della vita.

Allo stesso tempo troviamo alcuni dei temi più cari all’autrice: da un lato l’importanza della famiglia, che però non è mai quella tradizionale ed è quasi sempre composta da sole donne; dall’altro la morte che inevitabilmente arriva a sconvolgere la vita, ma il ricordo delle persone care resta molto forte in chi le ha amate.

Tutti questi elementi riuniti insieme danno vita ad un romanzo intenso, nel quale la storia si delinea a poco a poco attraverso i ricordi della protagonista e il suo tentativo di analizzare la sua particolare situazione e ritrovare l’energia necessaria per non annullarsi nei ricordi.

I colori dell’arcobaleno, che non a caso è il nome del ristorante in cui lavora la protagonista, sono molto accentuati in tutti il romanzo, nelle descrizioni dei luoghi visitati dalla donna e dalle sensazioni provate. Banana Yoshimoto riesce a trasmetterci la personalità della protagonista attraverso la realtà con cui si scontra. Ed ancora una volta riesce a farci percepire pienamente la bellezza e la profondità della natura che la circonda, una natura attraverso la quale ognuno può ritrovare se stesso.

Recensione pubblicata su Lettera.com nel febbraio 2004

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