Cucino la pasta insipida perché mi dimentico di mettere il sale. Loro si lamentano ma poi la mangiano lo stesso.
Mi lamento per come hanno messo a posto i giochi, e poi chiedo loro scusa perché so che lo hanno fatto migliore dei modi dal loro punto di vista. E poi mi abbracciano e mi perdonano.
A volte perdo la pazienza. Urlo senza motivo in un mix di stanchezza e frustrazione. Ma loro così piccoli lo capiscono e fanno finta di nulla, come se fosse successo niente.
Passo troppo tempo col mio smartphone ma loro non demordono e continua a chiamarmi.
Troppe volte sono in ritardo, ma non gli importa, basta vedermi e abbracciarmi.
Nel tentare di fare del mio meglio come mamma a volte faccio errori grossolani.
Lavo male i vestiti, non li piego, e cucino in fretta. Dimentico le cose e dove ho messo l’ennesimo disegno che ha portato a casa da scuola.
Non ho tempo a volte di ascoltare la poesia che hanno imparato con la dovuta attenzione. E devono richiamarmi mille volte.
Non prendo il tè con le bambole perché ho l’asciugatrice da svuotare ma lei aspetta e mi perdona se nel frattempo si è fatta ora di cena.
Metto i dinosauri nell’armadio mentre lui ci vorrebbe ancora giocare solo perché non lo sto ascoltando.
A volte sono triste e piango senza motivo. E loro fanno di tutto per farmi sorridere.
Sbaglio a darle la merenda a scuola. Ma fa lo stesso e non me lo rinfaccia.
Sono una mamma rompiscatole. Troppo attenta ansiosa e a volte soffocante. Ma so anche che loro non vorrebbero altra mamma al di fuori di me.
Non ho tante certezze nella vita, e una delle poche è che i miei figli mi perdoneranno qualsiasi sbaglio possa fare, qualsiasi fastidio gli possa provocare.
Perché a loro vado bene così come sono.
E al mondo non ci sono altre persone che mi amino quanto mi amano loro.
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