Arrivano i pagliacci di Chiara Gamberale, la recensione

arrivano i pagliacci
Arrivano i pagliacci di Chiara Gamberale

Arrivano i Pagliacci – Chiara Gamberale

Chiara Gamberale, Arrivano i pagliacci, Milano, Bompiani, 2002.

Allegra Lunare è una ventenne romana che sta traslocando dalla casa in cui ha vissuto fin dalla nascita. Prima di lasciare l’appartamento, decide di scrivere una lettera ai nuovi inquilini, per raccontare la sua storia e quella della sua famiglia, cercando di racchiudere in pochi ricordi i suoi 20 anni e gli eventi che l’hanno portata verso questo cambiamento. Il romanzo si delinea attraverso una serie di oggetti che Allegra ha deciso di lasciare nella casa e di quei pochi che porterà con sé, ognuno dei quali ha una sua storia alle spalle. Da semplici oggetti si ricostruisce la vita di molte persone: l’incontro tra il padre, universitario rivoluzionario, e la madre, giovanissima modella americana; la nascita del fratello down Giuliano; le amiche omosessuali Adriana e Matilde; la psicologa Vera; Leonardo, giovane disadattato che Allegra immagina come l’uomo ideale, l’amore sempre sperato; Zuellen, amica di scuola e compagna di mille avventure.

“Durante un trasloco bisogna stare molto attenti a quello che ficchi negli scatoloni, a quello che butti nell’immondizia, a quello che lasci, a quello che regali alla portiera e a non finire tu negli scatoloni, nell’immondizia o dalla portiera. Altrimenti è meglio restare dove sei e rimandare tutto alla prossima volta, se è possibile (a me non lo è). (Io lascio quasi tutto.)”.

Arrivano i pagliacci è in un certo modo un romanzo generazionale, che sicuramente potrà essere apprezzato soprattutto da chi è nato negli anni Settanta. Infatti chi è coetaneo della protagonista (20 anni) oppure dell’autrice (25 anni) potrà trovare riferimenti a telefilm, canzoni, gruppi musicali “cult” per questa età. Riferimenti che magari tra 10 o 20 anni potranno sembrare di difficile comprensione, se non si conoscono determinati film o generi letterari, ma che per i ventenni di oggi potranno facilmente rievocare qualcosa. Sono molte le scene di vita quotidiana e familiare che facilmente ognuno di noi può aver vissuto: dal vocabolario di greco, il Rocci, portato in mano perché nello zaino non entra, alla rappresentazione di Forza Venite Gente in parrocchia.

Lo stile di Chiara Gamberale appare molto simile a quello di Aldo Nove, a partire dalla caratteristica più banale: come i personaggi di Woobinda di Nove, Allegra Lunare si presenta ai nuovi inquilini con nome, età e segno zodiacale. Poche informazioni che dovrebbero bastare a delineare una persona. Chiara Gamberale infatti ringrazia lo stesso Nove prima del romanzo, per averle insegnato indirettamente, attraverso i suoi libri, a scrivere. Ma il suo è soprattutto un fluire dei pensieri inarrestabile, a cui a volte risulta quasi difficile stare dietro, ma che con un po’ d’attenzione si comprende completamente.

Arrivano i pagliacci” diventa la frase emblematica della vita di Allegra, un incitamento ad andare avanti nonostante i problemi e le difficoltà, perché prima o poi qualcosa di bello accade sempre. Chiara Gamberale con il suo terzo romanzo dimostra così di riuscire a descrivere una situazione a tratti estrema, (soprattutto nel finale), ma perfettamente realistica in molte piccole cose quotidiane. E gli oggetti di questa vita mantengono un posto di primo piano, diventando i “testimoni” di ogni avvenimento, banale o importante che sia.

Recensione pubblicata originariamente su Lettera.com nel febbraio 2003

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