10 regole per scegliere la struttura dove partorire

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Neonato

Ho già parlato dei miei dubbi sulla scelta dell’ospedale in cui partorire e di quelli che sono stati gli elementi che alla fine mi hanno fatto preferire una struttura piuttosto che un’altra. Ho parlato anche di quelle che erano le caratteristiche più importanti per me e che ho preso in considerazione per fare questa importante scelta, come i livelli di neonatologia o il rooming in.

Oggi mi sono imbattuta in un decalogo della Federazione Nazionale dei Collegi Ostetriche sulla scelta dell’ospedale dove andare a partorire. 10 consigli per aiutare le mamme in attesa a scegliere la struttura più adatta e più sicura per far nascere il proprio bambino senza problemi.

Devo ammettere che si tratta di consigli molto importanti. Sicuramente da prendere in considerazione se ancora non avete deciso dove andare a partorire. Ed allora ve la ripropongo, sperando che vi sia d’aiuto.

  1. Considerare il numero dei parti effettuati nella struttura: meglio evitare le strutture con meno di 500 parti all’anno, perché più rischiose, soprattutto in caso di emergenze e perché in genere non sono in grado di fornire assistenza ginecologica, ostetrica e neonatologica 24 ore su 24.
  2. Se si aspettano gemelli o ci sono complicanze nell’andamento della gravidanza, come il diabete o la pressione alta, meglio rivolgersi ad una struttura con un II livello di Neonatologia, per gravidanze da 34 a 37 settimane, o III livello, per gravidanze sotto le 34. Queste strutture infatti assicurano cure subintensive o terapia intensiva neonatale.
  3. Informarsi sulla percentuale di parti cesareo che vengono effettuati ogni anno, per assicurarsi che non ci sia un abuso. E se si ha già avuto un precedente cesareo, informarsi sulla possibilità di provare ad avere un parto vaginale(molti dopo il primo cesareo tendono a consigliare esclusivamente un altro cesareo).
  4. Se si vuole fare l’epidurale durante in travaglio, assicurarsi che la struttura scelta la offre 24 ore su 24, 7 giorni su 7 (alcune strutture ad esempio non la garantiscono la notte o nei weekend)
  5. Se si vuole avere il proprio compagno/marito vicino durante il travaglio, il parto e nelle due ore successive, assicurarsi che venga permesso nella struttura.
  6. Informarsi se è possibile scegliere la posizione durante il travaglioper cercare di contenere il dolore” (alcune strutture offrono solo la possibilità di stare sul lettino).
  7. Frequentare il corso preparto organizzato dalla struttura per acquisire competenze e conoscere il personale della struttura stessa.
  8. Assicurarsi, se volete farlo, che sia garantita la possibilità di donare le cellule del cordone ombelicale.
  9. Informarsi sul post-partum e sul rooming in o l’eventuale presenza del nido. Soprattutto informarsi se il rooming in è previsto per 24 ore o c’è la possibilità di mettere il bambino al nido, se la mamma ha bisogno di riposarsi.
  10. Controllare che venga promosso attivamente l’attaccamento al seno subito dopo la nascita e il bonding (la possibilità, dopo il parto, di trascorrere alcune ore insieme al padre e al figlio per facilitare la genitorialità).