Rooming in o nido: il mio dubbio

rooming in
Rooming in

Un altro mio dubbio nella scelta dell’ospedale dove andare a partorire, dopo il livello di neonatologia, era: rooming in o nido? Ci ho pensato veramente molto.

Sicuramente non mi piaceva per niente l’idea di andare in un ospedale dove ci fosse il nido e dove la mamma dovesse andare al nido in orari prestabiliti, altrimenti non avrebbe potuto vedere il bambino. Una mia amica ha partorito in un ospedale così. Dopo il parto l’hanno dovuta operare per un problema all’utero e lei non è riuscita ad alzarsi per due giorni dal letto. E così non ha visto il figlio per due giorni. Lo trovo terribile.

Il rooming in un po’ mi spaventava. Pensavo che se il parto fosse stato complicato e non avessi avuto forze… come avrei fatto ad occuparmi del bambino? Anche se l’idea di averla vicina da subito mi attirava. Un’altra mia amica invece decantava l’importanza del nido, perché dopo il parto si ha bisogno di riposare prima di tornare a casa ed il nido sarebbe la soluzione migliore.

Cercando informazioni sui vari ospedali, ho scoperto che esistono varie soluzioni. C’è l’ospedale che ha solo il nido (quello che ho escluso a priori), l’ospedale che fa il rooming in durante il giorno e il nido durante la notte, l’ospedale che fa il rooming in ma i bambini vengono portati al nido durante gli orari di visita (per evitare che il bambino entri in contatto con eventuali germi, raffreddori e via dicendo dei parenti), l’ospedale che fa solo il rooming in.

Insomma le possibilità sono veramente molte. E si può scegliere in base alle proprie esigenze. Io sapevo che non avrei voluto il nido esclusivo. Ma l’idea del rooming in mi spaventava. Dicono anche che il rooming in, a differenza del nido, faciliti l’avviamento dell’allattamento al seno (al nido spesso danno una soluzione al bambino per tenerlo calmo quando non è l’orario della “poppata“, mentre col rooming in il bambino può attaccarsi in qualsiasi momento).

Alla fine ho scelto la clinica ospedaliera dove facevano il rooming in (al massimo in caso di cesareo i bambini potevano essere portati al nido solo la prima notte).

E dopo averlo provato, posso dire con assoluta certezza: rooming in tutta la vita. Potersi occupare del bambino da subito, averlo vicino da subito, dormire insieme, è un’emozione fantastica. E la fatica del parto è qualcosa che si riesce a superare per prendersi cura di quel piccolo esserino appena nato.

Per me è stato “amore” a prima vista. E quando la mattina la portavano al nido per la visita di controllo del pediatra… quell’ora di lontananza mi sembrava così lunga e non vedevo l’ora che me la riportassero. E poi si comincia da subito ad occuparsi del proprio bambino e nel momento di andare a casa si è già acquisita una certa “sicurezza“.

Rooming in promosso a pieni voti!