Gravidanza: cos’è il liquido amniotico

foto tratta da chella.typepad.com
Il liquido amniotico è contenuto in una membrana che forma il cosidetto sacco amniotico la cui rottura può annunciare l’imminente inizio del travaglio. Circonda il bambino all’interno dell’utero e svolge funzioni molto importanti come proteggerlo da forti traumi e fare da barriera contro le infezioni per le sue proprietà antibatteriche. Inoltre, consente a muscoli, tubo digerente, polmoni e ossa del bambino di svilupparsi in maniera adeguata.
L’origine del liquido amniotico è mista: cioè è prodotta sia dalla mamma che dal feto. La parte materna proviene dalla trasudazione dei liquidi dai vasi sanguigni della placenta e del sacco amniotico. Il principale apporto però viene dal feto.
Il volume o quantità del liquido amniotico non è costante per tutta la gravidanza; anche la sua composizione varia durante le fasi della gestazione. A cinque settimane la quantità di liquido è di circa 5 millilitri. Il volume massimo si ha tra la 35 e la 36 settimana, perchè può arrivare fino a 900 millilitri e in alcuni casi può anche raggiungere il litro. Da questo momento in poi, però comincia a diminuire.
Il liquido amniotico e i suoi componenti cambiano molto spesso: infatti ogni 2 ore circa, il liquido si rinnova completamente e viene eliminato in parte con il riassorbimento attraverso la membrana amniotica e in parte dopo essere stato inghiottito dal tubo digerente del feto. Il bambino utilizza il liquido amniotico per lo sviluppo corporeo,passa per i reni e viene espulso con l’urina, passando nuovamente nel liquido amniotico. La sua composizione è formata principalmente da acqua con proteine, aminoacidi, lipidi e ioni di vario genere. Man mano che la gravidanza prosegue la composizione varia per adattarsi alle necessità e alla crescita del feto. Dunque la sua origine è principalmente fetale, perchè è costituito da urina e dalle secrezioni del tratto bronchiale e nasale del feto.

Probabilmente molte di voi si sono chieste almeno una volta, come fa il bambino a nuotare nel liquido amniotico e non affogare? La risposta è semplice: perchè la sua respirazione all’interno del pancione non avviene attraverso i polmoni, ma attraverso il cordone ombelicale. Attraverso il sangue materno riceve ossigeno e anidride carbonica. E la cosa più incredibile e straordinaria è che appena nato comincia a respirare con i suoi polmoni. Infatti, appena tagliato il cordone ombelicale, il neonato non riceve più ossigeno attraverso la placenta, e pertanto diventa necessario che i suoi polmoni comincino a funzionare. Quando lo senti piangere appena nato, ricorda che i suoi polmoni si stanno distendendo e aprendo.

Le funzioni del liquido amniotico sono molto varie e importanti poichè mantiene una condizione di stabilità interna con il feto (omeostasi). Il ruolo durante la gravidanza e durante il parto sono diversi:
Durante la gravidanza:
serve al nutrimento fetale: molti dei suoi componenti vengono inghiottiti e quindi utilizzati dal feto per nutrirsi. Il 10% delle proteine provengono dal liquido amniotico.
regola l’acqua corporea fetale
mantiene costante la temperatura del bambino come un termostato.
protegge da possibili traumi esterni, grazie alle sue caratteristiche.
– crea intorno al feto uno spazio che gli consente di muoversi senza problemi.
e’ importantissimo per lo sviluppo del feto; se non c’è o è troppo poco, i polmoni non si sviluppano correttamente.
– garantisce un’ambiente sterile proteggendolo da possibili contagi di germi attraverso il collo cervicale della madre.
è molto utile per la mamma perchè protegge da eventuali movimenti troppo bruschi che il bambino potrebbe fare.

Durante il travaglio:

prepara la comparsa di sostanze che inducono le contrazioni. E’ risaputo che rompere il sacco amniotico o rottura delle acque aiuta la progressione del bambino.
– la formazione di una sacca di liquido amniotico davanti alla testa fetale durante il travaglio aiuta a farsi spazio nel collo uterino.
tutela il bambino durante il parto, formando una protezione liquida che impedisce con efficacia che le contrazioni uterine esercitino una pressione troppo forte sul piccolo nella fase espulsiva.

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