Gravidanza: quando comunicarla al datore di lavoro

incinta al lavoro
Incinta al lavoro

Quando arriva il momento di annunciare al proprio datore di lavoro di essere in attesa di un bambino?

Io mi sono trovata per caso a parlare con il mio capo e le ho detto di essere incinta alla 10° settimana. Volevo aspettare i 3 mesi anche per dare l’annuncio al lavoro, l’ho detto solo al mio capo (donna). Dal momento che non faccio un lavoro che poteva essere “pericoloso” per la mia gravidanza non avevo fretta di annunciare la gravidanza.

Ho amiche che lavorano a contatto con i bambini che nel momento in cui hanno scoperto di essere in attesa sono andate in maternità anticipata (perché lavorando con i bambini piccoli si è più esposte a virus e malattie infettive ed è meglio evitare in gravidanza). Se si fanno lavori pesanti anche in genere ci si può mettere in maternità anticipata per evitare problemi. Io lavoro come semplice impiegata e quindi non avevo motivo per richiedere la maternità anticipata.

Quando dire al lavoro che sei incinta

Ammetto di essere stata un po’ in ansia all’idea di dover dire di essere incinta al lavoro. Più che altro perché avevo un contratto a progetto. Nella mia testa mi sono fatta mille ipotesi. Non ero la prima ad aver avuto un bambino, ma in base al tipo di contratto che avevo non sapevo bene quello che mi spettava.

E devo ammettere di essere stata fortunata. Si sentono tante storie in giro. Donne a cui non è stato rinnovato il contratto di lavoro durante o dopo la gravidanza. I miei datori di lavoro invece sono stati molto onesti. Si sono comportati bene. Quando hanno saputo della mia gravidanza, mi hanno proposto un contratto a tempo determinato di un anno, finalizzato all’inserimento in azienda. In questo modo avrei potuto usufruire della maternità obbligatoria e poi al rientro dei permessi allattamento senza problemi. Mi è andata molto bene.

Ci sono datori di lavoro che fanno pressioni alle dipendenti, perché considerano la gravidanza come una scocciatura. Una mia amica, quando ha annunciato al suo datore di lavoro di essere incinta, si è sentita rispondere: “Ora non ti metterai in maternità anticipata?!?“. Come se una donna decidesse di andare in maternità anticipata perché non ha niente di meglio da fare. Ci devono essere dei motivi seri per andare in maternità anticipata. E poi come seconda domanda, le ha chiesto quando sarebbe rientrata al lavoro dopo la maternità (e lei era appena al quarto mese di gravidanza, quindi c’era tempo prima di entrare nella maternità obbligatoria).

La maternità obbligatoria prevede l’astensione dal lavoro 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo. Oppure, se non ci sono particolari impedimenti e problemi fisici, 1 mese prima del parto e 4 mesi dopo. Io ho scelto di optare per quest’ultima possibilità e di lavorare fino all’8° mese di gravidanza, in modo da avere più tempo dopo il parto per stare con il mio bambino. Ovviamente il mio era un desiderio, non era detto che avrei potuto farlo… dipendeva tutto da come sarebbe proseguita la gravidanza. Ma speravo veramente di riuscire a farlo (come poi è stato).

I due mesi (o un mese) prima del parto si calcolano in base alla data presunta del parto, stabilita dalla data di inizio dell’ultimo ciclo mestruale. Invece i 3 mesi (o 4 mesi) dopo il parto si calcolano a partire dalla data presunta del parto, se il parto avviene prima della scadenza; oppure dalla data effettiva del parto, se avviene dopo la data presunta.

Quindi se nasce prima della data presunta, non si perde alcun giorno dei 5 mesi complessivi stabiliti dalla maternità obbligatoria. Se nasce dopo la data presunta, si guadagna qualche giorno in più. La mia prima bambina è nata il giorno esatto della data presunta, quindi con lei sono andata pari. La mia seconda bambina è nata invece 9 giorni dopo la data presunta (in realtà essendo stata stimata una settimana più piccola ad inizio gravidanza, la data presunta mi era stata spostata in avanti di 7 giorni, ma per il calcolo della maternità fa fede la data di inizio dell’ultimo ciclo e la prima data presunta) e quindi ci ho guadagnato 9 giorni di maternità obbligatoria.