Corso preparto: la terza lezione

mamme corso preparto
Mamme al corso preparto

Terza lezione del corso preparto. Corso che mi sta piacendo sempre di più.

Durante la terza lezione abbiamo parlato del parto.

Abbiamo iniziato la lezione guardando un breve filmato con due parti: il parto di una donna al quarto figlio ed un parto in acqua. Prima di farci vedere il video l’ostetrica ha chiesto se qualcuno pensava di non volerlo vedere perché si sarebbe impressionato troppo. Ma siamo rimasti tutti a vederlo.

Poi ci ha spiegato alcune tecniche di massaggio (alle spalle, alla colonna dorsale fino all’osso sacro e ai reni) che il futuro papà potrà fare alla futura mamma durante il travaglio. E pare che aiutino molto (e posso dire che in effetti è stato così… durante il travaglio mio marito mi ha aiutato facendo pressione all’altezza del mio osso sacro quando sentivo dolore. Più lui faceva pressione e più alleviava il mio dolore… gli chiedevo di spingere forte. Alla fine mi è rimasto un livido per quando aveva fatto pressione… ma in quei momenti era una delle poche cose che mi davano sollievo).

Abbiamo provato i massaggi stando appoggiate al muro, in piedi, con le gambe un po’ divaricate e un po’ piegate (sempre perché la forza di gravità aiuta durante il travaglio!). E può essere utile anche fare rotazioni del bacino (un esercizio che facciamo anche durante il corso di ginnastica in acqua).

Poi l’ostetrica ci ha fatto vedere le posizioni per il parto. Non è detto che si debba partorire per forza sdraiate sul lettino, anche se molti ospedali non offrono ancora alternative. Abbiamo provato la posizione accovacciata, che sembrava comoda. In quel caso il papà sta o seduto su una palla o sulla sedia e sostiene la mamma da dietro. Alcune posizioni, tipo quella in piedi aggrappata al collo del papà, le ho trovate scomode. Poi comunque bisognerà vedere se arrivato il momento mi ricorderò di tutte queste cose.

E ci ha spiegato la respirazione da fare durante il travaglio: bisogna inspirare gonfiando pancia e petto e poi espirare gonfiando petto e pancia. Il momento dell’espirazione deve durare il doppio rispetto a quello dell’inspirazione. Quindi se si conta fino a 5 inspirando, si dovrà contare fino a dieci espirando. Dice di provare la respirazione anche a casa, in modo che al momento del travaglio ci verrà da fare spontaneamente.

Devo ammettere che l’ostetrica di oggi ci ha spiegato tutto con estrema cura. E’ stata molto brava. Abbiamo provato la respirazione: io respiravo e mio marito contava per darmi il ritmo giusto. L’ostetrica dice anche di non fare la respirazione che si vede nei film, perché si rischia di iperventilare.

Poi abbiamo provato anche il momento delle spinte. Quando si spinge si deve inspirare e gonfiare la pancia, come nella respirazione, e poi, trattenendo il respiro, si deve spingere. Ci ha anche fatto vedere una posizione appoggiata alla palla che pare sia adatta in caso di problemi con le emorroidi.

Ed ha spiegato il protocollo che viene attuato nella clinica convenzionata per le gravidanze protratte (quando si supera la data presunta del parto): da 40 settimane + 4 giorni si inizia a fare il monitoraggio a giorni alterni. Se non succede nulla e il bambino sta bene si continua per una settimana, fino a 41 settimane + 4 giorni. A quel punto si viene ricoverate e viene indotto il parto. Dopo 2 o 3 tentativi di induzione, se le contrazioni non partono, si procede al cesareo. Mentre in caso di parto prematuro, consiglia di andare in un ospedale se è prima della 35° settimana, perché il bambino potrebbe aver bisogno di maggiori cure e si rischia di dover separare mamma e bambino facendolo nascere da loro. Loro hanno una neonatologia di II livello.

Ci ha anche fatto provare la posizione per l’epidurale, con la schiena un po’ inarcata e la testa inclinata. Il suo consiglio è di avvisare l’anestesista se si sta avendo una contrazione, perché se ci si muove mentre sta inserendo l’ago, si rischia che venga bucata la dura madre e questo può causare un forte mal di testa, che dura 5 giorni (e si deve stare al letto, meglio se al buio). Un incubo. Per poter usufruire dell’epidurale si deve fare la visita con l’anestesista nel corso dell’ultimo mese di gravidanza. Chissà come funzionerà all’ospedale (visto che non so ancora se partorirò in questa clinica o all’ospedale)

La prossima lezione del corso preparto sarà solo per noi mamme in attesa perché faremo un po’ di ginnastica. Mentre alla successiva lezione parleremo dell’allattamento.

Alla terza lezione l’ostetrica ci ha anche spiegato che a volte i bambini nascono con una patina bianca, che si chiama vernice caseosa e lo protegge quando è immerso nel liquido amniotico per non farlo screpolare.