Corso pre-parto per i nonni (o gli zii)

nonna e nipote
Nonna e nipote

Dopo la nascita di un bambino (soprattutto se è il primo) l’invadenza dei parenti può essere difficile da sopportare. Sicuramente non lo fanno con cattiveria, però quando si rientra a casa spesso si vorrebbe stare da soli e invece c’è sempre qualche parente che viene a bussare alla tua porta perché DEVE vedere il bambino. Oppure che si sente in dovere di dirti cosa DEVI fare con il bambino (come e quanto allattarlo, come cambiarlo, come cullarlo e via dicendo).

Ed allora a volte i neo genitori arrivano a pensare che ci vorrebbe un corso per i parenti. Un corso per imparare a rispettare i tempi e le decisioni della nuova famiglia. Un corso per imparare a non imporsi troppo e a non essere troppo invadenti.

E nei giorni scorsi mi è capitato di leggere una notizia sull’Adnkronos: a Roma arriva il primo corso pre-parto per i nonni. Il corso è stato organizzato dall’Ospedale Cristo Re, con l’obiettivo di dare consigli anche ai nonni sui comportamenti da evitare dopo la nascita, come spiega l’ostetrico Maurizio Gnazzi:

Nessun genitore può tollerare le lacrime di una figlia. E spesso per questo motivo le mamme e i papà di una neomamma intervengono dandole consigli e aiuto sulla base delle proprie esperienze passate. Ma, a volte, si può incorrere nel rischio di alimentare la sensazione di inadeguatezza della donna o a portare all’interruzione dell’allattamento al seno, suggerendo ad esempio di usare il biberon se il bebè piange di continuo. Siamo qui per insegnarvi ad evitarlo.

L’ostetrico ha dato vita a questo progetto proprio perché consapevole del ruolo importante che i nonni svolgono all’interno della famiglia e della “gestione dei bambini“. E così ha pensato di dedicare una lezione del corso preparto anche ai nonni materni e paterni “per dare loro suggerimenti utili ad assicurare ai neogenitori un aiuto ‘mirato’ e non controproducente“.

Una lezione pensata per insegnare ai nonni a non essere “troppo invadenti“. E direi che è veramente un’ottima idea!

E continua a spiegare:

L’Italia è uno dei Paesi sviluppati con il tasso di allattamento materno più basso e per facilitare la mamma in questa avventura è d’obbligo il sostegno dei nonni, che non devono intervenire in caso di difficoltà cercando con buone intenzioni di risolvere la situazione, ad esempio suggerendo di passare al latte artificiale se il bimbo non si attacca al seno. La donna riesce ad allattare se è sicura di sé, sostenuta in questa azione e serena.

Ma quali dovrebbero essere i compiti dei nonni subito dopo la nascita del bebè?

A loro spetta dunque fare la spesa e cucinare qualcosa, magari dare una mano nelle pulizie di casa. Ma occorre lasciare alla donna e al proprio compagno la gestione o anche soli i ‘giudizi’ sull’alimentazione del bimbo. Non è facile per una mamma vedere la propria figlia piangere, e dopo il parto si piange spesso. I nonni lascino che sia il marito a occuparsene, perché è l’unico a poter sostenere la situazione.

E soprattutto non dovrebbero dare i consigli in base a quello che loro hanno fatto 30/40 anni fa pretendendo che anche le neomamme debbano per forza fare le stesse cose.

C’è ad esempio ancora la credenza che il bimbo vada pesato costantemente ma il peso spesso non è un indicatore preciso di quanto il bebè si nutre. Occorre invece controllare che bagni sempre il pannolino e che dorma almeno per 2-3 ore di seguito, perché questo significa che è tutto sotto controllo e che l’alimentazione è sufficiente”.