Gravidanza: la placenta previa

La placenta previa consiste in una sistemazione sbagliata della placenta, che invece di collocarsi nella parte superiore della cavità uterina, si posiziona in quella inferiore. Sembra una cosa di poco conto, ma putroppo non è così: la placenta previa blocca l’unico passaggio per la fuoriuscita del bambino.
In base alla posizione se ne distinguono di tre tipi:
previa centrale, che ostruisce totalmente il collo dell’utero
previa marginale, quando arriva a 3 cm dal bordo dell’orefizio uterino interno
previa laterale, quando il margine dista più di 3 cm.
Più la placenta si trova impiantata vicino all’orefizio uterino e più aumenta la frequenza, l’intensità e la precocità delle perdite ematiche. Se al momento del parto la placenta si trova davanti alla testa del bambino, questa non avrà modo di uscire, se non rompendo la placenta e provocando quindi il blocco della circolazione sanguigna del piccolo.
La placenta previa è una patologia importante per la donna in gravidanza e se non è controllata e vigilata nella maniera adeguata, può mettere in pericolo la vita del tuo bambino e della madre. La prevenzione e un attento monitoraggio permettono ad alcune donne con la placenta previa marginale possano partorire in modo naturale, senza doversi sottoporre al cesareo.
Già dalle prime ecografie si può scoprire se sarà possibile avere la placenta previa e non esiste una cura farmacologica che la possa curare, ma ci sono norme per la prevenzione delle emoraggie: riposo e controllo. I medici suggeriscono che quando si presenta un’emorragia, dovete recarvi all’ospedale, dove verrete seguite fino alla risoluzione del problema. In ogni caso bisogna evitare sforzi, salire scale per faccende domestiche, guidare per molte ore, tenere in braccio bambini e stare in piedi per molto tempo. Salvo prescrizione medica non è necessario stare a letto.
I sintomi della placenta previa sono fondamentalmente da una brusca e indolore emoraggia vaginale, che si presenta di solito alla fine del secondo mese di gravidanza e si accentua nel terzo. E’ molto difficile che si verifichi prima del settimo mese e se devesse accadere bisogna consultare subito il medico.
Gli esperti dicono che la placenta previa non si può diagnosticare con sicurezza prima del settimo mese perchè è possibile che con l’allargamento progressivo dell’utero si posizioni in modo corretto.
Le future mamme con questa patologia affronteranno un parto ad alto rischio. In caso di placenta previa centrale è inevitabile un cesareo, mentre se la placenta è previa marginale o parziale, vi è la possibilità di parto naturale, sempre che la testa del bambino sia entrata nel canale del parto e abbia spostato la placenta.

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