Gravidanza: apre a Milano il primo ambulatorio per mamme vegane o vegetariane

false-contrazioni-in-gravidanza-1951417794[3669]x[2443]360x240GRAVIDANZA: IL PRIMO AMBULATORIO PER MAMME VEGANE O VEGETARIANE- In Italia si stima che  l’8% della popolazione ha scelto un’alimentazione vegana o vegetariana. Latte di soia, tofu, seitan, legumi di tutti i tipi sono alcuni degli alimenti principi di questo tipo di alimentazione che è priva di proteine animali.

Ma cosa succede se una donna in gravidanza vuole seguire questo tipo di alimentazione ?

Basandosi sul fatto che molte mamme vegetariane e vegane sono celate e non si rivelano, come suppone la Dott.ssa Paola Marangione, responsabile del nido alla clinica Humanitas San Pio X di Milano, la struttura ha inaugurato il primo ambulatorio dedicato alla future mamme che seguono anche in gravidanza, un alimentazione priva di proteine animali.

Sono diverse le donne che partoriscono nella clinica e che per diverse ragioni seguono un regime alimentare particolare. E per questo è necessario tutelare e seguire la salute del bambino in arrivo, in rapporto al tipo di cibo di cui si nutre la mamma.

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ALIMENTAZIONE IN GRAVIDANZA-  “Un’alimentazione vegana non sia di sé errata ma diventa pericolosa per il feto quando vengono a mancare alcuni elementi nutrizionali fondamentali.  Il sanitario, il ginecologo e il pediatra devono accogliere la futura mamma e ascoltarla senza farle sentire di essere giudicata. In questo modo la donna seguirà i consigli del medico e non si affiderà a diete fai-da-te. La conseguenza è che la mamma e il proprio bambino assumono quote adeguate e non si creano delle carenze e non portano alle situazioni che abbiamo letto sui giornali”. spiega la Dott.ssa Marangione.

Uno degli ultimi casi infatti, risale solo a luglio scorso, quando un bambino di soli 14 mesi è stato ricoverato d’urgenza al Fatebenefratelli di Milano, per gravi problematiche di salute legate alla malnutrizione. Il piccolo seguiva una dieta vegana ed era  più piccolo rispetto alla media dell’età, pesava poco più di 5 kg e presentava gravi sintomi di ipotrofia e ritardo psicomotorio.

Non c’è problema se la donna incinta vuole seguire una dieta vegana o vegetariana,  ma la cosa fondamentale è che si faccia seguire da uno specialista, per salvaguardare la salute del bambino che porta in grembo.

Fonte: www.ilgiornale.it

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