Allattamento artificiale: l’attrezzatura

L’attrezzatura indispensabile  per l’allattamento artificiale del vostro piccolo é:

  • 2 biberon da 250 ml di vetro o di plastica
  • 2 dischetti per la chiusura ermetica del biberon
  • 2 tettarelle
  • 2 scovolini di dimensioni diverse per la pulizia del biberon e delle tettarelle (in commercio ne vendono di già abbinati)

L’attrezzatura utile invece é :

  • uno scaldabiberon elettrico
  • uno scaldabiberon da auto, che si collega all’accendi sigari dell’auto.
  • uno sterilizzatore elettrico o da microonde; oppure liquido o pastiglie per la sterizzazione a freddo.

IL BIBERON

Il biberon è composto da “bottiglia”, tettarella, ghiera e cappuccio protettore. Le parti da prendere in considerazione per la scelta sono la bottiglia e la tettarella.

La “bottiglia”

Il biberon si presenta in diverse forme e dimensioni. I materiali con cui sono fatte sono: plastica o vetro perchè sopportano gli sbalzi di temperatura. Possono entrambi essere sterilizzati a caldo o a freddo e non presentano il rischio di rompersi o danneggiarsi se vi viene versato il latte bollente.

I MATERIALI

Vetro: viene consigliato nei primi mesi di vita, quando è solo la mamma a maneggiarlo. Ha il vantaggio di non assorbire odori, sapori e colori dei cibi, però non è infrangibile ed è pesante; per questo non va mai lasciato in mano al bambino.

Plastica: è leggero e infrangibile e quindi indicato anche quando il bimbo lo vuole tenere da solo. Ha lo svantaggio però che messo a contatto con tisane e camomille, tende a colorarsi leggermente, e anche dopo un lavaggio accurato, perde la sua limpidezza, ma è solo un fattore estetico.

LE DIMENSIONI

La misura classica per l’allattamento artificiale è da 250 ml. E’ anche il più diffuso perchè la sua dimensione corrisponde alla poppata ideale di un bimbo. Si trova sia in plastica sia in vetro.

I Biberon più capaci da 300, 340, 350 ml, con una tettarella dal foro ampio, vengono usati per i bambini più grandi ( anche fino ai due anni). Si trovano solo in plastica.

I biberon più piccoli da 120, 125 o 150 ml servono per le tisane, le camomille , l’acqua e i succhi di frutta. Esistono anche biberon per la somministrazione di medicine da 60 ml.

LE FORME

Oltre alla forma classica, ci sono dei biberon per risolvere problemi particolari.

A impugnatura ergonomica: ha una forma studiata per facilitare la presa ai bimbi che vogliono fare da soli.

Antirigurgito o angolato: ha una particolare inclinazione che permette di allattare il bambino in posizione semieretta, per evitare che il bimbo ingurgiti aria.

LA TETTARELLA

La tettarella vuole assomigliare il più possibile come forma e funzionamento al seno materno. E’ dotata di una valvola che regola il flusso del latte. Azionando la ghiera che fissa la tettarella al biberon, si ottiene il ritmo desiderato per la fuoriuscita di latte. Si trova in caucciù o silicone ed è disponibile in varie forme.

I materiali

Il caucciù: è la gomma naturale e si ricava dal lattice della corteccia degli alberi. E’ la più utilizzata in Italia. Il materiale è resistente, morbido ed elastico, di color giallo-ambrato e trasparente. Questo materiale anche se inciso, mantiene le sue caratteristiche. Con l’uso, siccome tende ad assorbire l’acqua, tende ad ingrossarsi e a diventare opaca. A questo punto è necessario sostituirla.

Il silicone: è un prodotto di sintesi chimica, bianco, trasparente, atossico, morbido ed elastico. Questo materiale non assorbe odori, sapori, non assorbe acqua e non si deforma con l’uso. Tende però ad assumere il colore degli alimenti con cui viene a contatto e, se viene incisa, si lacera o si divide a metà. Non va quindi utilizzato con bambini a cui sono spuntati i primi dentini.

Le tipologie

A ciliegia: cioè arrotondata                                                                         

Anatomica: è studiata per seguire l’arco del palato

Con 2, 3 o 4 fori: per un flusso più abbondante e per i succhi di frutta

Con un unico foro grande: per le prime pappe e il latte con biscotti

Con un foro a “stella”: per le pappe più dense, come le farine lattee o semolino.

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