Pochi farmaci non si possono prendere durante l’allattamento

imagesCA6KJVSQSecondo un aggiornamento delle linee guida dell’American Academy of Pediatrics AAP e come ricorda anche l’Aifa, l’Agenzia Italiana del farmaco, i benefici dell’allattamento al seno sono di gran lunga superiori rispetto al rischio di esposizione alla maggior parte degli agenti terapeutici attraverso il latte.

Secondo l’Aifa infatti solo un ristretto gruppo di medicinali sarebbe vietato durante l’allattamento e i rischi di contaminazione dal latte materno sarebbero veramente minimi per la maggior parte degli altri farmaci. In rarissimi casi, durante particolari terapie, sarebbe consigliato quindi la sospensione dell’allattamento materno.

 

Regole e falsi miti sull’allattamento 

Nonostante questo però moltissime donne, soprattutto negli Stati Uniti, interrompe l’allattamento a tre mesi dal parto, per la paura infondata legata all’assunzione di farmaci. Ovviamente qualsiasi terapia medica va sempre valutata e indicata sotto stretto controllo medico e anche il pediatra andrebbe sempre avvisato della terapia della madre, specialmente in caso di patologia cronica, che prevede l’assunzione giornaliera e continua di farmaci.

L’allattamento al seno  è sempre da preferire sin dalla nascita. Si è riscontrato infatti che l’allattamento entro un’ora dalla nascita protegge il bambino dalla possibilità di contrarre infezioni e riduce la mortalità neonatale, oltre ai tanti benefici che apporta anche alla madre come lo stimolo naturale a contrarre l’utero, riducendo quindi il sanguinamento post-partum, alla riduzione di  rischio di soffrire di osteoporosi, cancro al seno e ovaie.

 

Fonte: www.quotidianosanità.it

 

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