Quante ecografie sono necessarie in gravidanza?

ecografie in gravidanza
Ecografie in gravidanza

Quante sono le ecografie veramente necessarie in gravidanza?

Durante la mia prima gravidanza ho fatto 5 ecografie. Durante la seconda gravidanza ne ho fatte 4. Quante sono le ecografie veramente necessarie in gravidanza? Ricordo che una mia amica ne ha fatta praticamente una al mese. Ad ogni controllo dal ginecologo a cui andava si faceva fare l’ecografia, perché aveva bisogno di vedere che la sua bimba stava bene. In realtà i medici sostengono che non è necessario fare tutte queste ecografie.

Le ecografie veramente necessarie sono soltanto 3. Una all’inizio della gravidanza, per controllare che l’ovulo si sia impiantato bene e sentire il battito. Una a metà della gravidanza (l’ecografia morfologica) per controllare che tutti gli organi si siano formati bene. Ed una alla fine della gravidanza per controllare la situazione del bambino e della placenta.

Poi per le gravidanza che hanno superato la data presunta del parto può capitare di farne altre alla fine, per monitorare il liquido amniotico e lo stato di salute del bambino. Ma queste sono in più e non vengono considerate tra quelle indispensabili.

Io nel corso delle mie gravidanze ne ho fatta qualcuna in più rispetto a quelle consigliate, perché le mie bimbe erano stimate grandi e quindi la ginecologa mi ha consigliato di farle per verificare la crescita. E poi mi è capitato anche di farne una perché richiesta quando ho presentato la domanda per la maternità obbligatoria con flessibilità (1+4).

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ostetrica, il Centro Medico Santagostino, un poliambulatorio specialistico che opera a Milano e Bologna, ha diffuso l’appello a non esagerare con le ecografie in gravidanza ed una serie di consigli delle ostetriche per vivere i 9 mesi con serenità.

Secondo loro, infatti, la tentazione di monitorare con la vista anche la gravidanza è più allettante che mai e spesso non sappiamo rinunciare all’occasione di vedere un cuoricino che batte nella pancia, anche se l’ecografia non è necessaria. Eppure i motivi per attenersi alle linee guida del Ministero della Salute e non superare le tre ecografie (una a trimestre) ci sono e non vanno trascurati.

Prima di tutto è importante aspettare: la prima ecografia è consigliata a partire dall’ottava settimana, non prima. La mia ginecologa, infatti, la segna indicativamente tra l’8° e la 9° settimana. Mai prima, perché si potrebbe non riuscire a sentire il battito del bambino e poi l’ansia delle mamme aumenta!

Racconta Paola Scavello, ostetrica del Centro medico Santagostino:

Le donne sanno bene che il rischio che la gravidanza si interrompa è più alto nelle prime settimane, ma sentire il battito, vedere l’embrione e programmare le visite successive, sembra cancellare questa consapevolezza e trasforma un eventuale aborto spontaneo in un trauma se possibile ancora più doloroso.

La seconda ecografia (detta anche morfologica) è prevista per la ventesima settimana, come spiega Francesca Sala, ginecologa del Santagostino:

Mi capita spesso di fare ecografie anche molto prima, attorno alla quindicesima settimana, perché i genitori sono giustamente impazienti di scoprire il sesso del bambino, ma anche in questo caso, anticipare i tempi è sconsigliato.

Questo perché il medico che effettua l’esame morfologico è tenuto a documentare tutto quello che vede seguendo linee guida pensate per un feto di venti settimane. Potrebbe quindi trovarsi a dover segnalare piccole anomalie o ritardi nello sviluppo del tutto normali per una fase precedente della gravidanza, ma che pongono la futura mamma in uno stato d’ansia ingiustificato e che richiedono comunque un’ulteriore ecografia il mese dopo. In uno stato delicato come quello della gravidanza, anche un piccolo accenno a qualcosa che non va, non importa se accompagnato dalle rassicurazioni del medico, può diventare causa di un forte stress.

Inoltre, sebbene la tecnologia sia fondamentale per garantire alla madre in dolce attesa tutte le attenzioni che merita, non va dimenticato che la gravidanza non è una malattia e ci sono aspetti che solo mani esperte e un buon dialogo con la donna possono cogliere. Un esempio è la data del concepimento: a molte donne non serve un’ecografia per calcolarla. In questo, il ruolo dell’ostetrica è importantissimo e non dovrebbe essere sostituito dall’intervento del ginecologo (necessario solo in caso di particolari rischi o complicazioni) o da strumenti diagnostici come l’ecografia. Ma questo non avviene spesso e allora si ricorre alle ecografie in eccesso.