Svezzamento: a che età si può dare la carne ?

L’allattamento al seno, dopo il sesto mese non è più sufficiente ai fabbisogni del bambino e quindi il suo miglior complemento lo fornisce la carne che ha l’importante compito di arricchire l’alimentazione del bimbo. Infatti la carne, rappresenta uno dei principali alimenti da introdurre nella dieta del piccolo, quando comincia a gustare sapori diversi dal latte, iniziando con le carni bianche, come pollo, agnello e vitello, perchè più magra, digeribile e meno allergizzante.

La carne è ricca di sostanze preziose come il ferro, proteine nobili, vitamine del gruppo B e sali minerali, in particolar modo potassio e sodio.
Per cominciare, sempre secondo le indicazioni del pediatra è bene offrire al piccolo la carne sotto forma di liofilizzato, poi omogeneizzato. All’inizio possono bastare anche piccoli assaggi aggiunti alla pappa.
Intorno all’ottavo mese, in modo graduale si possono introdurre anche le carni rosse, più saporite e gustose, ma un pò più difficili da digerire, come quella di manzo e di cavallo e al compimento dell’anno quella di maiale.
E’ però importantissimo monitorare eventuali effetti, perchè il piccolo potrebbe manifestare un’allergia a una proteina presente nella carne chiamata sieroalbumina.
Già dal settimo mese comunque, potete alternare i liofilizzati o gli omogenizzati con la carne fresca, cotta al vapore, frullata o tritata molto finemente.
Verso gli otto mesi invece, potete aumentare la dose da aggiungere sempre alla pappa, fino a un vasetto (80 gr) o 40 gr di carne fresca al giorno.
Dopo l’anno si può proporre la carne come secondo piatto abbinata alle verdure, prima tritata o frullata e poi con il passare del tempo a pezzettini.
Vanno sempre evitati invece, tutte le frattaglie come cuore, rognone e cervello.

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