Notizie: Facebook censura le foto di mamme che allattano

Facebook nasconde le foto di mamme a seno nudo che allattano il proprio bambino. E blocca i loro profili. Censura o buon gusto? Decine di donne si riuniscono in gruppi – reali e virtuali – per manifestare contro questa decisione: la blogosfera dice la sua.

Se vi sembra del tutto naturale vedere una mamma che allatta suo figlio in pubblico, in giro per le città, al tavolino di un caffè o sui divani di una libreria, allora farete un salto sulla sedia a sapere che Facebook – il popolare Social Network – ha deciso di censurare le foto che ritraggono donne con il seno scoperto mentre danno da mangiare al proprio bambino.La notizia non ha lasciato indifferenti moltissime utenti che – offese da questa decisione – hanno manifestato sia virtualmente che dal vivo, presso la sede californiana di Fb.Un coro di protesta si è levato anche dalla blogosfera e sono moltissime le reazioni a quanto accaduto.

TecnoMagazine riporta quanto segue:

Gli amministratori del sito hanno deciso di censurare (e quindi rimuovere) tutte le foto caricate dagli utenti con soggetti dei bambini che allattano dal seno materno.La decisione sarebbe stata presa perché il regolamento di Facebook vieta di pubblicare foto o video che rappresentino nudità.

L’organizzatrice del gruppo di mamme “Hey, Facebook, l’allattamento al seno non è osceno!“ che si sono coalizzate per protestare davanti alla sede di Palo Alto contro questa scelta, da molti considerata eccessiva e bigotta, ha scritto una lettera di protesta alla Direzione del Network .

Salta all’occhio a molti che mentre Barry Schnitt ribadisce che le foto di donne che allattano al seno verranno rimosse da Facebook, non viene applicata nessuna censura ai gruppi filomafiosi presenti.Il caso Facebook ha aperto una serie di dubbi a catena circa le contraddizioni della Rete (o della Società?) e il perbenismo che spesso sostituisce la morale.

Se poi la risonanza mediatica riuscirà a scardinare qualche pregiudizio sulle nudità di una donna che nutre il proprio figlio, allora ben venga la censura che si censura da sola!

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