Le mamme italiane sono brave ad allattare ma poco attente ad un corretto svezzamento

Secondo lo studio Nutrintake realizzato da un team di nutrizionisti, pediatri e dietologi dell’Associazione Nazionale Dietisti Italiani, le mamme italiane sono brave ad allattare, ma poco attente ad un corretto svezzamento.
La ricerca coordinata da Gianvincenzo Zuccotti, direttore della Clinica Pediatrica dell’Ospedale L.Sacco di Milano è stata condotta analizzando le abitudini alimentari di 400 bambini, tra Milano e Catania, nel periodo Settembre 2012-Febbraio 2013.
Ne è emerso che quasi l’80% delle mamme ha allattato al seno fino a 6 mesi, il 40% ha continuato anche fino all’anno di vita, il 20% fino a due anni e il 9% anche oltre i 25 mesi. Si è ridotto l’uso del latte artificiale entro i sei mesi a cui ricorre solo il 39% delle mamme, mentre il 12% ne fa uso solo al primo anno di vita, il 49% nel secondo anno e il 71% oltre i due anni.
Per quanto riguarda lo svezzamento invece si introduce il cibo solido sempre più tardi e si fa meno uso di pappine e omogeneizzati a discapito di cibi per adulti poco appropriati ai neonati come merendine, pizze e crackers.

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Diminuisce soprattutto verso i 9-12 mesi, l’attenzione verso le indicazioni date dal pediatra di fiducia, per quanto rigurda l’alimentazione del bambino. Il primo eccesso che si nota è per le proteine. Infatti fino a 12 mesi il 50% dei bambini assume il doppio delle proteine necessarie al fabbisogno raccomandato e dopo l’anno di vita il livello di assunzione di proteine si moltiplica addirittura di tre volte rispetto a quello necessario.
Cala purtroppo il ferro, minerale importantissimo nell’alimentazione di un bambino, che non raggiunge il fabbisogno giornaliero non prima dei tre anni di vita.
Le mamme italiane eccedono inoltre nella quantità di sale, che dopo l’anno di vita, supera di gran lunga il limite consentito. Il sale nelle pappe non andrebbe aggiunto fino all’anno di vita, per non sovracaricare il lavoro dei reni, ma dalla ricerca emerge che invece questa raccomandazione non viene seguita, nella convinzione di facilitare lo svezzamento e rendere le pappe più appetitose. Anche i livelli consigliati di zucchero, entro il primo anno di vita vengono superati.
Una ricerca molto importante, che fa luce sull’alimentazione talvolta scorretta di bambini,che può causare anche problemi seri durante la crescita.

Fonte: www.romagnamamma.it

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